WTCR | Wuhan: Bennani e Shedden re della domenica, Tarquini ancora leader

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di Federico Benedusi @federicob95
9 Ottobre 2018 - 16:45
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Mehdi Bennani e Gordon Shedden hanno concretizzato al meglio le rispettive pole position vincendo le ultime due gare del WTCR a Wuhan. Il marocchino ha riportato al successo la Volkswagen in gara-2, ancora una volta con griglia invertita dopo la vittoria di Robert Huff in Ungheria, precedendo Aurélien Comte al termine di un duello durato fino all’ultima curva, mentre “Flash” ha finalmente centrato la sua prima vittoria nel mondiale all’interno di una bagarre tutta Audi che ha costituito il leitmotiv di questo fine settimana. Anche l’asso scozzese si è dovuto difendere fino alla fine per portare a casa il bottino grosso, soprattutto da un aggressivo e veloce Denis Dupont, che tuttavia ha dovuto poi cedere il passo a Frédéric Vervisch.

Audi che ha piazzato quattro vetture nelle prime cinque posizioni di gara-3 inserendo anche Nathanaël Berthon, dopo che Jean-Karl Vernay è stato spedito nelle retrovie con un drive through a causa di un contatto con Comte nelle prime curve. Tra le RS3, come in qualifica, si è inserito Esteban Guerrieri con la Honda, quarto al traguardo e riscattatosi dopo una gara-2 sfortunata. L’argentino è stato infatti la prima vittima di un Ma Qinghua particolarmente ispirato, in senso negativo. Una staccata piuttosto avventurosa del cinese alla prima curva ha costretto Guerrieri a girare larghissimo, perdendo molte posizioni per il 13° posto finale. Il cinese del team Boutsen Ginion ha poi colpito Robert Huff, nella lotta per il nono posto, ricevendo infine una giusta penalità.

Berthon è stato protagonista anche in gara-2, conquistando il suo primo podio nel WTCR alle spalle di Comte. La Peugeot ha ottenuto invece il suo podio numero quattro grazie al campione europeo TCR in carica, una delle principali rivelazioni di questa stagione. Molto redditizia, in termini di punti, anche la giornata di Pepe Oriola che con un quarto e un sesto posto è ora il primo inseguitore delle tre Hyundai al comando della classifica generale. Pur avendo 34 punti da recuperare a Gabriele Tarquini, il sempre regolarissimo pilota catalano ha dato la spinta definitiva al proprio campionato e senza l’incidente nella Q2 in mattinata avrebbe potuto ambire anche a qualche punto in più.

A proposito di Tarquini e delle Hyundai, di certo la conclusione del secondo Gran Premio cinese non può che avere rappresentato un sollievo per gli alfieri della Casa sudcoreana. Yvan Muller e Thed Björk, pur pagando con un ritiro a testa i segni della battaglia nelle retrovie, hanno quantomeno portato a casa una manciata di punti portandosi a -7 dal “Cinghio”, che pur essendo rimasto in cima alla classifica mondiale è uscito da Wuhan a bocca asciutta. Nono il francese in gara-2, decimo lo svedese in gara-3, mentre nell’altra corsa sono stati costretti allo stop a causa rispettivamente di un problema al motore e di una tamponata da parte di John Filippi. Qualche punto lo ha portato a casa anche l’Alfa Romeo grazie all’ottavo posto di Kevin Ceccon in gara-3, a conclusione di un weekend molto positivo per la compagine di Romeo Ferraris.

Come detto, sette punti dividono i primi tre del campionato con Tarquini ancora leader. Quarta posizione per Oriola a 207 punti, -34 dall’abruzzese come accennato in precedenza, mentre Vernay è stabile in quinta piazza nonostante i problemi di gara-3 a due lunghezze dallo spagnolo. Norbert Michelisz, a sua volta a zero in questo fine settimana, è scivolato in settima posizione restando a quota 195 alle spalle anche di Guerrieri e davanti a Vervisch. Nona posizione per Ehrlacher, giunto a cinque zeri consecutivi, mentre Robert Huff è decimo dopo avere incassato un solo punto in gara-2. Con 480 punti, il team Muller comanda la classifica squadre contro i 443 del team BRC Racing; terza piazza per Münnich Motorsport a 383.

Lasciato alle spalle il back-to-back in Cina, il prossimo appuntamento del WTCR è quello con il Gran Premio del Giappone, previsto per il 27-28 ottobre a Suzuka.

CRONACA

Gara-2

Partenza: buono scatto di Bennani allo spegnersi dei semafori, mentre Ma viene subito affiancato da Comte. Il cinese resta in traiettoria interna alla prima curva e tocca il francese, che si intraversa ma controlla la sua Peugeot e mantiene la seconda piazza. Ma, invece, accompagna Guerrieri nella via di fuga e l’argentino è costretto a perdere tante posizioni. In uscita dalla prima variante si scatena il caos nelle retrovie: in curva 3 Panis è all’interno di Huff, lo tocca e lo scompone, la Golf carambola contro Shedden che si ritrova a sandwich tra l’iridato 2012 e Ma e finisce contro le barriere con la sua Audi danneggiata. A fondo classifica, Scheider colpisce Tarquini e lo intraversa, l’abruzzese evita il muro ma è costretto ad una sosta ai box, così come il tedesco. Oriola e Berthon risalgono dunque in terza e quarta posizione, seguiti da altre quattro Audi con Vernay, Dupont, Vervisch e Panis. Il trambusto aiuta Björk a rientrare in zona punti, decimo.

