Per la prima volta dal 2012, quando Audi conquistò la pole della 12h di Sebring (prima gara in assoluto del nuovo WEC) con la R18 TDI, a scattare davanti a tutti in una gara del mondiale endurance ci sarà una vettura non spinta da motore ibrido. A segnare il miglior tempo nelle qualifiche della 4h di Shanghai è stata infatti la Rebellion R13 motorizzata Gibson e gestita dall’omonimo team elvetico, con Bruno Senna e Gustavo Menezes alternatisi al volante. Oltre a questo traguardo storico, Rebellion ha anche interrotto la striscia di pole consecutive marchiate Toyota che durava da Spa-Francorchamps 2017, per un totale di dieci gare.
1:45.892 il tempo medio segnato dal brasiliano e dal californiano, con il nipote d’arte capace di portarsi a casa il miglior crono assoluto della sessione in 1:45.778. Per confronto, il record assoluto della pista di Shanghai per quanto riguarda le LMP1 è la pole del 2017 segnata da Kamui Kobayashi in 1:42.526. Un raffronto ancora più interessante è però quello con l’edizione 2018, quando André Lotterer segnò un 1:42.869 sulla stessa vettura che oggi ha marcato la pole girando quasi tre secondi più piano.
D’altra parte c’è una Toyota sempre più penalizzata dal sistema di success ballast. Dopo la doppietta del Fuji le TS050 hanno ricevuto un ulteriore carico sulla bilancia, oltre alla riduzione del carburante utilizzabile in ogni stint e della dimensione del flussometro. Lo svantaggio stimato a seguito di queste correzioni è di 2,74 secondi al giro, che aggiunto alle precedenti penalità porta il passivo a circa quattro secondi, e la prima ibrida giapponese si è classificata quarta a un secondo e tre decimi dalla pole, con il miglior tempo segnato da Kobayashi in 1:46.513 sulla #7. La #8, con Kazuki Nakajima e Brendon Hartley, ha pagato addirittura nove decimi dalla compagna di box.
Alle spalle della Rebellion hanno quindi trovato spazio le Ginetta. La #6, guidata da Charles Robertson e Michael Simpson, ha incassato un secondo e due decimi precedendo la gemella #5 di Egor Orudzhev e Benjamin Hanley di appena 17 millesimi. Sulla gara di domani pende un grosso punto di domanda riguardo la consistenza degli stint delle non-ibride, soprattutto per quanto riguarda la Rebellion che ha mostrato un passo ben più lento del previsto, ma quel che pare certo è che le Toyota non potranno giocarsela sul piano della prestazione.
Appena due secondi e sette decimi di ritardo per la LMP2 in pole position, l’Oreca del team Cool Racing. Un gap che si riduce addirittura a due secondi e tre decimi sul giro secco, con Nicolas Lapierre capace di stabilire il nuovo record della categoria in 1:48.089 abbassando di mezzo secondo il primato del 2017. Il francese ha messo un paio di decimi tra sé e Will Stevens, sulla DC Racing #37, che sono risultati decisivi poiché Antonin Borga e Gabriel Aubry hanno segnato grossomodo lo stesso riferimento, con l’elvetico più veloce di 14 millesimi. Terza United Autosports davanti a High Class Racing, mentre Cetilar Racing ha concluso al sesto posto precedendo Signatech Alpine e Racing Team Nederland, che ha ottenuto tempi cronometrati solo con Giedo van der Garde e pertanto domani scatterà dall’ultima casella dello schieramento.
Molto più incerta la situazione in GTE, con le sei vetture ufficiali racchiuse in sei decimi e mezzo. Michael Christensen e Kévin Estre hanno portato in pole la Porsche #92, con il francese autore del miglior tempo assoluto in 1:59.024; grande parte dell’equilibrio è stato in realtà garantito proprio da Christensen, che ha girato un secondo più piano del compagno di equipaggio restringendo a 18 millesimi un vantaggio che poteva essere anche di quattro decimi. A seguire la vettura campionessa in carica sono state le Aston Martin, con la #95 di Marco Sørensen e Nicki Thiim davanti alla #97 di Alexander Lynn e Maxime Martin per appena un centesimo di secondo. Quarto e quinto posto per le Ferrari, con la #51 davanti alla #71, con la Porsche #91 a chiudere la fila delle Pro.
Matteo Cairoli ha ulteriormente limato il record della pista in GTE-Am, scendendo a 2:00.031, e la Porsche #56 del team Project 1 ha centrato anche la pole position di categoria. Un margine di ben sette decimi sull’Aston Martin #98, distacco che ha separato Cairoli e Ross Gunn esattamente come Egidio Perfetti e Paul Dalla Lana, mentre la Porsche #77 del team Proton (che vede alla guida anche Riccardo Pera) ha concluso terza ad un ulteriore decimo di ritardo. Solo un sesto posto per la migliore delle Ferrari, la #54 del team AF Corse pilotata da Thomas Flohr e Giancarlo Fisichella, ad oltre un secondo e mezzo dalla pole.
Il semaforo verde alla 4h di Shanghai sarà dato domani alle ore 5:00 italiane, in diretta sia su Eurosport 1 che su SI Motori.
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