F1 | Ferrari F92A Story – Parte 5 – Finale senza lode

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
14 Marzo 2022 - 10:00
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Quinta parte della storia legata alla F92A – Leggi la parte precedente

I test Monzesi pre-gp aumentano i dubbi e lo sconforto in casa Ferrari. Nonostante l’utilizzo di pneumatici da qualifica portati dalla Goodyear Alesi non è riuscito a migliorare il tempo di Ivan Capelli ottenuto con la vettura longitudinale rispetto a quella trasversale utilizzata dal pilota francese. Anche il motore non dà le garanzie sperate, sia in termini di velocità che affidabilità. Capelli addirittura vive una situazione paradossale. Salito per la prima volta nell’abitacolo della F92AT non riesce praticamente a percorrere nemmeno un giro che il V12 esplode nell’ennesima nuvola di fumo. Un duro colpo per il pilota milanese in vista del GP di casa, che si preannuncia davvero complicato. Nel frattempo, a Maranello, si lavora per portare nelle qualifiche del sabato un motore a distribuzione desmodromica in grado di garantire velocità massime importanti. L’ennesimo tentativo per provare a raccogliere qualcosa nel GP d’Italia.

Le prove ufficiali monzesi durante il week-end del GP trasformano la F92A da anatroccolo a cigno. Grazie al nuovo motore denominato E1 G/2 la rossa vola con Alesi, mentre Capelli ha finalmente a disposizione la nuova monoposto a cambio trasversale. Il francese compie dei veri e propri numeri per trovare più velocità tanto da incappare in un incidente senza conseguenze con Gianni Morbidelli. Il 3° posto è un premio alla sua aggressività, così come il 7° di Capelli in griglia viene accolto con discreto entusiasmo. La speranza di vedere una Ferrari da podio si interrompe esattamente al 12° giro per entrambe le rosse. Alesi rompe la pompa di iniezione mentre si trova in quarta posizione mentre Capelli, dopo un traverso (diventato storico) alla Parabolica, parcheggia la sua F92A a causa del blocco dei freni posteriori. Un vero dramma sportivo per il team di Maranello che aveva confidato nel week-end monzese per ottenere quel risultato che avrebbe potuto salvare la stagione.

In realtà Monza sarà uno dei GP più complicati di tutta la stagione, con la stampa accanita verso il reparto corse colpevole di non portare la F92A ad un livello accettabile nonostante la nuova trasmissione a T. Estoril, ultima gara europea della stagione, conferma il disastro della bellissima ma lentissima F92A. Jean Alesi, staccato di 4 secondi dalla pole firma il 10° tempo in prova, peggiorando addirittura di 2 secondi il tempo fatto registrare nei test di febbraio. Ivan Capelli, ormai più dentro che fuori dalla squadra, non va oltre il 16° posto. La macchina risulta totalmente inguidabile, saltando a destra e sinistra sulle asperità del tracciato portoghese. A causa di questo il team sceglie di non montare i super motori da qualifica che a Monza avevano mostrato un ottimo potenziale. Un testacoda di Alesi e l’ennesimo KO stagionale del V12 di Capelli, costringono la Ferrari al doppio ritiro.

È quello che succede qualche giorno dopo a mettere la ciliegina sopra una torta avvelenata durate tutto l’anno. Ivan Capelli, con un comunicato stampa di appena tre righe e mezzo, viene scaricato dalla Ferrari a due gare dal termine della stagione. Il pilota italiano è l’ennesimo capro espiatorio di una gestione sportiva che dagli anni ’80 porta la dirigenza di Maranello a prendere decisioni che fanno sembrare la Ferrari una sorta di supermercato con la porta girevole. Capelli, già dal giorno 1, non aveva mai goduto del supporto necessario e la stagione che doveva essere della consacrazione si era invece trasformata in un autentico disastro. La F92A, con le sue prestazioni mediocri, non aveva di certo aiutato il pilota milanese che, dal canto suo, aveva provato in ogni modo a trovare una soluzione che lo potesse riportare in posizione più dignitose. Lo scarso feeling con la monoposto e la differenza di velocità nei confronti di Alesi avevano fatto il resto.

Per un italiano che salutava la Ferrari un altro era pronto a salirci in forma ufficiale per le ultime gare della stagione. Nicola Larini, collaudatore della rossa, dopo aver ricevuto una telefonata da Harvey Postlethwaite, vede il sogno della vita realizzato. Inoltre il suo debutto non sarà l’unico perché in ottica 1993 la Ferrari decide di schierare le sospensioni attive che, di fatto, avevano permesso alle Williams di dominare la stagione 1992. Un debutto importantissimo e un compito fondamentale per Nicola Larini a cui non sono richiesti risultati ma una “raccolta dati” da immagazzinare per sviluppare la monoposto in chiave 1993.

Inoltre a Fiorano venne sigillato ancora una volta il doppio fondo per dei test ulteriori sulla bontà, anche in chiave futura, di un congegno aerodinamico firmato Migeot che non ha mai funzionato a dovere. Il debutto della F92AT è discreto e Larini riesce a trovare dei tempi piuttosto soddisfacenti. Il sistema, simile ad un correttore d’assetto con martinetti idraulici e con il cambio longitudinale, è ancora piuttosto acerbo ma nonostante questo Larini in Giappone conquista l’11° tempo mentre un demotivato Alesi con la vettura “tradizionale” non va oltre il 15° posto. I motori risultano piuttosto fiacchi tanto da essere messi sotto accusa dopo aver visto le velocità rispetto a tutte le altre squadre. La gara viene portata a termine da entrambe le rosse con Jean Alesi che, ritrovata una certa forma, conquista il 5° posto e due punticini mondiali. Larini, bravissimo nel suo ruolo di collaudatore in gara, chiude 12° a un giro dal vincitore Riccardo Patrese. La strada delle “attive” è ufficialmente tracciata e Adelaide è pronta ad accogliere il carrozzone della Formula 1 per l’ultimo appuntamento del mondiale 1992. Il cittadino che ospita la fine del campionato dal 1986 ha il classico clima da ultimo giorno di scuola con i piloti pronti a divertirsi.

Dopo la discreta prestazione di Suzuka, a Nicola Larini viene ancora affidata la Ferrari “attiva” che, però, il pilota italiano scarta dopo le prove libere perché letteralmente inguidabile. La F92A tradizionale a sua volta non si rivela particolarmente competitiva, consentendo a Larini di conquistare un anonimo 19° posto in griglia. Al contrario Jean Alesi per portare la sua numero 27 in terza fila compie dei veri e propri numeri da circo, come spesso ha fatto nel corso della stagione. Il 6° posto viene accolto con stupore dalla squadra così come il 4° nella gara di domenica, dove uno scatenato Jean porta a casa gli ultimi punti stagionali di una annata disastrosa. Larini chiude la sua esperienza da pilota ufficiale con l’11esima piazza e la Ferrari archivia con 21 punti all’attivo il suo 1992.

Immagini: ACTUALFOTO e Andrea Ettori

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