Prosegue il duello con Ogier, a cui il finlandese del team Hyundai risponde colpo su colpo; Neuville riavvicina Evans per il podio
Situazione pressoché invariata dopo il secondo giro di prove della prima tappa del Rally del Messico. Il duello tra Esapekka Lappi e Sébastien Ogier, ex compagni di squadra per due marchi differenti, è proseguito e il finlandese ha portato a termine con successo quella che ha definito come una delle giornate migliori della sua carriera.
Le tre prove speciali più lunghe si sono concluse con lo stesso esito del giro mattutino, con Lappi autore dello scratch su El Chocolate e Las Minas e Ogier mattatore nella frazione di Ortega. Nella superspeciale di Las Dunas tuttavia il pilota Hyundai è riuscito a mettere altri 3″5 tra sé e l’inseguitore, staccandolo di 5″3 alla conclusione della tappa del venerdì. La corsa alla settima vittoria in quel di Guanajuato ha trovato un insospettabile avversario per Ogier, un Lappi sempre più in fiducia al volante della i20 Rally1 dopo un Montecarlo mediocre e una Svezia più competitiva ma sfortunata.
Elfyn Evans ha conservato la terza posizione, ma ora dista mezzo minuto dal battistrada e soprattutto deve fare i conti con il rimontante Thierry Neuville. Nonostante il terzo posto nella start list, il belga ha segnato addirittura il secondo tempo nella PS8 recuperando parte del tempo perso nella mattinata anche a causa di un guasto all’ibrido: 9″7 da recuperare per la Hyundai #11 al fine di conquistare una piazza sul podio virtuale.
Molto più complicata è la situazione di Kalle Rovanperä, mai capace di andare oltre una sfavorevole condizione di terreno. Il campione del mondo ha pagato un pesante passivo di 59″7 al termine della giornata e dovrà sperare più in problemi altrui che nelle sue effettive possibilità di risalita della classifica. Ampio è però il suo margine su Daniel Sordo, scivolato sesto, vittima di una foratura nella PS7 e parzialmente riscattatosi nella prova spettacolo di León: lo spagnolo paga 27″5 alla Toyota #69.
Ott Tänak è riuscito a portare a termine indenne la giornata inaugurale del rally, fatto non scontato visto il cedimento del turbo nella PS3, ma il gap dai leader della classifica supera i 14 minuti e anche la zona punti non è esattamente dietro l’angolo, visti i nove minuti e 12 secondi che separano l’estone della Ford e Kajetan Kajetanowicz. Se non altro, nella seconda tappa saranno ben tre le vetture che puliranno la strada al capoclassifica del campionato.
Ben diversa rispetto a metà giornata la classifica della categoria WRC-2. Il venerdì messicano ha infatti incoronato Gus Greensmith, al ritorno alle gare dopo avere lasciato il team Ford M-Sport ma senza alcun segno di ruggine da inattività: il britannico ha assunto il comando delle operazioni già nella PS6 e non l’ha più mollato fino alla fine, chiudendo con 8″5 su Adrien Fourmaux. Anche il francese ha scavalcato l’ex leader Emil Lindholm, il quale ha perso ben tre posizioni nella frazione di El Chocolate per poi recuperare quantomeno la terza approfittando della foratura di Oliver Solberg nella PS8. Il figlio d’arte ha dovuto lasciare spazio pure al già citato Kajetanowicz, che paga tuttavia ben 36 secondi dalla zona podio di classe.
Situazione lineare tra le due vetture impegnate in WRC-3, con il paraguayano Diego Domínguez in vantaggio di quattro minuti sul canadese Jason Bailey, iscrittosi alla classe più piccola all’ultimo minuto.
La seconda tappa del Rally del Messico consisterà di nove prove speciali, tre “classiche” più altri due passaggi sulla superspeciale di Las Dunas e la solita conclusione nel centro di León. 126 chilometri e mezzo in programma, con il primo semaforo verde alle 15:13 italiane.
Classifica:
Immagine copertina: Red Bull
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