La prima gara del nuovo WTCR a Marrakech è andata a Gabriele Tarquini e alla Hyundai i30 N del team BRC Racing. Il pilota abruzzese ha vinto grazie ad una partenza fulminea, con la quale è riuscito a scavalcare il poleman Thed Björk, per poi gestire ogni tentativo di controsorpasso da parte dello svedese su una pista che, onestamente parlando, di spunti spettacolari ne offre ben pochi. La musica, infatti, non è cambiata nemmeno con l’utilizzo delle vetture TCR: sulla pista intitolata al principe Moulay El Hassan, le possibilità di effettuare sorpassi sono risicatissime per le vetture turismo, pertanto la partenza diventa fondamentale e in questo Tarquini è stato perfetto.
Sul terzo gradino del podio è salito Robert Huff con la Volkswagen del team Loeb. Anche per il britannico vale il discorso affrontato per Tarquini, visto che proprio allo spegnersi dei semafori ha avuto ragione di Jean-Karl Vernay. La seconda Golf gestita dalla scuderia del nove volte iridato rally ha chiuso al quinto posto con l’idolo di casa Mehdi Bennani, davanti all’Audi di Gordon Shedden e alle Honda-Münnich di Guerrieri ed Ehrlacher. Zona punti chiusa da un ottimo Aurélien Comte, al volante della Peugeot, e da John Filippi che ha resistito ai ripetuti attacchi del suo mentore, Yvan Muller.
Gara condizionata da un’interruzione con bandiera rossa a seguito di una catena di incidenti nel corso del primo giro e, successivamente, da un’altra Safety Car intervenuta per rimuovere la vettura di Norbert Michelisz. L’ungherese, costretto come previsto a partire dal fondo dopo la sostituzione del motore della sua Hyundai, ha perso una ruota rimanendo fermo a bordo pista, a conclusione di una giornata davvero terribile. Lontane dalle prime posizioni anche le Alfa Romeo, con Giovanardi 19° davanti a Morbidelli. Ritirato al termine del penultimo giro anche Pepe Oriola.
CRONACA
Prima del via: a seguito dell’incendio verificatosi sulla sua Hyundai durante le qualifiche, Michelisz è costretto a sostituire il motore e da regolamento viene retrocesso a fondo griglia. Tarquini eredita la prima fila.
Partenza: Tarquini, dalla traiettoria esterna, brucia Björk allo spegnersi del semaforo. Azione in fotocopia per Huff, che soffia la terza posizione a Vernay. Alla prima curva è il caos: a centro gruppo, Frédéric Vervisch tampona James Thompson, che riesce tuttavia a controllare la sua Honda Civic; l’Audi #22, però, è danneggiata e non permette al belga di chiudere al meglio la curva, dall’esterno arriva Tom Coronel (che aveva tirato dritto nella via di fuga) e dal conseguente scontro entrambi sono costretti a fermarsi con le sospensioni kappaò. Vervisch procede a rilento e non può evitare nemmeno il sandwich con Panis e Homola che sopraggiungono da dietro: il francese, nel tentativo di evitare Thompson, aveva già causato il botto tra Homola e Giovanardi, a sua volta all’esterno della prima piega. Alla curva 7, Homola finisce contro le barriere a causa della ruota anteriore destra forata. Vervisch si ferma lungo la pista mentre Panis, Coronel, Homola e Giovanardi rientrano ai box.
Giro 2: in regime di Safety Car, la classifica recita: Tarquini, Björk, Huff, Vernay, Bennani, Shedden, Guerrieri, Ehrlacher, Comte, Filippi. Thompson scivola nelle retrovie dopo la bagarre della partenza, Michelisz invece ne approfitta per risalire posizioni dopo essersi reso protagonista di un autentico slalom. Homola torna in pista dopo avere sostituito la ruota.
Giro 3: la Direzione Gara espone la bandiera rossa. I team Boutsen Ginion e Mulsanne riescono a riparare le vetture di Coronel e Giovanardi, che riprendono il via dalla pit lane dopo l’interruzione.
Giro 5: dopo un giro di Safety Car, la corsa riprende con un’ottima partenza di Tarquini, che mette qualche metro importante tra sé e Björk. Situazione invariata in tutta la classifica, ma dopo pochi secondi Michelisz si ferma senza la ruota anteriore sinistra, persa a causa del cedimento della sospensione o del semiasse.
Giro 6: nuovo regime di Safety Car.
Giro 11: bandiera verde. La classifica non cambia di una virgola, con Muller che inizia ad insidiare la decima posizione di Filippi, seguito da Oriola.
Giro 12: Homola rientra ai box e si ritira.
Giro 15: gara finita anche per Coronel.
Giro 18: Morbidelli e la Giulietta #10 imboccano la via dei box.
Giro 19: a sorpresa, la Cupra di Oriola accusa una foratura e lo spagnolo è costretto a fermarsi ai box.
Giro 20: Björk tenta un ultimo assalto a Tarquini, senza successo. Ha scarso esito anche l’attacco finale di Muller su Filippi, con l’alsaziano che blocca le ruote anteriori in curva 3 e finisce lungo, senza però perdere l’11esima posizione visto il buon vantaggio accumulato su Berthon. Tarquini vince gara-1 a Marrakech precedendo Björk, Huff, Vernay, Bennani, Shedden, Guerrieri, Ehrlacher, Comte e Filippi. A 56 anni, un mese e cinque giorni, l’abruzzese ritocca ulteriormente il suo record di vincitore più anziano nella storia delle competizioni FIA, portando a 23 i suoi successi nel mondiale turismo. Vittoria all’esordio nel WTCR per Hyundai. Il tamponamento di Bennani nei confronti di Guerrieri verrà investigato nelle prossime ore.
Il programma di domani prevede una nuova sessione di qualifica, con il format delle tre tranches, alle ore 11:30. Gara-2, con griglia di partenza data dall’inversione dei migliori dieci della qualifica-2, prenderà il via alle 17:45, seguita subito dopo da gara-3. Le qualifiche saranno trasmesse da Eurosport 2, le gare da Eurosport 1.
Classifica:
Immagine copertina: fiawtcr.com
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