WTCR | GP Ungheria 2019 – Anteprima

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
25 Aprile 2019 - 11:34
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Il secondo appuntamento di un WTCR 2019 partito sotto i migliori auspici si disputa in Ungheria, sul tracciato dell’Hungaroring. Il weekend di Marrakech ha confermato che la cosiddetta “super griglia” darà grande spettacolo per tutto l’arco di questa stagione, grazie anche ad un Balance of Performance che ha equilibrato quasi alla perfezione i valori in campo. La nuova Lynk 03 preparata da Cyan Racing è riuscita ad aggiudicarsi subito una vittoria, piazzandosi anche in testa al mondiale, con un Thed Björk determinato a riscattare un 2018 che ha lasciato l’amaro in bocca allo svedese.

La vettura del Gruppo Geely ha mostrato subito una grande competitività nonostante sia stata notevolmente penalizzata dal bollettino del bureau tecnico. Con 1355 chili di peso minimo e un 2,5% in meno di potenza, la Lynk è riuscita comunque a destreggiarsi tra le curve lente del tracciato di Marrakech conquistando anche due prime file oltre al successo di gara-3. Un podio lo ha portato a casa anche Yann Ehrlacher, grazie alla griglia invertita di gara-2, mentre Andy Priaulx e soprattutto Yvan Muller hanno avuto meno fortuna. Il pilota del Guernsey si è piazzato buon quinto in gara-1 dopo un contatto con Jean-Karl Vernay che gli ha precluso la possibilità di giocarsi il podio, mentre l’alsaziano ha dovuto fare i conti con la rottura della coppa dell’olio nella prima qualifica, che lo ha costretto a sostituire il motore e dunque a partire ultimo in gara-1, e con un problema allo sterzo che lo ha colpito in gara-3 mentre si trovava al comando. Quella ungherese sarà una grande occasione di rivincita soprattutto per Muller, che nel catino magiaro ha conquistato quattro pole e altrettante vittorie.

Sorriso ampio in casa Honda, soprattutto per quanto riguarda il team Münnich. Esteban Guerrieri ha aperto la stagione con una vittoria e due quarti posti che lo hanno collocato a cinque punti da Björk, ma anche Néstor Girolami ha messo il sigillo sul suo ritorno nel mondiale con un buon podio in gara-1 a Marrakech. La squadra tedesca comanda la classifica squadre e in effetti è stata la più consistente in Marocco, portando a casa ben 90 punti contro i 78 della prima inseguitrice, la Cyan Racing di Björk e Muller. Più indietro KCMG, con Tiago Monteiro rimasto coinvolto in un incidente con Ehrlacher nelle prime battute di gara-3 dopo il quarto posto in qualifica e Attila Tassi ancora bisognoso di adattarsi ai ritmi della coppa del mondo.

Non sono mancate le lamentele in casa Hyundai, dove si sostiene che questo Balance permetta alle i30 di giocarsi solo gara-2 con la griglia invertita. Secondo i cronologici utilizzati per stilare il compensation weight, tuttavia, è emerso come in Marocco la Hyundai sia stata la terza vettura più veloce in pista, con un tempo medio di appena 24 millesimi più alto rispetto alla Honda. L’unico modo per poter beneficiare di qualche sconto di peso a partire dalla Slovacchia sarebbe quello di sacrificare il tempo assoluto sul giro in Ungheria, ma in un campionato così competitivo e che si preannuncia lottato su ogni punto forse non è il caso. Nel frattempo, Gabriele Tarquini ha ribadito di non essere il campione in carica per congiunzione astrale, vincendo gara-2 in Marocco e collocandosi al terzo posto della classifica generale. Un successo che sarebbe andato sicuramente al compagno di marca Nick Catsburg, che invece ha patito un’avaria ai freni e non ha nemmeno potuto partecipare a gara-3 a causa dell’incidente dovuto a questo inconveniente: l’olandese, in questo modo, ha perso circa una trentina di punti che lo avrebbero collocato in un’ipotetica top 5 della classifica in luogo del 18° posto attuale.

A proposito di Hyundai, il pilota più atteso all’Hungaroring sarà senz’altro Norbert Michelisz, chiamato a riscattare un’apertura stagionale abbastanza difficile. Non sempre la fortuna ha arriso al pilota ungherese nel round casalingo, con appena due vittorie delle quali l’ultima risale al 2015, mentre le due pole dell’anno scorso sono state convertite “solo” in un terzo e in un secondo posto. Da rivedere anche Augusto Farfus, di gran lunga il pilota Hyundai ad avere maggiormente faticato sul tracciato semi-permanente di Marrakech.

