WRC | Introdotti nella Hall of Fame FIA i 17 campioni del mondo rally

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
31 Gennaio 2019 - 10:27
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A 40 anni esatti dalla nascita del mondiale rally per piloti, la FIA ha voluto rendere omaggio a tutti i campioni del mondo del fuoristrada introducendoli nella sua Hall of Fame. L’evento si è svolto ieri sera presso la sede FIA di Parigi, alla presenza di nove iridati oltre ai rappresentanti di alcuni assenti.

La cerimonia si è dunque aperta con la premiazione del primo campione del mondo, Björn Waldegård, scomparso nel 2014 e pertanto rappresentato dal figlio Mathias, che ha tentato a sua volta una carriera da rallista ma con scarso successo. Assente anche l’iridato 1983 Hannu Mikkola, con il figlio Juha partecipante in sua vece, mentre Ari Vatanen ha ritirato l’onorificenza di persona.

Sono mancati anche gli altri due iridati “singoli” dell’indimenticabile era del Gruppo B, Stig Blomqvist e Timo Salonen, presente invece Didier Auriol, titolato nel 1994 e capace di sfiorare il secondo alloro in diverse altre occasioni. Molto commoventi i momenti dedicati a Colin McRae e Richard Burns, iridati rispettivamente nel 1995 e nel 2001 e scomparsi tragicamente a meno di due anni di distanza tra il 2005 e il 2007: Jimmy McRae, che ha “iniziato” i suoi figli ai rally essendo pilota a sua volta, ha ritirato il premio in onore di Colin, mentre in rappresentanza del secondo e ultimo iridato britannico si è presentata la sorella Jo. A chiudere la parata dei campioni del mondo singoli è stato ovviamente Petter Solberg, ultimo iridato prima della dittatura francese Loeb-Ogier.

È stata dunque la volta dei bi-campioni con Walter Röhrl, unico iridato per i marchi Fiat e Opel e recentemente appaiato da Sébastien Ogier come vincitore del Montecarlo con quattro Case differenti. Il tedesco è stato seguito dall’unico campione del mondo italiano, Miki Biasion, quindi da Carlos Sainz e Marcus Grönholm, che prossimamente tornerà in gara nel WRC in Svezia.

A chiudere la premiazione sono stati i quattro pluri-iridati del WRC. Juha Kankkunen e Sébastien Ogier, assenti, Tommi Mäkinen, quattro volte campione del mondo come pilota ma iridato anche come team manager di Toyota, e Sébastien Loeb, nove volte titolato e recordman di successi con 79 vittorie mondiali.

Molti cimeli di proprietà degli introdotti nella Hall of Fame sono stati messi in mostra nella nuova galleria dedicata ai rally e creata dalla Wimotte and Associates, compagnia di architettura francese. La galleria sarà aperta al pubblico per essere visitata, sotto prenotazione. In occasione della cerimonia sono state esposte anche sei vetture titolate: la Renault Alpine A110 (prima iridata quando il mondiale rally era riservato ai soli costruttori), la Lancia Stratos HF (tre titoli mondiali), la Peugeot 205 Turbo 16 (due volte iridata nel Gruppo B), la Toyota Celica Turbo (due mondiali a cui però è seguita una pesante squalifica nel 1995), la Citroën Xsara (tre titoli) e la Volkswagen Polo R (quattro). La Hall of Fame FIA, ora, conta esattamente 50 piloti, con i 17 rallisti aggiuntisi ai 33 iridati di Formula 1.

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