WTCR | GP Ungheria 2022 – Anteprima

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di Federico Benedusi @federicob95
9 Giugno 2022 - 10:12
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Dopo la grande farsa della Nordschleife, il mondiale turismo sbarca in Ungheria con il desiderio di ricostruirsi


In 17 anni di storia, il weekend tedesco della Nordschleife ha rappresentato un limite di fondo pressoché invalicabile per il WTCR. Le gare cancellate per il giallo Goodyear, che ha portato la FIA ed Eurosport Events a prendere una decisione drastica per ragioni di sicurezza, non hanno avuto alcun precedente in quasi un ventennio e da questa situazione il mondiale turismo, campionato ricco di storia e prestigio, dovrà in definitiva rialzarsi.

Il tempo del motorsport nel 2022 scorre molto, forse anche troppo veloce e dal momento che la Casa di pneumatici non ha ravvisato alcun problema di costruzione nelle gomme portate in Germania non ci sarà nemmeno tempo di capire chi, effettivamente, ha sbagliato in maniera così clamorosa e roboante da portare ad un tale tonfo in uno scenario come quello dell'”Inferno Verde”. Colpa del peso delle vetture? Colpa di assetti troppo estremi usati da certe squadre? Colpa dei cordoli? Colpo politico (l’ennesimo) di Lynk, rafforzato dalle parole post-qualifica di Yvan Muller? La verità, a quanto pare, è esclusiva del dietro le quinte e forse addirittura solo di squadre e vertici del campionato.

Il round numero 3 del WTCR 2022 andrà in scena all’Hungaroring in un fine settimana piuttosto “sciagurato”, date le presenze contemporanee di due giganti come F1 e Le Mans. Quello magiaro è un appuntamento tipico della serie, nonostante l’ormai prolungato periodo di decadenza di Norbert Michelisz e l’assenza di nomi veramente adatti a prendere il suo posto nel cuore del pubblico ungherese, che comunque anche in questa occasione non mancherà di colmare le tribune per seguire più da vicino il suo grande idolo.

Eccezion fatta per l’edizione 2021, in epoca TCR il toboga di Mogyoród è stato perlopiù terreno di caccia di Honda. Le Civic Type-R si sono imposte qui in un’occasione nel 2018 realizzando poi una doppietta sia nel 2019 che nel 2020. Quest’anno si giunge in Ungheria con Néstor Girolami, fautore dell’1-2 del 2019, leader del campionato ma in una situazione tecnica complessa. Le vetture giapponesi infatti, non essendo stata calcolata la qualifica tedesca per la formazione di un nuovo compensation weight, resteranno le uniche penalizzate a livello di peso in virtù dei risultati di Pau.

Non ci si attende (e ci mancherebbe) il disastro verificatosi sulla Nordschleife, perché l’Hungaroring è un circuito di tutt’altra tipologia rispetto al gigante dell’Eifel, ma anche in questo caso si può pensare a Honda e Lynk in difficoltà. Essendo le vetture più pesanti, tra gli stretti tornanti del circuito proposto in questo weekend disporranno sicuramente di un’agilità inferiore rispetto alle avversarie dirette e per quanto riguarda le auto sino-svedesi anche sull’unico rettilineo si soffrirà a causa della flangia posta dal Balance mondiale.

Con i due punti racimolati nel venerdì tedesco in seconda posizione iridata si è portato Mikel Azcona, sul podio in entrambe le gare lo scorso anno e quarto in altre quattro occasioni tra campionato europeo e coppa del mondo. La competitività del basco in ogni contesto è fuori discussione e in Ungheria manca solo la vittoria per completare un filotto di risultati. La Hyundai Elantra N, per caratteristiche tecniche, non è forse il mezzo più adatto alla pista ungherese ma con un buon Balance (ed è questo il caso) possono arrivare risultati importanti.

