WRC | Motori ibridi confermati per il 2022… con un piano di emergenza

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
5 Dicembre 2019 - 11:59
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La situazione futura del WRC, che pareva molto ben definita nonostante ci fosse ancora diverso tempo per arrivare ad una soluzione finale, è in realtà ancora incerta e in divenire. Ieri, in occasione del Consiglio Mondiale FIA di Parigi, la Federazione Internazionale ha dato approvazione definitiva alla “rivoluzione ibrida” del 2022 ma il puzzle sembra essere ancora ben lontano dall’essere completato.

L’intenzione della FIA è quella di mantenere la base delle vetture WRC Plus, che verranno rinominate Rally1, con l’aggiunta di un motore ibrido da 100kW uguale per tutte le Case, hardware e software in comune e un boost di potenza da poter utilizzare nel corso delle prove speciali. Un’idea successiva riguarderebbe poi la percorrenza dei tratti di trasferimento in modalità totalmente elettrica.

Controllando i costi di sviluppo del motore endotermico, secondo la FIA questa operazione dovrebbe portare ad un leggero aumento o tuttalpiù ad una conservazione delle cifre attualmente impiegate per un programma ufficiale nel WRC. Il regolamento tecnico definitivo verrà diramato a fine mese e la Federazione Internazionale ha dato un termine ultimo alle Case per la partecipazione a questo nuovo progetto, fissato per il primo quadrimestre del 2020. Tra i costruttori regna infatti una certa indecisione riguardo questo passaggio all’ibrido e i tre attualmente impegnati con le WRC Plus hanno ribadito di voler attendere il regolamento definitivo prima di prendere una decisione.

Ecco dunque il “piano d’emergenza”, che peraltro in questo momento è solo un insieme di idee alternative che il capo della Commissione Rally FIA, Yves Matton, ha esplicato ad Autosport ieri. Qualora le Case non dovessero confermare il proprio impegno entro la fine di aprile, la FIA dovrà agire in maniera differente.

“Se i team non dovessero prendere una decisione entro aprile, avremmo modo di lavorare su un nuovo piano con più di 18 mesi di tempo ancora a disposizione per essere sicuri di raggiungere un obiettivo”, ha detto Matton. Il rumor circolato negli ultimi giorni riguardante l’utilizzo di vetture R5 leggermente modificate è stato confermato dall’ex capo di Citroën Sport, ma non sembra rispecchiare la volontà delle Case: “I costruttori vogliono utilizzare le vetture già in uso in questo momento, ho ricevuto pareri positivi a riguardo in ottica 2022”.

“Ad ogni meeting con le Case abbiamo chiesto: cosa possiamo fare per ridurre i costi? Stiamo lavorando insieme per mantenere i costi al livello migliore possibile, mantenendo allo stesso tempo il livello di tecnologia richiestoci. Abbiamo bisogno di mantenere questo tipo di vetture ma dobbiamo anche conservare questo livello di costi e con un tasso di tecnologia così alto è normale che i prezzi si alzino. Non abbiamo mai detto che avremmo ridotto i costi, dobbiamo semplicemente lavorare per mantenerli allo stesso livello, introdurre l’ibrido e ridurli è impossibile”.

L’unico modo per ridurre i costi per un programma nel WRC sarebbe quello che le Case non vogliono adottare, perché ritenuto poco appetibile: “Bisognerebbe passare ad un regolamento basato sulle vetture R5, ma non è quello che vogliono i costruttori per la categoria di livello più alto”.

Matton quindi ribadisce ulteriormente l’importanza dei costruttori nel WRC: Per il 2023 abbiamo l’obiettivo di arrivare ad un totale di 20 macchine full-time supportate da una Casa; ovviamente non parlo di 20 WRC, sappiamo che questo è impossibile, il massimo a cui siamo arrivati è 16-17 ma lavorando con le categorie WRC-2 e WRC-3 speriamo di avere più vetture schierate dai costruttori e di vedere un maggiore interesse già dall’anno prossimo. Vogliamo un campionato adatto a professionisti e non, ma se diciamo di voler passare alle R5 i costruttori non dimostreranno interesse. Abbiamo bisogno di un compromesso tra le vetture top e quelle supportate dalle Case nelle categorie inferiori”.

Immagine copertina: Red Bull

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