World SX | Roczen: “Ho trovato ciò che mancava nella mia vita”

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
16 Giugno 2023 - 11:33
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Il pilota tedesco ha raccontato cosa lo ha portato a scegliere l’avventura nel mondiale Supercross e le sue aspettative per il futuro

Mancano ormai solo un paio di settimane al via del World SX 2023, prima stagione in cui avremo veramente modo di apprezzare il metodo di lavoro impostato da SX Global per lanciare il mondiale Supercross FIM verso un’altra dimensione, dopo il ventennio targato AMA e legato a doppio filo alla serie statunitense.

Ken Roczen è il campione in carica della classe WSX nonché favorito per la conferma del titolo massimo. L’impegno del tedesco con la serie non si limiterà però alla sola difesa della corona nel 2023: questo sarà, anzi, solo il primo anno di un piano triennale firmato direttamente con il promoter australiano.

In un’intervista rilasciata al sito ufficiale del mondiale Supercross, il pilota di Mattstedt ha parlato di cosa lo ha spinto a puntare su questa strada e di cosa si attende da questo immediato futuro targato WSX.

Quali fattori ti hanno portato a questo impegno triennale con il mondiale Supercross?
“Ad essere pienamente onesto, ho seguito il mio cuore. Non è un segreto come io abbia faticato tanto a livello fisico negli ultimi anni, così a questo punto della mia carriera mi sono chiesto cosa potessi fare per restare in questo sport il più a lungo possibile. Nella serie outdoor ho avuto problemi e onestamente nell’ultimo paio di stagioni non mi sono nemmeno divertito molto, quindi nel diventare uno specialista del supercross sento di avere seguito il mio cuore.

L’anno scorso mi ha aperto gli occhi. Mi sono divertito molto nel mondiale e questo era il mio primo obiettivo: tornare a divertirmi. Correndo supercross per tutto l’anno questo sarà possibile e spero di poter prolungare la mia carriera in questo modo. Inoltre mi ha esaltato, e ha rappresentato buona parte della mia decisione, il fatto di poter correre in varie zone del mondo e specialmente a casa mia in Germania. Sono entusiasta di avere preso questa decisione e di intraprendere questo nuovo capitolo della mia carriera”.

Un contratto di tre anni deve avere rappresentato un ottimo accordo anche per te, personalmente.
“Avere un accordo nero su bianco per tre anni è buono ma onestamente questa decisione non è stata guidata dall’aspetto economico. Il ritiro iniziava a rappresentare una vera possibilità e tutto questo mi spaventava, perché gli ultimi anni non me li sono proprio goduti. Ora mi sento bene, anche nei confronti della mia famiglia, sono motivato ma voglio anche divertirmi”.

Quanto sei entusiasta all’idea di correre di nuovo in Germania?
“È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho corso a casa mia. Sono stato molto impegnato negli Stati Uniti, dove abito ora, e di conseguenza non ci ho neanche mai pensato tanto. Correndo le gare del WSX l’anno scorso ho avvertito come tutto questo fosse nuovo ed esaltante. In un certo senso anche familiare, perché mi ha ricordato i tempi in cui correvo il mondiale motocross. È stato come se avessi trovato ciò che mancava nella mia vita. È stato bello correre in Gran Bretagna e in Australia ma sono esaltato all’idea di correre in Germania.

Sono curioso dell’accoglienza che potrò ricevere ma in ogni caso cercherò di trarre il massimo da questa esperienza, mi presenterò molto in anticipo, cercherò di divertirmi, di vedere i miei tifosi, la mia famiglia e i miei amici. Ho molti amici in Europa, sono entusiasta di poter rivedere tutti, mi attendono momenti felici”.

Non si correrà solo in Germania quest’anno. La serie ha ampliato il suo calendario a sei eventi in sei Nazioni diverse. Lo trovi appassionante?
“Assolutamente, è uno dei motivi per cui ho scelto di correre nel WSX. Il pensiero di correre in tutto il mondo mi ha riportato alla giovinezza, quando correvo in Paesi differenti e davanti a tifosi differenti. Sono cresciuto così e mi divertivo tanto, l’anno scorso ne ho avuto un piccolo assaggio di nuovo e onestamente tutto ciò mi ha fatto bene al cuore. Avevo bisogno di questo e il fatto che stiamo cercando di far crescere questo sport è grandioso, non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il futuro. Mi entusiasma il fatto di correre in stadi del calcio o simili. È tutto nuovo, bello, e vedere le piste di supercross in scenari così differenti mi rende contento.

E poi ci sono gli appassionati. Il Supercross è davvero grande negli Stati Uniti, ma ci sono appassionati di questa disciplina in tutto il mondo e questi non possono sempre viaggiare per seguire le corse. Noi andremo da loro ed è fantastico. È una cosa che desideravo potesse accadere sin da quando ero bambino”.

Pensi che potremo vedere altri piloti specializzarsi nel supercross in futuro?
“Sicuramente, è una cosa che vedremo sempre più spesso. Ci sono tanti piloti ancora al massimo livello nel supercross che stanno crescendo con gli anni e magari stanno iniziando a pensare al ritiro, ma questo potrebbe essere un errore. Questo campionato offre a piloti come me la possibilità di diventare specialisti del supercross e questo può essere un modo di allungare la propria carriera e di vedere tante zone del mondo. Lo abbiamo già visto con alcuni piloti che gareggeranno di nuovo qui quest’anno e con i volti nuovi che si sono aggiunti. Possiamo solo crescere, partendo da qui. Sono tutti ragazzi affamati di vittorie e sono entusiasta di vedere cosa ha in serbo per noi il futuro”.

In preparazione al primo round del mondiale a Birmingham, previsto per il 1° luglio, Roczen cercherà di rientrare in clima gara partecipando alle gare del National di questo fine settimana a Mount Morris, sempre in sella alla Suzuki RMZ 450 del team HEP Motorsports.

Immagini: WSX Media, KTM Media Center, Suzuki Media Center

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