Il WTCR 2020 è rinato ufficialmente oggi pomeriggio, con la pubblicazione del nuovo calendario “post-Coronavirus” e una definizione finalmente più accurata di quella che sarà la coppa del mondo turismo in questa difficile annata.
Come da rumors delle ultime settimane, il campionato 2020 si correrà interamente in Europa a seguito della cancellazione di tutte le trasferte asiatiche. Non si andrà in Cina, in Malesia e nemmeno in Corea del Sud, sul circuito di Inje che avrebbe dovuto ospitare per la prima volta in assoluto la serie; il Gran Premio di Macao si disputerà regolarmente a novembre, ma sarà un evento a sé stante che coinvolgerà quasi sicuramente i soli piloti locali.
Sei round in due mesi esatti, tutti nel nostro continente. Si comincia nel weekend del 13 settembre con il Gran Premio d’Austria al Salzburgring, inserito in calendario ad inizio febbraio per sostituire Marrakech e inizialmente in programma per il 25-26 luglio. Dopo due settimane sarà la volta della Germania, sulla leggendaria Nordschleife: il 17 marzo l’appuntamento tedesco era stato cancellato dopo lo spostamento della 24h che rappresentava l’evento principale del weekend, ma ora che i round asiatici sono stati rimossi dal calendario si è presentata l’occasione di recuperare questa prestigiosa location.
Nel mese di ottobre si terrà un back-to-back e anche in questo caso assisteremo al ripescaggio di un evento già cancellato. Nel weekend dell’11 ottobre sarà la volta dello Slovakia Ring, originariamente in programma per il 7 giugno, mentre nel fine settimana successivo si andrà in Ungheria, round cancellato il 13 marzo e per il quale sin da subito si era parlato di impossibilità di trovare uno slot sostitutivo.
Il 1° novembre sarà il turno del Gran Premio di Spagna ad Alcañiz, rinviato rispetto alla data del 5 luglio. Il gran finale di stagione si terrà due settimane più tardi e la cornice sarà quella dell’Adria International Raceway, che riporterà dunque il mondiale turismo in Italia per la prima volta dal 2017. Già sede di appuntamenti del campionato italiano e scenario dell’europeo in prova unica del 2017, Adria è una pista già conosciuta nel mondo TCR e dunque non sarà nemmeno un grosso punto di domanda per le squadre che dovranno affrontare all’improvviso una pista non prevista fino a qualche settimana fa e per giunta nel momento cardine della stagione.
Il calendario prevede un totale di 16 gare: in Austria e in Germania se ne svolgeranno due, negli altri eventi tre. In ogni evento, tuttavia, dovrebbe essere prevista la disputa di una sola sessione di qualifica, nell’ormai consueto format delle tre tranche a eliminazione.
Queste le parole del promoter del WTCR e capo di Eurosport Events, François Ribeiro: “La priorità è sempre stata quella di salvare il maggior numero di gare possibili per proteggere il WTCR, il lavoro delle persone coinvolte e in generale il nostro sport, in un momento in cui ancora non abbiamo una chiara visuale di come la pandemia evolverà e delle decisioni che verranno prese da ogni Governo. Correre al di fuori dell’Europa richiedeva requisiti difficili da ottenere. Il passaggio da dieci a sei eventi ha permesso il ritorno al format delle tre manche, questo per preservare la credibilità sportiva di questo campionato e per soddisfare le richieste dei nostri broadcaster. A differenza di altre serie, il WTCR si basa su un format di gare sprint e questo ci ha dato la possibilità di aggiungere una gara in certi eventi. Non ci sarà invece una sessione collettiva di test pre-campionato. Gli eventi asiatici sono stati fondamentali per il successo del WTCR e ringraziamo gli organizzatori di Cina, Macao, Malesia e Corea del Sud per il loro supporto oltre a Honda, Hyundai e Lynk. Ovviamente non desideriamo altro che tutto torni alla normalità, ma dobbiamo essere sensibili. Se avessimo rinviato la decisione di cancellare gli eventi asiatici fino a giugno, non ci sarebbe stato spazio per riorganizzare le gare europee a causa del grande ammontare di rinvii che ci saranno, anche da parte di altre serie. Dobbiamo essere anche realistici: l’impatto economico causato dal Covid-19 sarà importante, quindi la riduzione dei costi non sarà d’obbligo solo per il 2020 ma anche per il 2021”.
Immagine copertina: tcr-series.com
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