WEC | Spa-Francorchamps: doppietta per Toyota e Ferrari

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
6 Maggio 2017 - 21:53
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Toyota ha dominato la 6h di Spa-Francorchamps, secondo round del WEC 2017. Un dominio ancora più netto, se possibile, di quanto non dica la classifica finale, perché a vincere è stata la #8 di Buemi/Davidson/Nakajima al termine di una gara che tuttavia ha visto come principale protagonista la #7 di Conway/Kobayashi. Le Porsche sono state relegate al semplice ruolo di comprimarie, con il terzo posto ottenuto dalla #2 davanti alla #1.

Conway e Kobayashi si sono dimostrati ben superiori rispetto ai compagni di squadra ma, come già successo in altre occasioni nel WEC, sono stati beffati dalle full course yellow. Sono stati due i regimi di neutralizzazione chiamati dalla Direzione Gara, rispettivamente per gli incidenti di Nicholas Foster e François Perrodo, entrambi nel momento peggiore per la Toyota #7: in entrambe le occasioni, infatti, la suddetta vettura si è fermata esattamente un giro prima dell’imposizione del limitatore mentre la #8, che viaggiava su stint leggermente più lunghi, ha potuto beneficiare di ben due soste “gratis” portandosi da un ritardo di venti secondi ad un vantaggio di circa quaranta sulla gemella. Formidabile il recupero di Kamui Kobayashi su Sébastien Buemi durante l’ultima ora, ma la rincorsa furiosa del nipponico è terminata ad appena due secondi dall’equipaggio vincitore. Per Toyota è la prima doppietta dalla 6h di Shanghai del 2014.

Pur favorite, sulla carta, da una configurazione aerodinamica più favorevole a questa pista, Porsche è uscita da Spa-Francorchamps battuta ancora più nettamente rispetto a Silverstone. Una foratura lenta sulla #2, dopo circa due ore di gara, sembrava avere messo fuori gioco la vettura di Bamber/Bernhard/Hartley, ma la doppia neutralizzazione ravvicinata ha riaperto la loro gara esattamente come avvenuto per la Toyota #8. Hartley è poi riuscito addirittura a superare la Toyota #7 dopo la seconda FCY, sfruttando gomme più fresche, ma poco dopo si è stampato contro la Alpine #36 di Dumas alla Bus Stop danneggiando l’avantreno della sua 919 e restituendo così la piazza d’onore all’avversaria. Per il sopracitato incidente, la Porsche #2 è stata posta sotto investigazione dalla Direzione Gara, la quale potrebbe anche decidere per una penalità. Piuttosto incolore la gara della #1, partita dalla pole ma frenata dall’usura delle gomme già nei primi stint, a causa delle alte temperature della pista che costituiscono al momento il più grosso limite dei prototipi di Weissach.

Il quinto posto della Toyota #9, staccata di ben due giri dai vincitori, non deve portare a conclusioni troppo facili e superficiali. Il modello low downforce della TS050 2017 sembra essere stato costruito appositamente per gli eterni allunghi del Circuit de la Sarthe, viste le difficoltà accusate da Kunimoto/Lapierre/Sarrazin soprattutto nel settore centrale (quello più guidato) del circuito di Spa-Francorchamps. Un caso che può essere confrontato con quello dell’Audi R18 dell’anno scorso, ma la Toyota ha a suo favore un’affidabilità nettamente superiore rispetto all’ultimo prototipo di Ingolstadt. Il distacco finale della nuova vettura, complice anche un Lapierre non esattamente in giornata, è pesante ma a Le Mans il discorso sarà verosimilmente diverso.

Gioia anche in casa ByKolles, con la CLM P1/01 motorizzata Nissan che è riuscita a vedere il traguardo in sesta posizione senza alcun problema. Un enorme passo avanti rispetto a quanto visto (o meglio, non visto) nei test di Monza e in occasione della 6h di Silverstone.

La classifica del mondiale prototipi vede dunque Buemi/Davidson/Nakajima a quota 50 punti contro i 33 di Bamber/Bernhard/Hartley e i 28 di Jani/Lotterer/Tandy. 

Piuttosto bugiarda, almeno dal punto di vista dei distacchi, anche la classifica finale della LMP2. Il successo è andato al team G-Drive con Lynn/Rusinov/Thiriet, che hanno detenuto la prima posizione per larghi tratti della gara, ma i 53 secondi finali sulla Rebellion #31 non sono certo segno di un dominio netto, considerando il gran numero di battaglie viste in pista. L’equipaggio Canal/Prost/Senna ha dovuto scontare una penalità di dieci secondi, a causa di un incidente con una Ford, e poi è stato costretto ad una lunga sosta per un problema all’airscope, terminando nonostante tutto in seconda piazza. A completare il podio la rimontante DC Racing #38, partita in ultima posizione di categoria e risalita fino al podio. Quarta posizione per la Rebellion #13 davanti alla Alpine Signatech #36, rimasta prima senza traction control e poi vittima dell’avventurosa staccata di Hartley.

In classifica generale Jarvis/Laurent/Tung hanno 40 punti, seguiti da Lynn/Rusinov/Thiriet a quota 37 e da Canal/Prost/Senna a 36.

Dominio netto delle Ferrari in GTE-Pro. Le due 488 hanno corso in tandem per tutta la durata della gara, superandosi a più riprese e venendo anche a contatto. Vittoria per Bird/Rigon sulla #71, dopo la pole position di ieri, davanti alla #51 di Calado/Pierguidi. La Ford #66 di Johnson/Mücke/Pla ha completato il podio davanti alla #67, costretta alla rimonta dopo un problema elettrico accusato al termine della prima ora di gara. 

Porsche e Aston Martin hanno ricoperto poco più di un ruolo da comparse. Lontane dal passo di Ferrari e Ford, le 911 hanno pagato due giri di ritardo mentre le Vantage hanno chiuso addirittura a tre. Drammatica la situazione delle GT inglesi, in piena crisi nonostante un Balance of Performance molto vantaggioso (giova ricordare che le Vantage pesano 60 chili in meno delle Ferrari e hanno un serbatoio di sei litri più capiente) e ormai senza particolari velleità di risultato né per Le Mans né, tanto meno, per la conferma del titolo mondiale vinto l’anno scorso.

Nonostante il quarto posto odierno, Derani/Priaulx/Tincknell si presenteranno in riva alla Sarthe da leader della classifica con 38 punti contro i 36 di entrambi gli equipaggi Ferrari.

Aston Martin che ha avuto comunque modo di consolarsi grazie al netto successo in GTE-Am. Vittoria senza discussioni per Dalla Lana/Lamy/Lauda, che hanno preceduto di 31 secondi la Porsche Proton di Cairoli/Dienst/Ried. Piazzamento sul podio anche per la Ferrari del team Clearwater con Griffin/Mok/Sawa, staccata di un giro.

In classifica generale passa al comando il trio della Aston Martin con 45 punti contro i 40 di Griffin/Mok/Sawa e i 33 di Cairoli/Dienst/Ried.

L’attenzione del WEC si concentra ora sull’evento principe, l’85esima edizione della 24h di Le Mans. I test collettivi, al termine dei quali verrà stilato il Balance of Performance delle GTE, si svolgeranno il 4 giugno, mentre la grande kermesse della Sarthe inizierà ufficialmente il 15 giugno.

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