WRC | Rally del Giappone 2022: la stagione si chiude nel segno di Thierry Neuville

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 13 Novembre 2022 - 09:13
Tempo di lettura: 7 minuti
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WRC | Rally del Giappone 2022: la stagione si chiude nel segno di Thierry Neuville

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Evans rimedia una foratura e termina solo quinto, Katsuta è sul podio nella corsa casalinga; Lindholm campione del mondo WRC-2

La terza e decisiva tappa di un Rally del Giappone per tanti motivi dimenticabile ha offerto più colpi di scena di tutto quanto visto nel corso delle giornate di venerdì e sabato. La lotta per la vittoria si è risolta dopo un paio di prove speciali a favore di Thierry Neuville e un forte acquazzone ha in buona parte riscritto la classifica maturata nei primi due terzi della corsa, proponendo anche alcune sorprese.

Il ritorno nel Sol Levante dopo 12 anni ha piuttosto deluso le aspettative. Un percorso senza particolari spunti di interesse, tre prove speciali cancellate (e una accorciata) per problemi organizzativi legati ad incidenti che si possono “banalmente” osservare in ogni rally e soprattutto l’episodio della vettura civile che ha invaso la PS4 venerdì mattina costringeranno WRC Promoter ad un lungo dialogo con gli organizzatori della corsa affinché questa possa essere riproposta nel 2023 e nelle stagioni a seguire. In generale, il Rally del Giappone in versione Aichi-Gifu non ha scaldato i cuori degli appassionati come le versioni di Obihiro e Sapporo.

Tornando all’attualità della corsa, il “duello dei delusi” tra Neuville ed Elfyn Evans si è concluso… con un’altra delusione, in particolare per il pilota gallese. Dopo avere segnato il miglior tempo nella PS15, grazie anche ad una scelta di gomme più aggressiva a fronte di un Neuville che invece ha puntato sulla pioggia, la Toyota #33 è incappata in una foratura nella PS16 perdendo ogni speranza di aggiudicarsi quantomeno una singola vittoria in un 2022 ben al di sotto delle aspettative. Con l’arrivo dell’acquazzone previsto il resto della domenica si è trasformato in un incubo per Evans, che su gomme sbagliate è scivolato fino al quinto posto conservandolo per appena un paio di secondi nella Power Stage.

Tutto relativamente facile per Neuville, che ha preceduto Ott Tänak di un minuto e 11 secondi per una doppietta Hyundai in casa Toyota. Un risultato che naturalmente non cambia le sorti di un mondiale a fortissime tinte giapponesi, ma che può dare morale in vista di un campionato 2023 peraltro non troppo distante dal cominciare.

Il secondo posto nipponico ha garantito a Tänak un analogo piazzamento nella classifica di campionato, dal momento che doveva difendere 21 punti su Neuville e nel computo del weekend ne ha perduti appena nove. Con questo risultato, frutto di un rally senza infamia e senza lode, l’estone ha ufficialmente concluso il suo burrascoso rapporto con Hyundai. Per il 2023 tutto è ignoto, persino la stessa presenza del campione del mondo 2019, ma nelle prossime settimane la visione dell’immediato futuro di Tänak dovrebbe divenire più chiara.

I problemi di Evans hanno lanciato sul podio Takamoto Katsuta, gioiosamente nella top 3 del suo rally di casa seppure con un ritardo di oltre due minuti dal vincitore. Spesso e volentieri, pur su strade conosciute, il feeling tra il pilota di Nagoya e la Yaris Rally1 non è stato ottimale, ma il risultato finale cancellerà dalla memoria ogni problematica patita in questo weekend. Terzo podio iridato per Katsuta, dopo i due ottenuti al Safari tra quest’anno e lo scorso.

Quarta posizione per un Sébastien Ogier molto veloce sugli asfalti giapponesi ma relegato ad un ruolo di secondo piano dalla foratura accusata nella PS2. Il francese si è distinto oggi per dichiarazioni molto dure contro Pirelli, rea secondo lui di produrre gomme non all’altezza del WRC. Ripensando alla grande quantità di forature viste quest’anno su ogni superficie e ai tanti problemi di eccessivo consumo lamentati dai piloti di ogni Casa, in qualche modo il costruttore milanese dovrà effettivamente ripensare alle caratteristiche dei pneumatici forniti alla serie.