Pur su una pista poco adatta alle caratteristiche di vettura “saloon”, in Marocco si è ben difesa anche l’Audi RS3, due volte sul podio e autrice della pole di gara-3 grazie a Frédéric Vervisch. Si preannunciano difficoltà analoghe anche in Ungheria, ma anche per la vettura di Ingolstadt il BoP sembra essere stato progettato efficacemente. Da questo weekend, Jean-Karl Vernay disporrà di una vettura nuova di zecca dopo che l’incidente di gara-3 in Marocco ha reso inservibile quella in uso, con la quale il francese ha dichiarato di non avere mai avuto un grande feeling.

Dopo l’ottimo podio all’esordio, l’Ungheria sarà una riprova anche per Mikel Azcona, unico faro di una Cupra apparsa in leggera difficoltà nel primo round. Il basco del team PWR ha vissuto proprio in Ungheria l’unico passo falso della sua trionfale stagione 2018, che lo ha visto vincere il titolo europeo, ma in questo weekend dovrà incamerare altri punti importanti. A Marrakech si è ben comportato anche il suo caposquadra Daniel Haglöf, mentre sono stati decisamente rimandati Tom Coronel e Aurélien Panis, al volante delle León del team Comtoyou. Su una quinta Cupra gestita dal team Zengő Motorsport salirà l’unica wildcard del Gran Premio, il pilota di casa Tamás Tenke, proveniente dagli eSports e impegnato quest’anno nel campionato europeo con la stessa vettura.

Sono rimaste nelle retrovie Alfa Romeo e Volkswagen, che dovranno fare affidamento sui correttivi del compensation weight. In particolare, le Golf hanno occupato le posizioni di fondo classifica in Marocco nonostante una pista che avrebbe dovuto favorire le forme “agili” della vettura; l’Hungaroring presenta caratteristiche simili a Marrakech, ma evidentemente 1305 chili di peso minimo sono troppi per poter competere davvero con le avversarie. In casa Romeo Ferraris, invece, si riparte dai noni posti conquistati da Kevin Ceccon e Ma Qinghua nel primo round, con la speranza di prendere altri piazzamenti in top ten in attesa di weekend migliori.

Come accaduto l’anno scorso a Zandvoort, questo fine settimana sarà un autentico festival delle vetture TCR. Sarà infatti di scena anche il campionato europeo, che dividerà la griglia con la nuova serie dell’Europa orientale e proporrà quindi una entry list di ben 38 vetture.

La programmazione televisiva del weekend dei canali di Eurosport prevede la diffusione live di gara-1 e gara-2 oltre alle qualifiche della domenica, mentre gara-3 verrà trasmessa solo in differita.

2019 FIA WTCR Race of Hungary – Hungaroring
Round 2/10

26-28 aprile 2019

INFO CIRCUITO

Lunghezza del circuito: 4,381 km
Giri da percorrere: 12 (gara-1, gara-2), 15 (gara-3)
Distanza totale: 52,572 km (gara-1, gara-2), 65,715 (gara-3)
Numero di curve: 14
Senso di marcia: orario

RECORD

Giro gara TCR: 1:54.129 – Yann Ehrlacher – Honda – 2018
Giro gara mondiale turismo: 1:50.119 – Yvan Muller – Citroën – 2014
Giro prova TCR: 1:52.365 – Norbert Michelisz – Hyundai – 2018 (NB: record 1:52.176, Norbert Michelisz, Hyundai, 2018, Q2 WTCR)
Giro prova mondiale turismo: 1:46.109 – José María López – Citroën – 2016
Vittorie pilota: 4 – Yvan Muller
Vittorie costruttore: 5 – Chevrolet, Citroën
Pole pilota: 4 – Yvan Muller
Pole costruttore: 4 – Citroën
Podi pilota: 8 – Yvan Muller
Podi costruttore: 14 – Chevrolet

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 26 aprile
17:00-17:45 Prove Libere 1

Sabato 27 aprile
9:45-10:15 Prove Libere 2
11:45-12:15 Qualifiche 1
15:15 Gara-1 – Eurosport 1

Domenica 28 aprile
10:00-11:00 Qualifiche 2 – Eurosport 2
15:30 Gara-2 – Eurosport 2
17:00 Gara-3 – Eurosport 1 (1:00 29/4)

Immagine copertina: tcr-series.com

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