La FIA ha annunciato oggi la nascita del programma Rally Star, volto a trovare i futuri campioni del WRC. Un’iniziativa che si pone come cardine principale l’accessibilità, sulla falsariga del lavoro svolto dalla Federazione francese con il suo Rallye Jeunes.
Le selezioni del programma Rally Star avverranno sia su strada che nel digitale. Per quanto concerne il primo caso gli aspiranti piloti verranno scelti tramite un evento denominato “motorkhana”, mentre nell’ambito delle selezioni digitali il programma definitivo è ancora in via di definizione.
Maggiori spiegazioni sull’iniziativa sono state fornite ad Autosport direttamente dal suo project leader, Jérôme Roussel: “Una delle chiavi del Rallye Jeunes sta nel fatto che si riferisca ad un campione enorme di piloti”, ha esordito. “Nell’edizione con più partecipanti si è arrivati a quota 10.000. Questi arrivavano da tutta la Francia, pagavano una piccola tassa di 15 euro e partecipavano alla prima selezione, che era simile a quello che sarà la ‘motorkhana’”.
Ed ecco in cosa consiste, in breve, la “motorkhana”: “L’abbiamo chiamata così perché in Inghilterra la gymkhana è riferita ai cavalli. Sostanzialmente si tratta di una serie di coni attorno ai quali i piloti devono girare nel tempo minore possibile. Con un test così, anche all’interno di un vasto campione di piloti si impiegano 20 secondi per capire chi è bravo abbastanza da poter proseguire. Questo è ciò che faremo”.
Essendo un’iniziativa volta al WRC, tutte le Federazioni automobilistiche riconosciute dalla FIA saranno coinvolte: “Abbiamo 140 Federazioni, 51 delle quali organizzano rally internazionali. Forniremo un kit che mostrerà ad ogni Federazione come organizzare una selezione sulla base di quanto si fa nel Rallye Jeunes. Daremo istruzioni su come organizzare la competizione, su come svolgerla in un campo di gara molto ampio così come in un’area ridotta. Spiegheremo anche quanti marshall sono necessari per quanto concerne la parte cronometrica dell’evento. Si tratta di un procedimento molto semplice per fare una prima selezione di piloti. Come detto, la cosa importante è avere un vasto campo di piloti a disposizione, uomini e donne, più sono e più chance abbiamo di trovare piloti davvero forti”.
Nell’intento di ampliare il più possibile il raggio d’azione, si arriva anche ai videogiochi: “Stiamo lavorando con Codemasters e Big Ben sui giochi DiRT e WRC 8, stiamo attendendo le loro proposte. Di base, abbiamo detto loro che vorremmo cambiare i parametri di questi videogiochi, perché vogliamo essere sicuri di selezionare un buon pilota, non un buon giocatore. Ad esempio, con qualche cambiamento nel coding si può modificare in corsa il meteo di una prova speciale, per vedere come ognuno si adatta a questo cambio di condizioni”.
Al termine del processo di selezione, ogni Federazione dovrà iscrivere i propri aspiranti piloti alle finali continentali, che saranno sei e saranno divise per zone: Europa, Medio Oriente e Nord Africa, Africa, Asia-Pacifico, Nord America e Sud America. I migliori sette piloti (compresa una donna) di ogni finale seguiranno un programma di test e coaching della durata di un anno, all’interno del quale disputeranno tra i sei e gli otto rally in Europa, di livello regionale o nazionale.
All’interno di questo gruppo si svolgerà quindi un’altra selezione che garantirà ai migliori tre piloti un programma biennale nel JWRC e, in seguito, una vettura R5 per partecipare al mondiale WRC-3 in caso di vittoria del titolo.
L’iniziativa sarà finanziata dalla FIA tramite il suo fondo per l’innovazione, ma sono in corso trattative per trovare altri partner favorevoli a sostenere questo progetto. La stessa Pirelli, che sarà fornitrice unica di pneumatici dal 2021, potrebbe partecipare attivamente come già avvenuto all’inizio del decennio scorso con il programma Star Driver che portò alla ribalta nomi come Craig Breen, Ott Tänak e Hayden Paddon.
Queste invece le parole del direttore della Commissione Rally FIA, Yves Matton: “Abbiamo ripensato al Rallye Jeunes, al Pirelli Star Driver e ad altre iniziative simili sviluppatesi nel mondo del motorsport. Vogliamo mischiare queste idee, legarle ai tempi attuali e dare loro importanza globale. Il processo di selezione di solito è differente tra Africa, Europa e Asia, noi lo renderemo più lineare. Per la prima volta, la FIA ha un programma giovani globale e adatto. Parleremo di questo progetto alle Federazioni affiliate da giugno e inizieremo a lavorarci il più presto possibile”.
Immagine copertina: Petri Skog – eWRC.cz
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