Sesto Gus Greensmith, che per appena 2″3 non è riuscito anche a compiere il ribaltone su Evans per la quinta piazza. Tra il semiasse rotto venerdì e i problemi all’idroguida di sabato l’uscita giapponese del pilota di Manchester è stata tutt’altro che fortunata e memorabile, ma in generale l’intera stagione dell’alfiere Ford non è stata di certo da ribalta iridata. A proposito di M-Sport, un’ultima soddisfazione è arrivata dal miglior tempo nella Power Stage stabilito da Craig Breen, unico pilota a montare un intero set di gomme da pioggia: per l’irlandese questo dovrebbe essere stato il canto del cigno da pilota dell’Ovale Blu, perché per il suo immediato futuro si parla di un ritorno in Hyundai.

Una scelta di gomme totalmente errata, con cinque slick dure sull’asfalto bagnato, ha vanificato il recupero di Kalle Rovanperä, rientrato in zona punti fino all’arrivo del maltempo e poi brutalmente precipitato 12°. Conclusione ingloriosa di una stagione che invece ha consacrato il finlandese nel gotha del rallismo mondiale come più giovane campione di sempre.

Il figlio d’arte non si è dunque mosso dai 255 punti raggiunti in Catalunya, con Tänak vice-campione del mondo a quota 205 e Neuville terzo a 193. Per il belga è il settimo piazzamento iridato in top 3 nelle ultime dieci stagioni, ma sempre senza raggiungere l’obiettivo più grande. 525 sono invece i punti accumulati da Toyota nel mondiale costruttori, a fronte dei 455 di Hyundai e dei 257 di Ford.

La pioggia ha sovvertito totalmente i pronostici della categoria WRC-2, causando un finale al cardiopalma per l’assegnazione del titolo mondiale. Nonostante una scelta di pneumatici non azzeccata, Emil Lindholm è riuscito faticosamente a portare a casa un terzo posto più che sufficiente a scavalcare Andreas Mikkelsen per la conquista dell’iride cadetto. Un titolo vinto in grande rimonta per il procugino del due volte iridato Marcus Grönholm, che nei tre rally disputati fino all’Estonia aveva incassato due terzi posti e un piazzamento fuori dai punti non risultando pertanto un serio pretendente alla corona: i passi falsi di Mikkelsen e le vittorie del finlandese nella gara di casa e in Grecia hanno rapidamente cambiato le sorti del campionato, suggellato dall’ottima rimonta del Catalunya e appunto dal podio giapponese. Un grande onore anche per la copilota di Lindholm, Reeta Hämäläinen, navigatrice di lungo corso che tre anni dopo avere sconfitto un cancro è riuscita a raggiungere un altro formidabile traguardo, questa volta sportivo.

La vittoria tra le Rally2 è clamorosamente andata al lussemburghese Grégoire Munster, che grazie alla scelta delle gomme da pioggia ha completato una fantastica rimonta in un rally iniziato con il botto contro un guardrail nella superspeciale di giovedì sera. Munster ha preceduto di 21″6 Teemu Suninen, che ha superato Lindholm proprio nella Power Stage, mentre al quarto posto si è collocato Heikki Kovalainen, anche lui in recupero con le gomme da pioggia e capace di scalzare Sami Pajari per un solo secondo nell’ultima frazione. Questo sorpasso è valso all’ex pilota di F1 anche un punto per la classifica assoluta.

Piccolo spazio anche per i colori italiani grazie a Mauro Miele, che con il settimo posto del Giappone è riuscito a conquistare il trofeo Masters della classe WRC-2 riservato ai piloti over 50. L’ex motocrossista, peraltro, è stato battuto solamente da Breen nella Power Stage cogliendo così ben quattro punti iridati.

La classifica finale del WRC-2 premia quindi Lindholm con 116 punti contro i 109 di Mikkelsen e i 104 di Kajetan Kajetanowicz, altro pretendente al titolo che ha però chiuso la sua corsa già nella PS2 sbattendo all’uscita del Tunnel di Isegami a causa della scarsissima visibilità.

Il calendario 2023 del WRC non è stato ancora ufficialmente stabilito, ma la data di inizio è certa ed è la solita: la off-season del mondiale rally sarà come sempre molto breve, perché i motori si riaccenderanno già nel fine settimana del 22 gennaio con la 91esima edizione del Rally di Montecarlo.

Power Stage:

Classifica finale:

Campionato piloti:

Campionato costruttori:

Immagine copertina: Red Bull

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