Giro 2: Oriola attacca Comte alla prima staccata e lo sopravanza, ma allunga la traiettoria e il transalpino resta in seconda posizione.

Giro 3: Ma scavalca Björk per la decima piazza, mentre Homola si ferma e incassa il secondo ritiro consecutivo del weekend.

Giro 4: Filippi sbaglia completamente la staccata della prima variante e travolge Björk. Entrambi rientrano ai box con le sospensioni danneggiate, lo svedese percorre poi un altro paio di tornate per verificare che gli aggiustamenti fatti sulla sua Hyundai siano corretti.

Giro 7: si infiamma la bagarre tra le Audi per la sesta posizione. Vervisch attacca Dupont al tornantino, la RS3 #20 finisce fuori traiettoria consentendo anche a Panis di infilarsi.

Giro 9: una scena simile alla precedente si ripropone qualche posizione più indietro. Questa volta è Ma ad attaccare Huff, con un’aggressività ben maggiore. Huff viene tamponato e si intraversa, venendo sopravanzato anche da Muller.

Giro 12: anche la lotta per il podio torna ad accendersi. Berthon mette nel mirino Oriola, lo tampona al tornantino ma lo spagnolo controlla la sua Cupra mantenendo la terza piazza.

Giro 14: Berthon riesce finalmente a superare Oriola. Il francese esce più forte dalla curva 8 e affonda l’attacco alla chicane successiva il lungo curvone, prendendosi la terza posizione.

Giro 16: Ma stacca forte alla prima variante e strappa l’ottava posizione a Dupont, stavolta in modo pulito.

Giro 18: dopo avere recuperato un paio di secondi nei tre giri precedenti, Comte tenta l’attacco su Bennani per la vittoria. Il francese colpisce il marocchino in uscita dalla chicane e lo sopravanza di slancio, ma il parafango anteriore danneggiato sfrega sulla ruota anteriore destra impedendogli di frenare correttamente al tornantino. Comte allarga e Bennani torna davanti, con il francese che mantiene la traiettoria interna all’ultima curva per difendersi dall’attacco finale di Berthon. La corsa termina con Bennani vincitore davanti a Comte e Berthon, poi Oriola, Vernay, Vervisch, Panis, Ma, Dupont e Muller. A causa del contatto con Huff, Ma riceve una penalità di cinque secondi che lo spedisce in 12esima posizione, alle spalle di Ceccon, mentre Huff è promosso in decima. 13° Guerrieri davanti a Michelisz, Ehrlacher e Giovanardi, Tarquini taglia il traguardo in ritardo di sette giri e non viene classificato.

Gara-3

Prima del via: troppo gravi i danni riportati da Filippi nell’incidente di gara-2, il corso non partecipa all’ultima gara del weekend.

Partenza: Dupont è il più lesto allo scatto iniziale, supera Vervisch e in curva 1 azzarda l’attacco su Shedden. Il belga tampona lo scozzese che però mantiene il comando. Guerrieri invece balza al secondo posto tirando dritto alla prima variante. Si arriva in curva 6 e succede il finimondo: Vernay, partito male, “parcheggia” Comte contro le barriere, da dietro Huff non riesce ad evitare la Peugeot e la colpisce violentemente, venendo a sua volta tamponato dall’altra 308 di Homola e dalla Honda di Scheider; per evitare lo slovacco, Szabó e Giovanardi sono praticamente costretti a fermare le proprie vetture a ridosso del guard rail interno, senza spazio per passare. Entra in azione la safety car e la classifica vede Shedden al comando seguito da Guerrieri, Dupont e Vervisch, mentre Vernay è scivolato sesto.

Giro 9: dopo un’eterna neutralizzazione, la corsa riprende. La Direzione Gara impone a Guerrieri di restituire le due posizioni guadagnate con il taglio di variante al via, quindi Dupont e Vervisch ripartono nella scia di Shedden. Vernay invece viene punito con un drive through e scivola 15°.

Giro 11: Dupont azzarda l’attacco su Shedden alla chicane ma sbaglia la misura della prima curva a destra e letteralmente “lancia” le gomme-dissuasori contro l’Audi dello scozzese. Il belga perde così anche la seconda piazza a vantaggio del connazionale Vervisch. Per riposizionare le gomme portate a centro pista da Dupont, la safety car viene richiamata in causa.

Giro 15: la gara torna in bandiera verde senza Muller e Giovanardi, costretti a loro volta al ritiro.

Giro 23: ogni attacco di Vervisch viene respinto da Shedden, che conquista finalmente il suo primo successo nel WTCR. Dupont è terzo esattamente come a Ningbo, mentre Guerrieri nonostante lo scarico danneggiato risponde all’azione di Berthon. Oriola termina sesto davanti a Ma, Ceccon, Bennani e Björk, che acciuffa un piazzamento a punti precedendo Panis, Ehrlacher e Tarquini. Tutte e sette le vetture impegnate, quindi, rientrano in zona punti per la prima volta in questa stagione.

CLASSIFICHE

Gara-2:

Gara-3:

Campionato:

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