WEC | Toyota leader nei test di Monza

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
4 Aprile 2017 - 09:00
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Un’ottima cornice di pubblico ha accompagnato i due giorni di test collettivi del WEC a Monza. Stimate 20.000 persone totali in autodromo, grazie anche all’iniziativa dell’entrata libera, l’Autodromo Nazionale ha senz’altro ricevuto un ottimo segnale in vista di una possibile entrata definitiva in calendario, oltre al cosiddetto Prologo. Il tutto nonostante un meteo ballerino, con ripetuti scrosci di pioggia nella sessione notturna di sabato e nell’ultima ora di domenica pomeriggio.

In classe LMP1 si è stabilita una situazione di sostanziale parità, anche se i riferimenti cronometrici sembrerebbero dire altro. In cima alla classifica assoluta si sono piazzati ben quattro piloti Toyota, con il miglior tempo stabilito domenica pomeriggio dal rientrante Nicolas Lapierre. Il francese, dopo un paio d’anni di purgatorio in LMP2, guiderà la TS050 a Spa e a Le Mans, ma ha già dimostrato di essere maturato moltissimo rispetto a quel 2014 che vide la sua cacciata a stagione in corso, proprio mentre la Casa giapponese si avviava a vincere il mondiale. Lapierre ha chiuso in 1:30.547, alla guida della vettura #8, precedendo di 262 millesimi Anthony Davidson.

Toyota che ha colto l’occasione della concomitanza con la Formula E per sostituire i due piloti titolari impegnati in Messico (BuemiLópez, insieme al part-time Sarrazin) per portare in pista, oltre a Lapierre, anche Yuji Kunimoto, campione in carica della Super Formula giapponese con il marchio nipponico e promosso in LMP1 almeno per la kermesse della Sarthe e per la sua prova generale, nelle Ardenne

Come detto, Porsche è rimasta piuttosto attardata, in riferimento ai puri tempi cronometrici. Ma la realtà è un’altra. Il secondo e 119 millesimi accusato da Neel Jani non deve far passare in secondo piano il grande lavoro sulla simulazione di gara svolto dai prototipi di Weissach, ambitissimi peraltro anche in occasione delle pit walk aperte al pubblico. La sessione di domenica mattina, svoltasi in condizioni atmosferiche molto simili a quelle che si potranno incontrare tra due settimane a Silverstone, è risultata molto utile per testare i passi di gara. Porsche ha sfondato il muro dei 100 giri in tre ore con entrambe le vetture, staccando anche i migliori tempi: la #1 e la #2 divise da quattro millesimi, le Toyota a cavallo del mezzo secondo di distacco. Tra le due pretendenti al titolo, in definitiva, la differenza prestazionale sembra essere davvero limitata. Tornando in casa Porsche, Jani ha ottenuto il suo tempo proprio all’inizio della sessione notturna, poco prima dell’arrivo della pioggia, precedendo di pochi millesimi nella riepilogativa Bamber e Tandy.

Desolante, parlando di LMP1, la situazione del team ByKolles, che ha percorso la miseria di sei giri (al sabato sera) in due giorni con Oliver Webb, prima di un problema tecnico che ha lasciato ai box la CLM-Nissan per tutta la domenica. Zero tornate, invece, per l’attesissimo Robert Kubica, che rivedremo sicuramente a Silverstone.

La categoria LMP2 ha trovato un altro ottimo protagonista in Matthieu Vaxivière, passato a tempo pieno ai prototipi quest’anno dopo una stagione deludente nella Formula V8 3.5. Il 22enne francese, ingaggiato dal team TDS Racing, è emerso dal gruppetto delle nove Oreca con un tempo di 1:36.078 stabilito domenica mattina. In ritardo di appena 16 millesimi Bruno Senna, che ha trovato una nuova sistemazione nel team Rebellion dopo una buona stagione in Morand Racing. Il nipote d’arte ha stabilito il suo miglior crono nei due giorni già sabato mattina, dopo appena dodici giri di pista. Terzo tempo a sorpresa per Ho-Pin Tung, del team DC Racing, davanti a Roman Rusinov. Solo un quinto posto per l’Alpine Signatech campionessa in carica, con Nelson Panciatici, mentre in sostituzione di Lapierre è arrivato Romain Dumas. La nota più interessante è che 13 dei 27 piloti che hanno girato a bordo delle LMP2 hanno concluso entro il secondo di distacco da Vaxivière.

In attesa dei correttivi del Balance of Performance, le GTE-Pro hanno potuto sfogare tutto il loro potenziale sul velocissimo tracciato brianzolo. La debuttante Porsche 911 RSR ha sbancato con Christensen, Estre e Makowiecki in cima alla lista dei tempi. Il riferimento del danese, stabilito sabato mattina, è di 1:47.379 e i suoi due compagni di squadra si sono fermati al di sotto del decimo e mezzo di ritardo. Segue la Ford, con Priaulx e Tincknell quarto e quinto, seguiti da Stefan Mücke. A otto decimi di ritardo da Christensen si è stabilita la prima Ferrari, con James Calado poco più veloce di Davide Rigon e Alessandro Pierguidi. Davvero in ritardo i campioni in carica di Aston Martin, con Richie Stanaway a quasi un secondo e tre decimi dal battistrada, segno che la Vantage avrà davvero bisogno dei giusti correttivi per poter difendere la corona iridata.

La GTE-Am, che da quest’anno adotta a sua volta i nuovi regolamenti introdotti l’anno scorso per i Pro, ha visto la Ferrari 488 della AF Corse (sotto le insegne svizzere della Spirit of Race) primeggiare grazie a Miguel Molina. Lo spagnolo è la new entry all’interno del team ufficiale GT del Cavallino e ha avuto modo di girare anche con la #71 di categoria Pro. Al secondo posto la Porsche del team Gulf guidata da Ben Barker, davanti all’italiano Matteo Cairoli, che guiderà la 911 di Weissach ma all’interno del team Proton-Dempsey. Quarta piazza per il primo degli alfieri Aston Martin, Pedro Lamy, attardato di tre decimi e mezzo da Molina.

Messo alle spalle il grande successo del Prologo di Monza, il WEC si mette in viaggio per Silverstone, dove il 16 aprile si disputerà la prima 6 ore del mondiale 2017. Sperando che il leggendario nome della 1000 chilometri brianzola possa presto ritornare in auge.

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