Nonostante un brivido nella Power Stage il francese è l’uomo dei record anche in Sardegna, Tänak e Rovanperä completano il podio; Daprà e Fontana vincono le altre due categorie
Sébastien Ogier è entrato nel libro dei record anche per quanto riguarda il Rally di Sardegna, vinto per la quinta volta a sciogliere la parità che ancora dal 2021 vigeva, neanche a dirlo, con Sébastien Loeb. Il pilota Toyota ha avuto ragione nel tanto atteso duello con Ott Tänak, staccato nelle prime tre prove del Super Sunday di quel tanto che è bastato per poter persino gestire un errore nella Power Stage conclusiva.
Nel secondo passaggio di Porto San Paolo, Ogier ha infatti perso il controllo della sua Yaris in un canale finendo per impattare frontalmente contro un albero. Un colpo che non ha tuttavia danneggiato pesantemente la vettura, così l’otto volte iridato è ripartito per concludere il rally con 7″9 di margine sull’estone. La vittoria finale è rimasta intatta a differenza del Super Sunday, andato in questo modo ad un Kalle Rovanperä a dir poco straripante nella Power Stage.
Il finlandese ha sfoggiato un’enorme prova di forza nell’ultimo atto del fine settimana, imponendosi con 8″1 su Thierry Neuville nello spazio di 13,7 chilometri. Prestazione che gli ha permesso di incassare punti pieni nella giornata di domenica, scavalcando Tänak e Ogier in un colpo solo nella graduatoria del Super Sunday per precedere l’estone di 1″8. Il secondo posto di partenza del venerdì non gli ha permesso di giocarsi più di un gradino più basso del podio nella classifica finale, ma i punti incassati in Sardegna sono di grande auspicio per la rincorsa ad Elfyn Evans.

Il leader del mondiale può comunque dire, a sua volta, di avere tratto il massimo dalle condizioni in cui ha disputato questo rally. Il quarto posto finale è stato condito da tre punti extra alla domenica e tutto sommato la seconda fermata del temibile trittico primaverile che si chiuderà in Grecia ha portato soddisfazioni ben maggiori rispetto al Portogallo. Ampio il distacco dal vincitore, oltre cinque minuti anche a causa della foratura di ieri pomeriggio, ma poco importa in chiave campionato.
Il quinto posto è scivolato dalle mani di Sami Pajari per un errore nella PS13 che ha pregiudicato l’assetto della sua Toyota anche nelle prove successive. Il finlandese è retrocesso settimo alle spalle di Takamoto Katsuta e pure della Yaris Rally2 di Oliver Solberg, tuttavia non iscritto per il mondiale cadetto. Tra i delusi del fine settimana, il già citato Neuville ha incassato appena quattro punti con il secondo tempo nella Power Stage e il quinto nella tappa conclusiva: un risultato che segna una resa iridata quasi totale per il campione in carica.
Nella classifica di campionato Evans ha perso ancora terreno ma ha conservato la leadership con 133 punti contro i 114 di Ogier e i 113 di Rovanperä. L’unico pilota ancora attaccato al treno Toyota è Tänak, salito a 108 punti mentre Neuville è solo a 83. Tra i costruttori Toyota ha allungato a 313 punti, 70 in più rispetto a Hyundai.
Giornata a dir poco clamorosa per la classe WRC-2, dove in appena quattro prove speciali è successo di tutto. Nella PS14 si è spenta la luce sul gigantesco weekend di Emil Lindholm, uscito di strada con un vantaggio in classifica di oltre un minuto e costretto al ritiro, ma anche la gioia di chi ha ereditato il comando è durata poco: una foratura nella PS15 ha infatti bruciato le speranze di Lauri Joona, che a sua volta disponeva di un buon bottino sui suoi inseguitori. La corsa per il successo finale è diventata dunque a tre e a spuntarla è stato clamorosamente Roberto Daprà, con 5″8 su Kajetan Kajetanowicz e 10″9 su Martin Prokop. L’ultimo successo di classe cadetta nel mondiale risaliva al Rally di Monza 2021, quando Andrea Crugnola si impose nella WRC-3 ai tempi riservata alle Rally2 private.

Con Yohan Rossel rimasto al palo in Sardegna per la rottura dello sterzo patita ieri, la classifica di categoria non è cambiata. Il francese guida con 67 punti seguito da Solberg con 60, mentre Daprà è balzato in terza posizione a quota 49 con lo stesso numero di rally corso rispetto al capoclassifica.
Italia in trionfo anche nel WRC-3 grazie a Matteo Fontana, al primo successo stagionale dopo i due secondi posti incassati a Montecarlo e in Svezia. Il 21enne comasco ha staccato Nataniel Bruun di 24″5, gap divenuto tale dopo una foratura nella PS14, mentre i ritiri di Mattéo Châtillon e Tom Pellerey hanno spalancato le porte del podio al peruviano André Martínez, nonostante un ritardo di oltre un quarto d’ora dal vincitore.
La vittoria sarda ha rilanciato Fontana anche in testa alla classifica generale con 59 punti contro i 50 di Taylor Gill e i 42 di Arthur Pelamourgues. Siamo solo a metà del cammino iridato della categoria riservata alle Rally3, ma di sicuro l’Italia può sperare in un risultato molto importante.
Il WRC tornerà in gara tra tre settimane per affrontare un’altra competizione su sterrati rocciosi, il Rally dell’Acropoli arrivato all’edizione numero 69.
Power Stage:

Super Sunday:

Classifica finale:

Campionato piloti:

Campionato costruttori:

Immagini: Sébastien Ogier, Kalle Rovanperä, Škoda Motorsport on X
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