WEC | Svelati i punti chiave della nuova categoria LMDh

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 7 Maggio 2020 - 21:51
Tempo di lettura: 6 minuti
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WEC | Svelati i punti chiave della nuova categoria LMDh

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Il futuro delle competizioni endurance per prototipi inizia finalmente ad avere una fisionomia definita. Oggi ACO e IMSA hanno svelato i dettami regolamentari delle vetture LMDh, che insieme alle Hypercars saranno le prossime protagoniste del WEC e del campionato endurance statunitense andando a soppiantare le LMP1 e le DPi.

Come deciso lo scorso mese di gennaio, queste due categorie avranno modo di gareggiare insieme grazie ad un regolamento tecnico che equiparerà le prestazioni delle due tipologie di prototipo mantenendone però intatte le caratteristiche fondamentali. In buona sostanza, la differenza principale tra Hypercars e LMDh consisterà nel fatto che le prime saranno costruite e sviluppate direttamente da una Casa, o comunque da un costruttore, mentre le seconde deriveranno dalle LMP2 di nuova generazione esattamente come le pensionande DPi.

Uno dei dettami principali riguardanti le LMDh, derivato anche questo dal regolamento DPi, comporta che solo una Casa costruttrice potrà sviluppare un proprio prototipo sulla base delle LMP2 prodotte da Oreca, Ligier, Dallara e Riley. Per un piccolo costruttore come Glickenhaus o ByKolles, parlando di quelli già impegnatisi con le Hypercars, non sarà quindi possibile mettere a punto una vettura basata sul regolamento LMDh. Anche il team WRT, dichiaratosi interessato alla categoria americana per voce del suo team principal Vincent Vosse, dovrà forzatamente legarsi ad una Casa alla luce di questa limitazione. Situazione migliore, invece, per Porsche, la quale ha iniziato una “indagine formale” a proposito della neonata classe dei prototipi.

Un’importante differenza tra Hypercars e LMDh consisterà invece nel sistema ibrido. Se nel caso delle prime potrà essere implementato (peraltro non obbligatoriamente) sull’assale anteriore o su quello posteriore, per le seconde la trazione ibrida sarà esclusivamente posteriore. L’ibrido delle LMDh, inoltre, sarà universale e sviluppato da un fornitore ancora da definire.

Per garantire una certa equivalenza di prestazioni, i motori di Hypercars e LMDh potranno sviluppare un massimo di 670 cavalli (500 kW), in ribasso rispetto ai 750 prospettati originariamente dall’ACO per le Hypercars. Abbassato anche il peso minimo delle vetture, che sarà di 1030 chili contro i 1100 delineati dall’ACO in precedenza. Quello della bilancia resta comunque il fattore che più fa storcere il naso ad appassionati e addetti ai lavori, specie considerando che attualmente l’ultrazavorrata Toyota TS050 LMP1 corre con un peso minimo (dettato dal Balance of Performance) di circa 940 chili.

Come detto, il Balance of Performance dei prototipi sarà unificato per entrambe le categorie, così come sarà unico il fornitore di pneumatici (Michelin). Ad entrambe le tipologie di vettura sarà permesso un solo pacchetto aerodinamico e l’efficienza dello stesso verrà resa analoga per tutte le auto. Il ciclo di omologazione delle LMDh sarà pari a cinque anni.

Il regolamento LMDh verrà definitivamente svelato in occasione della prossima 24h di Le Mans a settembre e secondo i programmi dell’IMSA entrerà in vigore nel 2022, ma non è escluso un rinvio dovuto all’attuale situazione sanitaria mondiale. Il debutto delle Hypercars è invece previsto per il 2021, dopo il rimando già imposto dalla revisione del calendario 2019-2020 del WEC.

Seguono le dichiarazioni delle principali personalità coinvolte nel progetto, a partire dal presidente dell’ACO, Pierre Fillon: “Dopo averla ufficialmente lanciata a Daytona in gennaio, la convergenza ACO-IMSA sta entrando in una fase importante della sua implementazione. Oggi abbiamo svelato i dettagli tecnici basilari delle LMDh, che potranno correre sia nel WEC che nel campionato statunitense senza alcuna modifica necessaria. Il sogno di tanti costruttori sta diventando realtà. LMDh e Hypercars costituiranno la nuova categoria top delle competizioni endurance. Si tratta di un momento storico e decisivo per il futuro della nostra disciplina”.

Ed Bennett, amministratore delegato dell’IMSA: “Abbiamo raggiunto un altro importante traguardo con la pubblicazione dei primi dettami regolamentari delle LMDh. C’è ancora molto lavoro da fare, ma lo spirito di collaborazione tra ACO e IMSA è positivo e la collaborazione dei quattro costruttori impegnati nel nostro campionato, così come di altri che hanno mostrato interesse, è stata fantastica e senza precedenti. Questi regolamenti costituiranno una sorta di roadmap per le Case e i costruttori nel processo di design delle nuove LMDh, vetture che rivoluzioneranno la categoria regina dei prototipi in tutto il mondo”.

Gérard Neveu, amministratore delegato del WEC: “La pandemia di Coronavirus ha afflitto senza dubbio la concezione che si avrà del motorsport in futuro. Con le LMDh cercheremo di dare risposta ai desideri tecnici e competitivi dei costruttori, offrendo loro la maggiore visibilità possibile. La categoria top delle competizioni endurance includerà ora anche vetture a basso costo ma dalle alte prestazioni, che risponderanno alle esigenze dei nostri rispettivi campionati”.

John Doonan, presidente dell’IMSA: “Come attestano questi nuovi regolamenti tecnici, le LMDh rappresentano il logico passo in avanti rispetto alle DPi che attualmente corrono nel nostro campionato. Le LMDh manterranno molte delle caratteristiche che hanno portato al successo le DPi, con l’aggiunta di una tecnologia di grande importanza e di una convergenza di regolamenti con l’ACO che darà modo a più costruttori di gareggiare in futuro. Non potremmo essere più fieri del ruolo che il nostro team di tecnici IMSA ha ricoperto al fianco della controparte ACO per formare questi regolamenti”. Doonan, successivamente interpellato da Sportscar365, ha però aggiunto una piccola postilla riguardante le Hypercars che saranno ammesse nel campionato IMSA. L’intenzione, infatti, è quella di aprire solo alle Hypercars costruite dai grandi costruttori, lasciando fuori piccole realtà come Glickenhaus: “La strategia dell’IMSA è incentrata sui grandi costruttori e penso che in altre categorie, anche della FIA, ci siano già regolamenti basati su una certa quantità produttiva. L’IMSA al momento ha un portfolio di 17 partner costruttori. Questi si sono seduti al nostro tavolo e ci hanno aiutati a definire un regolamento che potesse dare loro la possibilità di mettere in risalto il loro marchio, i loro spunti di progettazione e i loro motori”.

Richard Mille, presidente della commissione endurance FIA: “Sono contento che, nonostante le circostanze difficoltose, ACO e IMSA abbiano continuato a lavorare a stretto contatto per poter svelare ulteriori dettagli del regolamento LMDh. La cosa più importante, direi vitale, per attirare nuovi costruttori è quella di avere vetture in grado di lottare per le vittorie assolute nella classe regina delle competizioni endurance da entrambe le parti dell’Atlantico”.

Immagine copertina: imsa.com

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