Venerdì 19 giugno si terrà il Consiglio Mondiale FIA che, tra le altre decisioni, si occuperà di stilare il calendario rivisto del WRC 2020.
Preso atto delle tante cancellazioni dovute al Coronavirus, dal Portogallo al Galles passando per Kenya, Finlandia e Nuova Zelanda, la riscrittura della schedule di questa stagione potrebbe passare attraverso l’inserimento di nuovi rally originariamente non previsti nel calendario del mondiale.
Ieri è arrivato un primo segno di interesse da parte del Rally Liepaja, in Lettonia, che si disputerà nel weekend di Ferragosto come prova del campionato europeo. Giunto quest’anno all’ottava edizione, si tratta di un rally su ghiaia che propone percorsi molto veloci. Per fare un raffronto basti pensare che il vincitore dell’edizione 2019, Oliver Solberg, ha completato il percorso a 122,9 km/h di media oraria al volante di una Volkswagen Polo GTI R5, mentre Kalle Rovanperä ha dominato il Rally di Finlandia 2019 (corsa che più si avvicina alle caratteristiche del Liepaja) sulla Škoda Fabia R5 a 116,4 km/h di media.
Queste le parole del direttore dell’ente promotore del rally (RA Events), Raimonds Strokšs: “RA Events e il promoter del WRC ne hanno discusso per la prima volta lunedì, parlando di aspetti organizzativi, termini e condizioni e molte altre problematiche che devono essere soddisfatte affinché il WRC possa correre un round in Lettonia a fianco dell’ERC. Voglio sottolineare come questa sia stata solo una chiacchierata e come nessuna delle due parti sia ancora davvero vicina alla decisione finale su questo argomento. Sarebbe un intento arduo da realizzare in due mesi. Invitiamo tutti i nostri partners – il Governo lettone e le città di Liepaja e Talsi – ad una riunione per valutare il carico di lavoro, le condizioni finanziarie ed altri aspetti di questa proposta. Solo lavorando insieme e a passo spedito potremo trovare una soluzione per ospitare il WRC in Lettonia insieme all’ERC”.
Come potrebbe trattarsi di una prima volta per la Lettonia, anche il Belgio si sta battendo per avere finalmente un round mondiale sulle sue strade. In questo caso, però, si andrebbe a battere un percorso già ampiamente collaudato in 55 edizioni e precisamente si tratterebbe del Rally di Ypres. Storico appuntamento di fine giugno per specialisti dell’asfalto, quest’anno la corsa belga è stata spostata al primo weekend di ottobre causa Covid-19 e anche in questo caso si tratta di un appuntamento già valido per il campionato europeo.
“È con grande onore che presentiamo la nostra candidatura ad ospitare un rally iridato per il 2020”, ha detto Jan Huyghe, membro del comitato organizzatore Superstage. “È un riconoscimento per le centinaia di volontari e membri del nostro club che ogni anno lavorano per l’organizzazione del rally. È tutto merito loro. Inoltre, da anni il Rally di Ypres viene elogiato in tutta Europa per la qualità e l’esperienza della sua organizzazione, oltre che per la sicurezza. Siamo onorati che la FIA si sia rivolta anche a noi e da quel momento il club Superstage ha messo una marcia in più per definire un nuovo percorso in collaborazione con la città di Ypres, con la Federazione e le altre autorità. Il progetto è stato ben accolto anche dai nostri partners. Abbiamo elaborato una prova dal forte carattere belga che comprenda due icone dello sport automobilistico belga: Ypres e Spa-Francorchamps. Ma siamo chiari, nulla è stato ancora deciso. Stiamo negoziando tuttora con la FIA e il promotore del WRC, una decisione verrà presa presto”.
Nelle ultime settimane sono emersi rumors anche riguardo il Rally di Roma Capitale, altro appuntamento della serie continentale, anche se il Rally di Sardegna dovrebbe trovare una nuova collocazione per il mese di ottobre garantendo così il round italiano anche per il mondiale 2020. Più improbabili appaiono invece le trasferte extraeuropee in Giappone (specie in considerazione degli altri eventi di primo livello già cancellati nel Sol Levante) e Argentina.
In attesa di sapere che ne sarà di Germania (probabile conferma) e Turchia (più in difficoltà), tra le altre candidature possibili sono emerse quelle di Estonia e Cipro. Per quanto riguarda l’appuntamento baltico, l’edizione 2020 era stata già cancellata qualche mese fa per problemi organizzativi ma la possibilità di ospitare un rally mondiale potrebbe ridare linfa al progetto, mentre per quanto concerne la corsa mediterranea sarebbe un altro round in coabitazione con l’ERC, oltre a trattarsi di un clamoroso ritorno nel calendario iridato dopo 11 anni.
Il principale problema per le coabitazioni mondiale-europeo riguarderebbe la copertura televisiva. Il WRC dispone del proprio servizio, garantito in streaming tramite abbonamento, mentre l’ERC è organizzato e diffuso da Eurosport Events: questa divisione sta creando ulteriore incertezza poiché, in caso di accordo raggiunto per la disputa di un rally condiviso tra i due campionati, si dovrà evitare scientemente anche l’interscambio di immagini tra le due serie.
Non resta che attendere un paio di giorni, dunque, per la definizione del nuovo (e, si spera, rimpolpato) calendario 2020 del mondiale rally.
Immagine copertina: Red Bull
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