Lo squadrone Lynk, che a parte Thed Björk è schierato dal quarto al settimo posto in classifica generale, dovrà assolutamente dimenticare la débâcle dello scorso round e non si preannuncia nemmeno facile per i motivi di cui sopra. Di certo Cyan Racing schiera autentici specialisti dell’Hungaroring come Yann Ehrlacher che ci ha vinto due volte (una con Honda), Yvan Muller che è arrivato addirittura a quattro (anche se l’ultimo successo risale a otto anni fa) e Santiago Urrutia che si è ben distinto con il primo posto in gara-2 lo scorso anno. Björk ha invece un’autentica bestia nera nella pista magiara e anche Ma Qinghua non ha un palmarès molto ricco da queste parti.

Nonostante il grande calore sempre mostrato dal pubblico di casa, il tanto amato Michelisz ha vinto una sola volta a livello internazionale sulla pista che lo ha cresciuto e lanciato nell’Olimpo. Bisogna infatti tornare al 2015, dalla pole di una griglia invertita, per trovare la vera esplosione di gioia della festante tribuna centrale dell’Hungaroring alla vista del proprio idolo trionfante, che in ben tre occasioni non è invece riuscito a convertire una pole position “vera” in un successo. Puntare sulla qualifica in questo weekend non servirà a molto, poiché “Norbi” dovrà scontare sei posizioni di penalità in gara-1 per l’incidente con Attila Tassi a Pau, ma la griglia invertita di gara-2 potrebbe rappresentare un’occasione ghiotta.

Tassi sarà il secondo dei tre piloti di casa in questo weekend, al volante di una Honda del team Engstler. Il palcoscenico mondiale gli ha riservato davvero poche soddisfazioni in questi anni ma l’età ancora giovane spinge il pilota di Budapest a continuare a riprovarci, forte di un appoggio ormai consolidato da parte della stessa Honda e soprattutto di Jas Motorsport. Dániel Nagy, che può essere considerato l’oggetto misterioso di questa stagione, conta invece un podio iridato sulla pista casalinga in occasione della sua wildcard del 2018, con la seconda piazza di gara-2. 12 mesi fa le Cupra del team Zengő figurarono molto bene con il doppio podio di Azcona e la pole position di Robert Huff: nonostante il rapporto nullo tra la squadra ungherese e la Casa catalana, in questo weekend ci sarà spazio per qualche sorpresa.

Audi, che con la cancellazione delle gare del Nürburgring ha perso suo malgrado una grandissima occasione visti i risultati delle qualifiche, ha incassato l’anno scorso un primo e un secondo posto con la nuova RS3 e nonostante la conformazione della pista potrà ben difendersi. Oltre a Gilles Magnus, che quella vittoria l’ha effettivamente portata a casa, nel box Comtoyou c’è anche un Mehdi Bennani che su questo tracciato si è imposto per ben due volte, con la pioggia e con il sole.

2022 FIA WTCR Race of Hungary – Hungaroring
Round 3/10
11-12 giugno 2022

INFO CIRCUITO

Lunghezza del circuito: 4,381 km
Tempo di gara: 30′ + 1 giro (gara-1), 25′ + 1 giro (gara-2)
Numero di curve: 14
Senso di marcia: orario

RECORD

Giro gara TCR: 1:53.620 – Norbert Michelisz – Hyundai – 2020
Giro gara mondiale turismo: 1:50.119 – Yvan Muller – Citroën – 2014
Giro prova TCR: 1:51.993 – Robert Huff – Cupra – 2021 (NB: record 1:51.528, Robert Huff, Cupra, 2021, Q2 WTCR)
Giro prova mondiale turismo: 1:46.109 – José María López – Citroën – 2016
Vittorie pilota: 4 – Yvan Muller
Vittorie costruttore: 7 – Honda
Pole pilota: 4 – Yvan Muller
Pole costruttore: 4 – Citroën
Podi pilota: 10 – Yvan Muller
Podi costruttore: 17 – Honda

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Sabato 11 giugno
9:15-10:00 Prove Libere 1 – Eurosport Player
13:10-13:40 Prove Libere 2 – Eurosport Player
15:35-16:35 Qualifiche – Eurosport Player, Eurosport 2 (18:00)

Domenica 12 giugno
11:20 Gara-1 – Eurosport 2, Eurosport Player
16:45 Gara-2 – Eurosport Player, Eurosport 2 (0:45 13/6)

Immagine copertina: FIA WTCR

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