Tra ieri e oggi si è arrivati (forse) alla definizione finale di quello che sarà il WEC 2020-2021. Il regolamento Hypercars, che costituirà la nuova classe di riferimento del mondiale endurance, ha osservato un’ulteriore rivisitazione di particolari nella giornata di ieri e ora dovrebbe avere davvero una base definitiva per permettere ai costruttori di lavorare sui propri progetti senza ulteriori punti di domanda.
Le Hypercars si divideranno, come già noto, tra vetture derivate dalla produzione di serie e vetture prototipo al 100%. Potranno anche essere dotate di motore rotativo, con o senza l’implementazione di un sistema ibrido sull’assale anteriore. Anche l’ibrido, a sua volta, potrà essere di derivazione stradale o meno; nel primo caso la Casa dovrà soddisfare un limite minimo di produzione di serie pari a 25 auto dotate di detto sistema entro la seconda stagione di gare della vettura in considerazione. L’ibrido potrà essere attivato a partire da una velocità di 120 km/h su gomme da asciutto e tra i 140 e i 160 km/h quando la vettura monterà gomme intermedie o da bagnato; nel primo caso, la velocità potrà anche essere inferiore ai 120 km/h solo e soltanto in un giro di rientro ai box.
La categoria osserverà poi un Balance of Performance che potrà appesantire una vettura fino a 50 chili oltre il suo peso base. Vietati, invece, tutti i sistemi di aerodinamica mobile. Gli altri punti cardine del regolamento Hypercars, illustrati durante la conferenza stampa dello scorso 14 giugno a Le Mans, sono stati confermati. FIA e ACO hanno poi rilasciato anche un regolamento tecnico separato per le vetture LMP1, che almeno per la prossima stagione potranno essere ancora utilizzate e gareggeranno nello stesso raggruppamento delle Hypercars.
La novità odierna riguarda invece il calendario della stagione 2020-2021. I round del campionato saranno sempre nove con due new entry di grandissimo spessore: il 4 ottobre 2020, finalmente, il WEC sbarcherà in Italia con la 6h di Monza dopo il riuscitissimo esperimento dei test del 2017, mentre il 6 febbraio 2021 sarà il turno della 6h di Kyalami; anche il tracciato sudafricano è reduce da un evento di grande successo, la 9h dello scorso 23 novembre che ha chiuso la stagione dell’Intercontinental GT Challenge, e il ritorno nel calendario del mondiale endurance (1974, 1983 e 1984 le precedenti edizioni) già vociferato per sostituire Interlagos è stato solo posticipato di un anno.
Ad uscire saranno invece un evento che non ha mai riscosso particolare attenzione da parte del pubblico, ossia quello di Shanghai già accorciato quest’anno da sei a quattro ore, e la 6h di Austin rientrata solo per riempire il buco lasciato da Interlagos. La stagione inizierà il 5 settembre 2020 a Silverstone, gara che tornerà a disputarsi sulla distanza di sei ore, per poi proseguire a Monza e al Fuji, con un’altra 6h prevista per il 1° novembre. L’ultima corsa del 2020 sarà il 5 dicembre in Bahrain, confermata invece sul format delle otto ore. Dopo Kyalami, il 19 marzo, sarà il turno della 1000 miglia di Sebring che precederà i consueti appuntamenti con la 6h di Spa-Francorchamps (24 aprile) e con la 24h di Le Mans, che chiuderà le ostilità tra il 12 e il 13 giugno 2021.
L’appuntamento di questo fine settimana è proprio con la 8h del Bahrain, che scatterà sabato pomeriggio alle ore 13:00 italiane.
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