La neozelandese torna sul tetto del mondo grazie ad un altro successo, frutto di un primo e un secondo posto
Courtney Duncan è di nuovo sul tetto del motocross femminile. La neozelandese ha vinto il Gran Premio di Turchia del WMX ed è ritornata sul trono, dopo un 2022 condizionato dall’infortunio ad una clavicola rimediato in Portogallo che le ha impedito di conquistare il quarto titolo mondiale. L’incoronazione è arrivata comunque oggi e Duncan ha raggiunto Stephanie Laier nel libro dei record del motocross in rosa.
Con una netta vittoria al sabato e un secondo posto alla domenica, su una pista appesantita dal diluvio di ieri pomeriggio, la pilota del team Kawasaki Dixon ha raggiunto il successo numero 23 ritoccando ulteriormente il record già segnato all’inizio di questa stagione. Quattro vittorie assolute in sei Gran Premi per la campionessa del mondo 2023.
Le due inseguitrici hanno invece faticato, soprattutto in gara-2. Dopo un terzo posto nella prima manche Daniela Guillén è partita male sul rettilineo infangato ed è finita a terra due volte nel tentativo di recuperare, concludendo ottava e fallendo proprio all’ultimo colpo il filotto di podi stagionali: la spagnola aveva sempre raggiunto la premiazione nei cinque Gran Premi precedenti, in Turchia si è dovuta accontentare del quinto posto.
Non è andata meglio a Lotte van Drunen, scattata nelle retrovie in entrambe le corse dopo il secondo posto in qualifica. In gara-1 l’olandese ha perso il duello per il quarto posto con la connazionale Lynn Valk, mentre in gara-2 ha terminato al settimo posto dopo una scivolata al via e un cambio di occhiali nelle prime fasi. Sesta piazza assoluta per la pilota del team Kawasaki F&H Racing.
Valk ha invece portato la Fantic ufficiale sul podio, dominando in lungo e in largo gara-2. Autrice dell’holeshot, la pilota olandese è andata subito in fuga vincendo con un minuto e 15 secondi di margine su Duncan: quinta vittoria di manche in carriera per Valk, riuscita ad imporsi con tre Case differenti in tre anni.
A chiudere il podio di Afyonkarahisar è stata una fantastica Larissa Papenmeier, ripresasi in maniera formidabile da un infortunio al mento che le aveva impedito di gareggiare in Olanda. Pur essendo quasi a secco di allenamenti nelle ultime tre settimane, l’esperta tedesca ha respinto ogni offensiva di Guillén e Valk per tutta la durata di gara-1 mentre nella corsa domenicale ha acciuffato il quarto posto. Podio numero 37 per la tedesca, che da qualche anno corre in sella ad una Yamaha autonomamente gestita.
Ha fallito la terza top 3 in carriera su questa pista Sara Andersen, che comunque si è ritagliata uno spazio nelle prime posizioni con il terzo posto di gara-2. Charli Cannon è tornata a calcare il palcoscenico iridato dopo avere disertato Arnhem per vincere il titolo nazionale australiano, ma dopo la sesta posizione di gara-1 ha dovuto rinunciare a gara-2 per un malessere. Assenti tutte le pilote italiane, con Kiara Fontanesi che ha già iniziato la preparazione in ottica 2024 e Giorgia Blasigh ancora alle prese con l’infortunio al polso.
La classifica finale vede Duncan leader con 270 punti contro i 240 di Guillén e i 230 di van Drunen. Le due teenager daranno un nuovo assalto all’iride il prossimo anno, forti di una maggiore esperienza, e la regina dovrà guardarsi ancora di più dalle sue nuove avversarie. Quarto posto finale per Valk e Fantic, mentre Fontanesi è scivolata sesta alle spalle di Andersen. Con dieci vittorie su 12 manche Kawasaki ha avuto gioco piuttosto semplice in classifica costruttori, concludendo con 292 punti a fronte dei 250 di Gas Gas.
Classifica:
Campionato piloti:
Immagini: Kawasaki Media Center, mxgp.com
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