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WEC | Shanghai: Rebellion conquista il successo, Ferrari vittoriosa tra le GTE

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 10 Novembre 2019 - 09:55
Tempo di lettura: 5 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
WEC | Shanghai: Rebellion conquista il successo, Ferrari vittoriosa tra le GTE
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La doppietta conquistata l’anno scorso a Silverstone a seguito della doppia squalifica delle Toyota non ha certo avuto lo stesso sapore del trionfo odierno, per Rebellion Racing. La squadra elvetica ha dominato la 4h di Shanghai del WEC nonostante una cattiva partenza che ha obbligato la vettura #1 ad una rimonta protrattasi per quasi un’ora e mezza. Una volta preso il comando della gara l’Oreca R13 guidata da Bruno Senna, Gustavo Menezes e Norman Nato non lo ha più lasciato, tagliando il traguardo con oltre un minuto di vantaggio sulla Toyota #8. Grazie a questo successo, Senna è il primo pilota a vincere almeno una gara in tutte e quattro le classi del mondiale endurance.

Drammaticamente penalizzate dal Balance of Performance le Toyota. La differenza di velocità sul lungo rettilineo di Shanghai, non solo nei confronti delle LMP1 endotermiche ma anche contro le LMP2, ha destato grande impressione e ovviamente non può non far storcere il naso. La #8 di Buemi/Hartley/Nakajima ha portato a casa un secondo posto che è valso la leadership solitaria in campionato, mentre la #7 di Conway/Kobayashi/López ha incassato anche l’onta del doppiaggio dopo avere scontato un drive through per partenza anticipata.

Stessa sorte toccata alle due Ginetta, che al via hanno bruciato la Rebellion in pole position dettando anche il passo nelle prime fasi di gara. Le G60 LTP1 sono poi calate con l’usura delle gomme, scontando poi la suddetta penalità e terminando in quarta e quinta posizione con la #5 davanti alla #6. Soddisfazione soprattutto per Charlie Robinson, pilota che ha avuto l’onore di guidare la corsa con la #6.

La classifica generale vede ora il trio della Toyota #8 a quota 62 punti contro i 59 della Toyota #7. I vincitori odierni sono risaliti al terzo posto con 43 punti.

La classe LMP2 ha visto la doppietta del team Jota con le Oreca gommate Goodyear. La #38 di Anthony Davidson, António Félix da Costa e Roberto González si è imposta sulla #37 che corre sotto le insegne di DC Racing con Gabriel Aubry, Will Stevens e Ho-Pin Tung al volante. Poco lontana dalla #37 ha chiuso la United Autosports #22 con Albuquerque/di Resta/Hanson, costretta ad un pit stop anticipato già nei primi minuti di gara a causa di alcuni detriti infilatisi nell’airbox. Quarta piazza per la Signatech Alpine nonostante un testacoda di Thomas Laurent nel finale, mentre la #29 del Racing Team Nederland ha recuperato fino al quinto posto dopo mille peripezie, tra cui un contatto tra Giedo van der Garde e la Ferrari GTE-Am #62 del team Red River Sport. Settimo e ultimo posto al traguardo per la Dallara del team Cetilar Racing, costretto anche ad un drive through nelle prime fasi di gara, mentre Cool Racing si è ritirata dopo un’ora per un malfunzionamento della telemetria.

Uno zero pesante per Nicolas Lapierre e Antonin Borga, che perdono il treno delle prime posizioni in campionato. Il comando della generale è stato conservato da Giedo van der Garde e Frits van Eerd con 51 punti ma Aubry/Stevens/Tung si sono riavvicinati a quota 49; terzo posto per Laurent/Negrão/Ragues a 38, mentre Lapierre e Borga sono scivolati al quarto con 36.

Con una vittoria in GTE-Pro ormai in vista, all’inizio dell’ultima ora l’Aston Martin #95 di Nicki Thiim e Marco Sørensen si è dovuta fermare ai box con la gomma posteriore sinistra dechappata, lasciando campo libero alla Ferrari #51 di James Calado e Alessandro Pierguidi. L’incertezza che regna nella categoria regina delle GT è confermata quindi dal fatto che nei primi tre round si siano imposte tutte e tre le Case impegnate, cosa che mantiene anche la classifica generale piuttosto serrata. Le due Porsche hanno completato il podio con la #92 di Christensen/Estre davanti alla #91 di Bruni/Lietz, mentre l’Aston Martin #95 ha concluso solo quinta alle spalle della gemella #97. La Ferrari #71 guidata da Miguel Molina e Davide Rigon ha chiuso la fila.

Con tre secondi posti in altrettante gare, Christensen ed Estre comandano il campionato a quota 55 punti contro i 50 di Calado/Pierguidi e i 49 di Bruni/Lietz, mentre Sørensen/Thiim (45 punti) hanno perso due posizioni dopo avere visto sfumare il secondo successo consecutivo.

Aston Martin che si è imposta nettamente in GTE-Am con la vettura #90 gestita dal team TF Sport e guidata da Jonathan Adam, Charlie Eastwood e Salih Yoluç. 16 secondi di vantaggio sulla Porsche #57 del team Project 1, con l’esordiente Larry Ten Voorde ad affiancare Jeroen Bleekemolen e Ben Keating, mentre sul gradino più basso del podio è salita l’Aston Martin #98 di Dalla Lana/Gunn/Turner nonostante l’incidente iniziale che ha coinvolto il canadese ed è costato una penalità ad Egidio Perfetti sulla Porsche #56. Sanzione che ha poi costretto alla rimonta David Heinemeier Hansson, incappato anche in un’uscita di pista, e soprattutto Matteo Cairoli, che ha portato la vettura al quinto posto di categoria alle spalle della Ferrari #83.

La vittoria odierna ha portato Adam/Eastwood/Yoluç al comando della classifica con 58 punti contro i 55 di Collard/Nielsen/Perrodo, arrivati come detto al quarto posto con una Ferrari sanzionata dal success ballast per i risultati delle prime due gare. