WTCR | Botta e risposta tra Priaulx e Catsburg dopo l’incidente di Suzuka

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
31 Ottobre 2019 - 16:29
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La prima manche del WTCR a Suzuka, pur non essendo passata alla storia come una gara combattuta dal primo all’ultimo metro, ha visto tra i suoi highlights l’incidente e il successivo battibecco tra Andy Priaulx e Nick Catsburg. All’inizio del 22° passaggio, nell’approccio alla prima curva, la Hyundai #88 è andata ad impattare contro la Lynk #111 spedendola contro le barriere di protezione e causando la safety car che ha di fatto messo fine alle ostilità in pista.

Un Priaulx che, come conseguenza, ha messo da parte tutto l’aplomb britannico attendendo il successivo passaggio del suo avversario nel punto incriminato per manifestargli tutto il suo disappunto. L’incidente è costato 30 secondi di penalità all’olandese, scivolato 23° nella classifica di gara-1, ma anche il gesto di disprezzo del tre volte iridato non è passato inosservato, poiché gli è valso la terza reprimenda stagionale e dunque una retrocessione di dieci posizioni sulla griglia di partenza di gara-2.

Nel post-gara Priaulx si è decisamente scagliato contro Catsburg, accusando anche il team Hyundai di avere praticato uno scambio di posizioni tra Norbert Michelisz e l’olandese, il quale ha successivamente causato l’incidente con il probabile intento di far guadagnare qualche punto in più al pilota magiaro: “Lo scambio di posizioni è stato totalmente intenzionale, poi Nick mi ha spinto fuori strada. È la manovra più antisportiva che abbia mai visto in vita mia. Ha usato la sua vettura come un’arma, il che è molto pericoloso. Un pilota ufficiale non dovrebbe fare questo genere di cose, essendo un esempio per i giovani piloti che arriveranno. Avrei potuto uccidere un commissario, avrei potuto farmi male o avrei potuto colpire Yann Ehrlacher che era davanti a me, chissà cosa avrebbe potuto causare quel tipo di comportamento. Dovrebbe essere squalificato per tutto il resto della stagione”.

Una risposta più leggera e ironica, quella di Catsburg, che comunque ha a sua volta puntato il dito contro l’avversario: “Non so a cosa stesse pensando Andy, ma ha frenato davvero troppo presto. Non posso anticipare un pilota che fa una manovra del genere. Mi dispiace che Andy fosse così arrabbiato dopo la gara. Mi ha fatto il dito medio, forse per augurarmi di arrivare primo. Di sicuro dovremo chiarire la cosa in Direzione Gara. Non voglio che corra cattivo sangue tra me e Andy, ma crede davvero che io lo abbia spinto fuori. Non capisco perché lo abbia detto, che beneficio avrei tratto nel fare una cosa simile? Stavamo lottando per il nulla. Può avere la sua opinione, ma credo che sia sbagliata”.

A questo si è aggiunto il breve reportage pubblicato da Cyan Racing sul suo canale YouTube e ripreso dai canali ufficiali del WTCR. Un video contenente anche un team radio di Michelisz nel quale l’ungherese suggerisce proprio al muretto BRC Racing di lasciar passare il compagno di squadra.

La polemica tra Hyundai e Lynk si è dunque acuita ulteriormente, dopo le accuse lanciate da Andrea Adamo (direttore di Hyundai Motorsport) nei mesi scorsi riguardanti lo status di Cyan Racing quale team “quasi ufficiale”. Il primo ad intervenire sulla questione è stato il team manager di BRC Racing, Gabriele Rizzo: “Devo dire che abbiamo trovato inaccettabile la condotta riguardante gli incidenti in pista da parte di questo team, che è praticamente un team ufficiale. Rispettiamo la decisione dei commissari e riteniamo che non sia necessario aggiungere altro. Ci dispiace che lo stesso promoter dia spazio a questi fatti sulle sue piattaforme social, peraltro a favore di una Casa sola. Servirebbe equilibrio e correttezza in quanto viene presentato ai media e ai fans, in questo weekend non è stato così”.

Dopo il weekend nipponico è tornato in cattedra Catsburg, rivoltosi ad Autosport. Il pilota di Amersfoort ha accusato Cyan Racing, e di conseguenza anche lo stesso WTCR, di avere fatto propaganda anti-Hyundai: “Andy e Cyan Racing hanno detto molte cose dopo il nostro incidente di Suzuka. Ho deciso di restare fuori da questa ‘battaglia online’ durante il weekend di gara, per restare concentrato sulle due gare rimanenti. Quel video pubblicato dopo la gara ha avuto il sapore di una tattica deliberata, in stile propaganda, contro me e il team Hyundai. Sembra che avessero preparato tutto in anticipo, con questo video così immediato e rimaneggiato. La risposta aggressiva di Andy, che ha usato termini come ‘uccidere commissari’, ‘squalifica per il resto della stagione’ e ‘usare la macchina come arma’ ha portato il tutto ben oltre i limiti. È parso chiaro a tutti come Andy abbia frenato con grande anticipo, specie considerando che era fuori traiettoria. Avevo già provato a superarlo nel giro precedente e in qualche modo aveva già provato a frenare prima del normale punto di frenata. Abbiamo studiato dati, video e immagini e per noi l’accaduto è abbastanza ovvio. Ma credo che queste cose possano sempre essere oggetto di dibattito. Forse avrei potuto aspettarmelo e anticiparlo in modo migliore. Ma come mi ha detto Andy durante l’incontro con gli stewards, ‘io sono un tre volte campione del mondo e tu no'”.

Dunque Catsburg è tornato sul video incriminato, parlando del team radio di Michelisz: “Il modo in cui hanno usato il team radio di Norbert, quando suggerisce di scambiarci le posizioni come a dare sostegno alla loro tesi, è oltremodo stupido. L’unica cosa che prova è che Norbert e BRC Racing sono sufficientemente intelligenti, quando bisogna vincere un campionato, da capire che superare Andy Priaulx non è così immediato come qualcuno può pensare. La stessa situazione è accaduta in Cina tra Norbert e, guarda caso, Priaulx. Vado dritto al punto: in nessun modo mi è stato chiesto di buttare fuori Andy o uno dei suoi compagni di squadra; non lo avrei mai fatto. Comprendo le parole di Andy subito dopo l’incidente, era appena finito contro le barriere a 230 km/h, e onestamente penso che dopotutto sia stato ‘spinto’ dal suo team nel loro tentativo di screditare la mia squadra per guadagnare un qualche vantaggio ‘politico’. Andy mi piace non solo perché ha vinto tre mondiali, ma anche perché è una persona molto gradevole, spero che si possa riparlare di tutto questo quando gli animi si saranno raffreddati”.

Questa pesante diatriba sembra quindi essersi conclusa con un nulla di fatto, a parte la scrittura dell’ennesimo capitolo del confronto tra Hyundai e Lynk. Mancano solo due round al termine di questa “stagione delle polemiche” del WTCR, con quattro piloti di tre squadre differenti in lotta per il titolo. La speranza è, ovviamente, che questi spiacevoli contrasti non si ripetano più.

Immagine copertina: YouTube

 

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