La notizia dell’abbandono anticipato di Citroën, giunta nel corso della mattinata odierna, ha indubbiamente scosso l’ambiente del WRC. La notizia più attesa era quella dell’addio di Sébastien Ogier alla Casa francese, dopo un 2019 alquanto deludente, ma in pochi pensavano che l’intero team di Satory sarebbe stato smantellato in fretta e furia lasciando anche Esapekka Lappi senza un volante per il 2020.
Il Double Chevron ha additato proprio Ogier come responsabile principale di un ritiro che inizialmente non era nei programmi. Con Citroën rimasta senza top drivers, PSA ha ritenuto opportuno non spendere ulteriore tempo e denaro nel mondiale rally concentrandosi fin da subito sulla Formula E e sul ritorno nell’endurance.
La risposta del sei volte campione del mondo, tuttavia, non si è fatta attendere a lungo. Prossimo al passaggio in Toyota, Ogier ha spiegato ad Autosport i perché del suo secondo addio alla Casa che lo ha portato nel mondiale ormai più di un decennio fa.
“Forse la comunicazione non è mai stata il punto forte di Citroën…”, ha cominciato. “Quando dicono che non ci sono altri piloti disponibili in questo momento, penso che manchino di rispetto ai miei colleghi di questo sport. Una delle motivazioni principali che mi hanno portato a questa decisione risiede nel ritmo dello sviluppo e nella velocità con cui la macchina stava progredendo, che per me non erano sufficienti. Già per quest’anno possiamo dire che lo sviluppo non sia stato sufficiente, dal punto di vista della performance siamo rimasti indietro rispetto ai nostri avversari e non sono solo io a dirlo, credo che tutti coloro che hanno guidato questa macchina possano dire lo stesso”.
Ogier, che dopo la cancellazione del Rally d’Australia ha concluso il mondiale al terzo posto, ha disputato 59 dei suoi 149 rally mondiali con Citroën, vincendo il mondiale junior nel 2008. La riconoscenza per quello che il Gruppo PSA ha fatto per lui è tanta (e si parla di “Gruppo” non a caso, ripensando anche alla vittoria del Montecarlo 2009 su una Peugeot 207 S2000) e il rammarico per questo fallimentare ritorno è del tutto assente: “Sin da quando sono tornato in squadra sono stato cosciente della difficoltà di questa sfida e non ne ho mai avuto paura. Ecco perché, anche oggi, non ho il minimo rammarico per la scelta fatta, anche se ho fallito”.
Come detto, la prossima sfida di Ogier si chiama Toyota. L’annuncio era atteso per questi giorni ma stando a quanto dice Autosport bisognerà attendere fino alla prossima settimana. Il team gestito da Tommi Mäkinen dovrebbe subire un’autentica rivoluzione, con l’arrivo di Elfyn Evans e Kalle Rovanperä al posto di Jari-Matti Latvala e Kris Meeke.
Immagine copertina: Red Bull
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