WRC | Tracciata la road map futura del mondiale: niente ibrido dal 2025, nuovo regolamento tecnico dal 2026

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di Federico Benedusi @federicob95
28 Febbraio 2024 - 22:09
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Il mondiale rally boccia l’ibrido in attesa di idee future, ma anche le categorie Rally1 e Rally2 verranno riviste nel prossimo futuro

A tenere banco nel corso del Consiglio Mondiale FIA svoltosi oggi è stato soprattutto il WRC. Il mondiale rally necessita di una nuova direzione sportiva e soprattutto tecnica e i membri della Federazione Internazionale hanno tracciato una prima road map del percorso futuro della serie.

A definire quello che sarà il WRC futuro è stato il team formato dal vice-presidente della FIA Robert Reid, da membri del Consiglio Mondiale come David Richards, Garry Connelly, Ronan Morgan e Andrew Maillalieu e da altri esponenti diretti della FIA quali Andrew Wheatley e Xavier Mestelan Pinon.

Uno dei tre capi principali di investigazione da parte del Working Group è la promozione del campionato. La FIA organizzerà un Promotion Team che cercherà di allacciare ulteriormente i rapporti tra WRC Promoter e le principali parti in causa dell’organizzazione: queste ultime avranno il dovere di allargare la platea del mondiale tramite una serie di iniziative promozionali volte a migliorarne la popolarità, con l’obiettivo di mettere il WRC sullo stesso piano di altri tornei iridati di motorsport.

Dal punto di vista sportivo, gli organizzatori dei singoli rally potranno disporre di una maggiore elasticità nel disegnare i percorsi delle proprie gare, con l’unico punto fisso della conclusione alla domenica con la Power Stage. Questo comporterà lo sviluppo di rally con un formato ancora più sprint ma anche la possibilità di avere gare più lunghe rispetto al range di 300-320 chilometri che caratterizza la maggior parte delle competizioni iridate attuali. Sia in tema promozionale che sportivo, la FIA terrà conto anche dell’ultimo Fan Engagement Survey dedicato al WRC, che ha raccolto più di 11.000 risposte con feedback sui più disparati temi inerenti il campionato.

La FIA ha poi aperto al ritorno dei remote service, senza il necessario utilizzo dei service park: in questo caso le zone dedicate alle riparazioni delle vetture potranno essere spostate rispetto a quella “fissa” che funge anche da quartier generale del rally, con la possibilità da parte delle squadre di portare un veicolo di supporto con i pezzi di ricambio. I remote service accorceranno i trasferimenti tra le prove speciali e le zone di lavoro dei meccanici, senza dover fare sempre ritorno al service park, e come ulteriore conseguenza gli organizzatori dei rally potranno sviluppare i propri percorsi in uno spazio più ampio.

L’aspetto tecnico è quello più complesso ma allo stesso tempo quello maggiormente definito dal Working Group. Il regolamento Rally1 abbandonerà le unità ibride al termine di questa stagione e dal 2025 la categoria principale vedrà al via le Rally1 non ibride già permesse ai privati quest’anno. Oltre alla rimozione dell’ibrido, che comporterà una diminuzione di peso, vi saranno anche modifiche aerodinamiche e agli air restrictor.

Nel 2026 nascerà invece un nuovo regolamento Rally1, che nella sua prima stagione correrà al fianco delle Rally1 2025. Per ridurre costi e complessità queste vetture avranno una cellula di sicurezza standard, ma soprattutto i costruttori potranno sviluppare le proprie auto a partire dai modelli di serie a prescindere dal segmento di appartenenza. Le limitazioni riguarderanno la potenza, fissata a 330 cavalli, la coppia del motore, che dovrà seguire uno schema definito, e l’efficienza aerodinamica. Motore e trasmissione avranno un costo massimo definito e una tecnologia generalmente paragonabile a quella di una Rally2. Il costo massimo di una Rally1 2026 sarà fissato a 400.000€ e ogni costruttore dovrà mettere a disposizione le vetture per un’eventuale vendita già all’interno del parco chiuso di ogni evento iridato.

Anche le Rally2 subiranno delle modifiche, almeno per quanto concerne quelle impegnate nel WRC. Se le vetture cadette a livello generale proseguiranno nel loro attuale ciclo di omologazione, infatti, dal prossimo anno quelle in gara nel mondiale potranno utilizzare un kit in grado di aumentarne le prestazioni: questo sarà costituito da un pacchetto di restrittori, scarichi e ali posteriori più ampi e dalla possibilità di implementare un cambio al volante.

La chiosa finale riguardo la sostenibilità del WRC, infine, si pronuncia sul fatto che una categoria elettrica verrà introdotta non appena si presenterà una concreta possibilità. Starà al dipartimento tecnico della FIA studiare un regolamento tecnico che possa garantire ad auto progettate attorno alle cellule di sicurezza standard 2026 di raggiungere lo stesso livello prestazionale delle prossime Rally1 utilizzando carburanti sostenibili.

Immagine copertina: Red Bull Content Pool

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