Con sei vittorie il francese stacca Alén nella classifica all-times in Portogallo, Tänak e Neuville completano il podio
Con la vittoria dell’edizione numero 57, Sébastien Ogier si è portato al comando solitario anche nell’albo d’oro del Rally del Portogallo. Il trionfo numero sei nella corsa iberica è quello che mette definitivamente in archivio il precedente record stabilito da Markku Alén nel 1987, oltre a dare ulteriore lustro ad una carriera da tempo conclusa a tempo pieno ma non di meno leggendaria.
Ogier non si è accontentato del successo assoluto (il numero 60 nel WRC) ma ha cercato anche di mettere in saccoccia il pieno di punti. L’impresa non è riuscita grazie all’armata Hyundai, che con Ott Tänak e Thierry Neuville ha ribadito di sentire finalmente odore di trionfo in una stagione iniziata in maniera a dir poco ottimale.
Battuto per 7″9 nella classifica finale, Tänak è riuscito pienamente a soddisfare l’intento di stabilire il miglior crono finale nel “Super Sunday”, valso altri sette punti iridati fondamentali per il suo recupero nella graduatoria iridata. Con l’ulteriore aggiunta dei quattro punti marcati nella Power Stage anche in Portogallo, come in Croazia, è il campione del mondo 2019 a mettere a segno la casella più ricca in chiave campionato.
A sorridere ancora più di Tänak, però, è proprio Neuville, che nel complesso ha pagato due sole lunghezze al compagno di squadra ma soprattutto ha preso il largo nei confronti di Elfyn Evans. Il belga ha vinto la Power Stage e si è accodato alla i20 gemella nella terza tappa, ma il gallese è andato incontro ad un’altra giornata nera per concludere un rally terrificante.

Ogni speranza del vice-campione del mondo è stata vanificata da un surriscaldamento del motore nelle ultime fasi della PS21 che lo ha costretto a viaggiare in modalità elettrica per qualche chilometro. Le riparazioni sono costate un ritardo al controllo orario precedente la Power Stage, oltre al tempo perso sul cronometro, e nell’ultima prova le prestazioni della Toyota non sono risultate di certo ottimali. Il risultato è sconfortante: Evans ha incassato solo i sei punti del sabato, restando a bocca completamente asciutta oggi.
Adrien Fourmaux ha messo la sua Ford Puma in quarta posizione finale con un’ultima tappa di buona fattura, scavalcando un Daniel Sordo mostratosi a pieno disagio nella nebbia che ha condizionato il primo giro di prove odierne. Quarto anche nella classifica domenicale, il francese ha racimolato 12 punti nella totalità del weekend mantenendo il ritmo delle precedenti quattro uscite. In casa M-Sport si registra invece il ritiro di Grégoire Munster, finito fuori strada nella penultima prova: lo stop del lussemburghese ha comportato anche la perdita dei sei punti costruttori messi virtualmente a segno ieri.
Il Rally del Portogallo segna dunque un prepotente allungo di Neuville nella classifica generale. Il belga ha 110 punti mentre Evans si è fermato agli 86 di ieri, al terzo posto è risalito Tänak con 79 seguito da Fourmaux a 71 e dal part-timer Ogier con 70. Nel mondiale costruttori è invece arrivato il sorpasso di Hyundai su Toyota: la Casa sudcoreana conduce con 219 punti contro i 215 della rivale nipponica.
Se Nikolay Gryazin può masticare un po’ amaro per essere risultato il migliore tra le vetture Rally2 senza essere iscritto al WRC-2, per il mondiale cadetto è andato in scena un gustoso e inedito duello tra Jan Solans e Joshua McErlean. A vincere è stato lo spagnolo, che per appena 3″2 ha consegnato a Toyota la sua prima vittoria nella serie propedeutica, ma anche l’irlandese può dirsi soddisfatto per il primo podio in carriera a questo livello.

Per Yohan Rossel, invece, il fine settimana portoghese si è trasformato in una cocente delusione a causa di ben due minuti di penalità rimediati ieri: il primo per non avere agganciato correttamente le cinture di sicurezza ripartendo dopo la foratura della PS13, il secondo per avere anticipato di un minuto il controllo orario di fine giornata. Il transalpino è scivolato così quinto, alle spalle anche di Lauri Joona e Fabrizio Zaldivar. In casa Italia, un paio di punticini sono entrati nelle casse di Roberto Daprà con un buon nono posto.
Nonostante un risultato ben inferiore alle attese Rossel è tornato al comando solitario della classifica iridata con 53 punti, ma la prospettiva più interessante per il pilota Citroën è data dal fatto che avversari diretti come Oliver Solberg, Gus Greensmith, Pepe López e Sami Pajari si siano tutti quanti ritirati, giocandosi dunque lo scarto previsto dal regolamento.
Nella categoria WRC-3 si è nuovamente issato al vertice Diego Domínguez jr, uscito vincitore da un lungo duello con Bruno Bulacia e di nuovo al comando della categoria riservata alle Rally3. Il paraguayano ha preceduto la Renault di Mattéo Châtillon, dunque lo stesso Bulacia e Jan Černý, minato da problemi meccanici per tutto il fine settimana lusitano. La classifica iridata di categoria ha confermato al comando l’assente Romet Jürgenson con 43 punti a fronte dei 37 di Černý e dei 36 di Châtillon.
Il prossimo appuntamento con il mondiale rally 2024 è per il weekend del 2 giugno quando, in occasione della festa nazionale italiana, andrà in scena il Rally di Sardegna.
Classifica Power Stage:

Classifica terza tappa:

Classifica finale:

Campionato piloti:

Campionato costruttori:

Immagini: Toyota Gazoo Racing WRT on X, Hyundai Motorsport on X, wrc.com
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