La prima qualifica della nuova superseason del WEC a Silverstone ha visto l’ennesima doppietta Toyota in cima alla classifica. La pole position per la 4h di domani è andata alla vettura #7, con il giro più veloce segnato da Kamui Kobayashi in 1:35.992 e un’aggregata di 1:36.015. Il crono di Kobayashi è valso il nuovo record assoluto sul giro per quanto riguarda le LMP1, prestazione notevole (al di là della riasfaltatura operata quest’anno) se consideriamo che il precedente primato (1:36.769, segnato da Mike Conway nel 2018) venne registrato con una vettura più leggera di quasi 70 chili.
Tre decimi netti in classifica tra la #7 e la #8, che ha visto Kazuki Nakajima staccare il suo miglior tempo in 1:36.307. Per il suo ritorno nel WEC, Brendon Hartley è rimasto in panchina lasciando il giapponese e Sébastien Buemi a giocarsi la prima partenza al palo del campionato 2019-2020. Prestazione incoraggiante per le Rebellion, con la #1 che ha pagato solo 545 millesimi dalla pole position nell’aggregata: 1:36.521 il miglior tempo per la vettura franco-svizzera, segnato da Gustavo Menezes. Più attardata la #3, con Nathanaël Berthon autore di un giro poco competitivo ma comunque sufficiente per la quarta piazza.
Un secondo e due decimi di distacco per la Ginetta #6, che ha preceduto di un altro paio di decimi la gemella #5. Per quanto concerne le rientranti LMP1 britanniche il miglior riferimento è arrivato da Ben Hanley, sempre veloce sulla pista di Silverstone, che ha girato in 1:37.019 con la #5, mentre Oliver Jarvis ha pagato appena 11 millesimi al connazionale sulla #6. A fare la differenza sono stati gli altri due piloti, con Michael Simpson che ha rifilato mezzo secondo a Charlie Robertson per portare la #6 davanti.
L’Oreca #29 del team Nederland ha firmato la prima pole della classe LMP2. A stabilire il miglior tempo sul giro è stato addirittura il pilota categorizzato silver, Job van Uitert, che ha fermato il cronometro sull’1:40.850 abbassando di ben due secondi e sei decimi il primato stabilito da Alexander Lynn due anni fa. Il secondo tempo più veloce è stato realizzato proprio dal compagno di equipaggio Giedo van der Garde, pertanto la pole è risultata essere una semplice formalità. Vantaggio di sette decimi sul team United Autosports, che ha schierato Paul di Resta e Philip Hanson, mentre in terza posizione si è collocato il team DC Racing con Gabriel Aubry e Will Stevens. Ultimo crono, con un pesante distacco di due secondi e quattro decimi dalla pole, per il team Cetilar e la Dallara #47: 1:42.755 il miglior tempo segnato da Andrea Belicchi.
Nella classe GTE-Pro è arrivata una repentina doppietta Ferrari, con la #51 davanti alla #71 e tutte le altre vetture attardate di otto decimi. Record sul giro abbassato notevolmente anche in questo caso: Alessandro Pierguidi, in 1:54.019, ha tolto un secondo e sei decimi al primato di Stefan Mücke del 2018, al volante della Ford. I quattro piloti delle Rosse sono rimasti chiusi in tre decimi e il distacco aggregato è stato di 131 millesimi. Terza la Aston Martin #97, che ha firmato il suo miglior tempo in 1:54.855 con Maxime Martin, poi la Porsche #91 danneggiata da Gianmaria Bruni in un’uscita di pista.
Pole position targata Aston Martin in GTE-Am, grazie al team TF Sport. Nonostante non sia arrivato il miglior tempo assoluto, a fare la differenza è stato il tempo del gentleman Charlie Eastwood, ben più veloce rispetto ai suoi “colleghi” non professionisti. Registriamo anche in questa categoria un nuovo primato sul giro, firmato da Nicklas Nielsen in 1:55.054 sulla Ferrari #83 del team AF Corse, che tuttavia è valso solo un quarto posto finale. Tra l’Aston in pole e la Ferrari quarta si sono posizionate la Porsche #56 del team Project 1, con Matteo Cairoli attardato di ben sette decimi rispetto al record di Nielsen, e l’Aston Martin #98 “spinta” dall’esperto Darren Turner.
Domani, alle 13:00 italiane, prenderà ufficialmente il via la stagione 2019-2020 del WEC. La gara durerà quattro ore, due in meno rispetto al format a cui siamo stati abituati ormai dal 2012.
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