Tutti i protagonisti corrono al riparo dopo la carneficina del primo giro, la classifica resta invariata nella top 6
Imparata la lezione da un primo giro di prove molto duro, la seconda tappa del Rally del Cile ha visto i piloti del WRC correre al riparo ma restando sempre obbligati ad un’oculata gestione delle gomme. Tutti hanno optato per la scelta più conservativa possibile, quella di sei pneumatici duri, ma nel corso dei 77 chilometri in programma è stato comunque importante non stressare eccessivamente delle coperture dimostratesi egualmente piuttosto fragili e dalla durata limitata.
Tra chi è partito forte e poi si è dovuto difendere e chi ha compiuto il percorso inverso, Ott Tänak ha messo tutti d’accordo aumentando ulteriormente il suo margine in un rally a dir poco magico fino a questo punto. L’estone ha lasciato qualche secondo sul piatto nella frazione di Chivilingo ma nelle successive due si è scatenato, scavando un solco ormai abbondante tra sé e gli inseguitori.
Un Teemu Suninen arrivato un po’ con l’acqua alla gola a fine giornata ha conservato brillantemente la seconda posizione, pur vedendo lievitare il suo passivo a 58″3. Il finlandese del team Hyundai ha mantenuto pressoché intatto il vantaggio su Thierry Neuville, che pur prendendosi un paio di rischi molto seri tra PS11 e PS12 è risultato sempre veloce e costante: se la tenda diretta da Cyril Abiteboul deciderà per qualche gioco di squadra, dovrà farlo tenendo conto del divario di 13″9 tra le due i20 Rally1.
Ad andamento più irregolare il pomeriggio di Elfyn Evans, che a livello complessivo ha in ogni caso rosicchiato tre secondi a Neuville nella corsa per il podio. Non sarà facile annullare 10″7 nelle quattro brevi prove di domani, ma non si tratterà nemmeno di un gap completamente irrecuperabile.
Kalle Rovanperä ha invece ripetuto il copione del primo giro, spingendo forte nella prima prova e cercando di salvare il salvabile nelle due successive. A dare i più grossi grattacapi al campione del mondo è stato paradossalmente l’incidente di Grégoire Munster nella PS12: il lussemburghese si è fermato in grande ritardo per cambiare due gomme forate nell’impatto e per diversi chilometri, una volta ripartito, ha rallentato la Toyota con la polvere alzata dalla sua Ford. In attesa di eventuali sconti di tempo dalla Direzione Gara, Rovanperä ha chiuso la seconda tappa ad un minuto dal compagno di squadra Evans.
Munster, che ha creduto si trattasse di un problema ad una sospensione prima di finire in testacoda con le due coperture di destra ormai esaurite, è precipitato ai margini della top 20 nella classifica generale. Non è andata troppo meglio all’altra Fiesta “one-off” di Alberto Heller, che dopo un errore nella PS10 ha danneggiato lo sterzo a causa di una roccia nella PS12 scivolando 14°. La fila delle Rally1 in zona punti è così chiusa da Takamoto Katsuta, sempre sesto nonostante altre due gomme delaminate.
Determinato a recuperare la prima posizione dopo quanto accaduto in mattinata, in WRC-2 Sami Pajari è scivolato in una enorme trappola strategica: velocissimo nella PS10, il finlandese è totalmente crollato nell’ultima frazione cedendo di nuovo il ruolo di capoclassifica a Oliver Solberg e pure la seconda piazza a Gus Greensmith, con ampio distacco. L’ottima gestione dello svedese ha creato una leadership di 25″3 sul britannico e di ben 43″9 su Pajari. Perfetto tra i tanti ostacoli della seconda tappa anche Yohan Rossel, che ha recuperato la quarta piazza scavalcando Kajetan Kajetanowicz, Nikolay Gryazin ed Emil Lindholm, ora alle sue spalle nell’ordine.
Alle 13:07 italiane di domani prenderà il via l’ultima tappa, con due prove speciali inedite da ripetere due volte per un totale di 54 chilometri.
Classifica:
Immagine copertina: Red Bull
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