Si rinnova la sfida con Ogier, che ha completato il filotto lo scorso anno: quattro le Ford in gara in Kenya
Sébastien Loeb va a caccia del Grande Slam dei rally. Al nove volte campione del WRC manca solo la conquista del Rally Safari per completare la statistica che racchiude le cinque più importanti competizioni del rallismo mondiale e a distanza di 20 anni tornerà a disputare la corsa keniota per raggiungere Carlos Sainz e Sébastien Ogier.
Loeb ha infatti preso parte al Safari solo nella sua ultima edizione iridata prima del ritorno datato 2021, ossia quella del 2002. In quella occasione l’alsaziano, campione in carica del JWRC, concluse quinto al volante della Citroën Xsara WRC conquistando il miglior tempo in ben tre delle 11 prove speciali disputate. Quest’anno gareggerà naturalmente al volante della Ford Puma Rally1 con cui ha vinto il Rally di Montecarlo prima dello sfortunato weekend in Portogallo, dove è stato costretto al ritiro per un incidente mentre si trovava al comando.
Nel ricchissimo palmarès di Loeb, che conta 80 vittorie iridate, manca proprio il Safari tra i cinque rally più prestigiosi del mondo. Oltre agli otto successi di Montecarlo, infatti, “ET” si è aggiudicato per quattro volte (consecutivamente) il Tour de Corse e per tre volte il RAC e il 1000 Laghi.
Si rinnoverà la sfida con lo stesso Ogier, con il quale sta dividendo pari pari il calendario mondiale 2022: dopo il Montecarlo e il Portogallo, in Kenya si ritroveranno per la terza volta faccia a faccia perché anche il pilota di Gap sarà al via con la terza Toyota ufficiale per difendere la vittoria conquistata rocambolescamente nel 2021.
Queste le parole di Loeb: “È stato divertente vedere quanto fossimo competitivi anche in Portogallo con la Puma, la macchina è molto veloce anche sullo sterrato. Il Safari è molto differente dal Portogallo. Non conosco l’attuale versione del rally ma ho osservato qualche video delle prove speciali ed è una corsa molto diversa. I percorsi sono molto accidentati, con grandi pietre lungo la strada.
Il Kenya è fantastico, credo sia il rally da cui porto dietro il maggior numero di ricordi. Nel 2002 era una corsa diversissima da ora. Le prove speciali misuravano fino a 120 chilometri e tutti i piloti avevano un elicottero che preannunciava loro la presenza di animali lungo la strada. Ora somiglia di più ad un tipico rally mondiale, ma per me la principale differenza rispetto al Portogallo sarà che non ho esperienza su queste strade. Quando arrivi ad un rally e non hai mai percorso prima quelle prove speciali è sempre più complicato. Non sarà facile, ma sono felice di correre”.
Il team principal di Ford M-Sport, Richard Millener, ha aggiunto: “Siamo molto contenti di riavere Séb e Isabelle Galmiche con noi. I record di Séb sullo sterrato sono naturalmente eccezionali e le sue performance a Montecarlo e in Portogallo, finché è rimasto in gara, hanno dimostrato di cosa possano essere capaci sia lui che la nostra vettura. Il Safari è ancora un evento piuttosto nuovo, il gruppo sarà più o meno ancora alla pari e credo che Séb possa dimostrare ancora una volta le potenzialità della Puma”.
Immagine copertina: Red Bull
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