Per la quinta volta nella superseason 2018-2019 del WEC saranno le Toyota ad occupare tutta la prima fila dello schieramento. La 6h di Spa-Francorchamps prenderà il via con la vettura #7 davanti alla #8, grazie ai tempi registrati da Mike Conway e Kamui Kobayashi: il britannico ha avvicinato di pochissimo il record della categoria LMP1 sul tracciato delle Ardenne, segnando un 1:53.683 più lento di appena 25 millesimi rispetto al cronologico di Stéphane Sarrazin datato 2017; 1:53.812 per il nipponico. La #8, che per l’occasione ha affidato la qualifica a Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima, ha pagato mezzo secondo sul tempo aggregato.
Riferimenti interessanti anche sul giro secco, finalmente, anche per le vetture non ibride, ora “libere” di sprigionare tutta l’energia a disposizione sulla singola tornata. La BR1 #17 del team SMP Racing ha accusato un distacco di 964 millesimi dalla pole con un miglior tempo di 1:54.303 segnato da Egor Orudzhev, poco meno di sette decimi più lento rispetto a Conway ma soprattutto di tre secondi e otto decimi più veloce rispetto al tempo registrato un anno fa dalla stessa vettura. Molto più distanti le altre non ibride, specialmente la migliore delle Rebellion che pure in configurazione low downforce ha accusato un secondo e nove decimi dalla Toyota #7 sia nella media dei tempi che sul giro singolo, ma per il terzo posto dovrebbe andare in scena una bella battaglia, peraltro ad una distanza nemmeno troppo ampia dalle ibride nipponiche. Quarta posizione per la R13 #3 mentre la #1 ha chiuso sesta, alle spalle della BR1 #11. Dopo l’ennesimo stop (cambiano i motori ma il risultato non cambia mai…) lungo la pista, la CLM-Gibson del team ByKolles ha segnato solo il 12° miglior tempo aggregato, pertanto domani partirà in mezzo alle LMP2.
Tra le vetture cadette la Aurus 01 del team G-Drive ha preceduto tutte le protagoniste del mondiale, impartendo loro anche una discreta lezione. Jean-Éric Vergne ha abbassato di nove decimi il record stabilito da lui stesso due anni fa, portando il nuovo limite dei prototipi motorizzati Gibson a 2:00.003 e staccando tutti gli avversari dagli otto decimi in su. Con il campione in carica della Formula E così in forma, la partita per la pole di classe si è conclusa presto ma il secondo posto ha assunto comunque grande importanza, poiché G-Drive non corre a tempo pieno nel WEC e dunque il punto aggiuntivo è rimasto in palio. L’ha spuntata l’Oreca #38 del team DC Racing, trascinata da Stéphane Richelmi (2:00.985) e Gabriel Aubry (2:01.466), che quindi ha limato una lunghezza alla Alpine Signatech. La capoclassifica del campionato ha concluso solo quinta, preceduta anche dalla DC Racing #37 e dall’unica DragonSpeed in gara dopo il forfait della vettura LMP1: André Negrão è rimasto vicino al riferimento di Richelmi, ma Pierre Thiriet ha pagato quasi nove decimi ad Aubry.
Più combattuta la sessione riservata alle GTE. Tra le vetture Pro, Ford ha portato a casa la quarta pole della stagione, peraltro equamente divise tra #66 e #67. A quest’ultima è andato il miglior tempo aggregato di oggi, precedendo di 67 millesimi la sempre più altalenante Aston Martin, nella fattispecie la #97. Il miglior crono assoluto, invece, è stato segnato in 2:12.671 da António Félix da Costa, sulla BMW #82 classificatasi poi terza a 92 millesimi dalla pole. Quarta la BMW #81, davanti all’Aston Martin #95 e alla Ford #66, mentre le Porsche sono rimaste leggermente in ombra come consuetudine nelle ultime gare, eccezion fatta per la pole di Sebring: settima la #92, che ha preceduto di un decimo e mezzo la gemella #91. In fondo alla classifica, uniche vetture sopra il secondo di distacco, le Ferrari, che ancora una volta dovranno sperare in una gara movimentata per rimediare ad un BoP che continua ad apparire inadeguato per le 488.
Nuovo record della pista per la GTE-Am, ma il proprietario è rimasto lo stesso. In 2:14.246, Matteo Cairoli ha ribadito il suo ruolo di riferimento assoluto tra le Gran Turismo più “stagionate” migliorando di mezzo secondo il record dell’anno scorso, ma anche stavolta non è stato sufficiente per portare la Porsche #88 alla pole. Il miglior tempo aggregato, per la prima volta in stagione, è andato all’Aston Martin #90 del team TF Sport, che ha preceduto la 911 del team Proton di 110 millesimi. Terza la Porsche del team Project 1, in testa alla classifica di campionato, mentre la Porsche #77 del team Proton non è andata oltre un quarto posto. Solo un sesto e un settimo posto per le Ferrari, con la #54 davanti alla #70, dopo che quest’ultima si è prodotta anche in un pericoloso testacoda a Eau Rouge con Motoaki Ishikawa.
Alle 13:30 di domani prenderà il via la penultima gara della stagione.
Immagine copertina: Toyota WEC Twitter
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