Zonta e Spa, dalla giostra del Raidillon al panino del Kemmel

F1Storia
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
23 Marzo 2020 - 13:30
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Tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo, a Spa-Francorchamps, un pilota in particolare si rende attore non protagonista dei weekend del Gran Premio del Belgio. Il suo nome è Ricardo Zonta e, oggi, compie 44 anni.

Il brasiliano, in forza alla BAR da compagno di squadra del campione 1997 Jacques Villeneuve, sia nell’edizione del 1999 che in quella del 2000 viene annotato nelle cronache del weekend per due episodi diametralmente opposti che si svolgono a poche centinaia di metri di distanza, tra l’uscita del Raidillon e la fine del rettilineo del Kemmel.

Nel 1999, durante le prove libere, la voglia di primeggiare almeno all’interno del team porta i due piloti della BAR ad una scommessa decisamente pericolosa, ovvero riuscire a percorrere Eau Rouge e Raidillon in pieno. Cosa che, adesso, riescono a fare quasi tutti ma, vent’anni fa, era decisamente più difficile e pericolosa.

Detto, fatto: entrambi riescono effettivamente a tenere giù il pedale, ma devono poi uscire dai rottami delle rispettive monoposto devastate da due schianti assurdi. Il canadese replica quanto fatto l’anno prima con la Williams, piombando con il posteriore sulle protezioni esterne. Il brasiliano aggiunge un capottamento dopo essersi scontrato con le protezioni interne ed essere stato rimbalzato, roteando come una trottola, dalla parte opposta.

La scommessa finisce pari ma, per spettacolarità, viene vinta dal brasiliano.

Passiamo all’anno successivo. Nel 2000 la lotta per il titolo è affare riservato a Michael Schumacher e Mika Hakkinen. A Spa gli ultimi giri vedono il finlandese alla rincorsa del tedesco della Ferrari. Il primo tentativo va a vuoto ma, successivamente, il finlandese è abbastanza vicino per tentare l’attacco in uscita dal Raidillon.

Davanti ai due, però, c’è un doppiato. Nome e cognome: Ricardo Zonta. Proprio lui. Il brasiliano della BAR, sul rettilineo del Kemmel, si trova davanti ai due litiganti per il titolo e si sposta leggermente verso l’interno per favorire il sorpasso da parte di entrambi. Non può, però, immaginare quello che sta per succedere.

Zonta diventa la classica fetta di prosciutto all’interno di un panino. Michael Schumacher, con la Ferrari, passa prevedibilmente all’esterno. Quello che il brasiliano non può pensare, però, è di vedersi contemporaneamente sfilato all’interno della McLaren del finlandese, che sfruttandone la scia fino in fondo si trova, poi, affiancato alla Ferrari e con la traiettoria a favore per completare il sorpasso.

Zonta si trova, quindi, a recitare la parte dell’attore non protagonista di uno dei più bei sorpassi della storia della Formula 1. Lì, in mezzo, spettatore non pagante di una scena che, da ormai quasi vent’anni, viene mostrata ciclicamente per ricordare un duello fantastico.

Forse forse, un po’ di orgoglio, lo prova anche lui. Senza la sua presenza, infatti, sarebbe stato un sorpasso “normale”. Invece, per sempre, Zonta resterà il pilota che propiziò quell’azione. Meglio che niente, alla fine. Auguri a lui.

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