Nonostante il Balance sfavorevole, i giapponesi sbancano anche la pista belga e si candidano per Le Mans
Doppietta Toyota nella 6h di Spa-Francorchamps, terzultimo appuntamento del WEC 2019-2020 dopo le modifiche apportate al calendario come conseguenza del Coronavirus. Nonostante un Balance of Performance sempre più sfavorevole, le LMP1 giapponesi sono state aiutate questa volta dalla pioggia, che hanno reso la trazione integrale ibrida imbattibile per la Rebellion R13 che aveva invece dettato legge sull’asciutto nelle prove.
Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López si sono imposti sulla vettura #7 che peraltro era ulteriormente penalizzata dal Balance rispetto alla gemella #8. A fare la differenza è stato un problema meccanico presentatosi sulla TS050 di Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Kazuki Nakajima, con il motore andato in protezione per due volte nel corso delle sei ore di gara. 34 secondi di differenza tra i due equipaggi sotto la bandiera a scacchi, con la #8 costretta ad un rabbocco veloce di carburante durante l’ultima ora.
Nessuna speranza per la Rebellion di Gustavo Menezes, Norman Nato e Bruno Senna, l’unica in gara per il team svizzero. La pole del venerdì, ottenuta con otto decimi di vantaggio sulla media del tempi, è stata totalmente vanificata dalle condizioni meteo. Terzo posto indisturbato per la squadra che a Le Mans dovrebbe correre la sua ultima gara, salvo miracoli che possano tenerla in gioco per il titolo anche dopo la 24 ore della Sarthe. L’ultima LMP1 in gara, la CLM del team ByKolles, ha patito come sempre problemi di affidabilità concludendo la gara a 17 giri di distacco.
Il mondiale prototipi arriverà quindi a Le Mans con l’equipaggio della Toyota #7 in vantaggio di 12 lunghezze su quello della #8, mentre il trio della Rebellion #1 segue a -28.
Nella classe LMP2, il team United Autosports ha vinto ad una settimana di distanza dal successo ottenuto sulla stessa pista nella 4h valida per l’ELMS. Questa volta a Filipe Albuquerque e Philip Hanson si è aggiunto Paul di Resta, a completare l’equipaggio vincente dopo la partenza dalla pole position di categoria. Il team statunitense ha vinto con un giro di margine sulla vettura del team Cool Racing, portata in gara da Antonin Borga e Alexandre Coigny al fianco del solito Nicolas Lapierre. Un testacoda di Mark Patterson nel corso dell’ultima ora ha negato il podio al team High Class Racing consegnandolo invece al team Nederland, spinto peraltro da un Giedo van der Garde in gran spolvero. Protagonista della gara anche Thomas Laurent del team Signatech, che ad un’ora e mezza dalla fine si è lanciato in un sorpasso mozzafiato su di Resta ad Eau Rouge ma una decina di minuti più tardi ha schiantato l’Alpine #36 a Blanchimont in un improbabile attacco su Frits van Eerd (team Nederland) sull’erba umida posta all’interno della curva. Buon quinto posto finale per il team Cetilar e la Dallara #47 guidata come sempre da Andrea Belicchi, Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto.
Con la vittoria di sabato, Albuquerque e Hanson si sono presi la leadership di categoria con 120 punti soffiandola a Ho-Pin Tung e Will Stevens (DC Racing), solo sesti e ora a quota 98. Tra le due coppie in classifica c’è di Resta, che ha saltato l’appuntamento del Fuji e paga la differenza di 15 punti dai due compagni di equipaggio.
Solita corsa ricca di sorpassi in GTE-Pro, con Michael Christensen e Kévin Estre capaci comunque di centrare l’accoppiata pole-vittoria sulla Porsche #92. Sul podio anche le due Aston Martin, con la #95 di Marco Sørensen e Nicki Thiim giunta davanti alla #97 di Alexander Lynn e Maxime Martin dopo lo “splash” effettuato da quest’ultima durante l’ultima ora di gara. Quarta posizione per la Ferrari #51 di James Calado e Alessandro Pierguidi, con l’italiano ottimo protagonista nella prima parte di gara sotto la pioggia battente.
Con questo successo, i piloti della Porsche #92 hanno accorciato le distanze in classifica sul duo danese della Aston Martin #95 portandosi a -19. Terza posizione immutata per Calado e Pierguidi, pur distanti 32 lunghezze dai leader e con appena tre punti di margine sulla coppia dell’Aston Martin #97.
Ferrari che ha conquistato il successo in GTE-Am grazie alla vettura #83 del team AF Corse pilotata da Emmanuel Collard, Nicklas Nielsen e François Perrodo. Un successo di giustezza, visti i due secondi e otto decimi di margine a fine gara sulla Porsche #77 del team Proton con Matthew Campbell, Riccardo Pera e Christian Ried alla guida. Podio di categoria anche per Aston Martin con la #90 del team TF Sport di Jonathan Adam, Charlie Eastwood e Salih Yoluç in terza piazza davanti alla Porsche #56 del team Project 1, con Matteo Cairoli solito trascinatore e autore di un’altra prova molto competitiva.
Grazie a questo successo la leadership di campionato di Collard, Nielsen e Perrodo si è rafforzata, arrivando a +12 sull’equipaggio del team TF Sport. Non essendo andati oltre un sesto posto hanno perso terreno Ben Keating e Jeroen Bleekemolen, ora a -28,5 punti.
L’appuntamento con l’edizione numero 88 della 24h di Le Mans è tra un mese esatto, nel weekend del 20 settembre. La gara si terrà a porte chiuse, contrariamente alle intenzioni originarie.
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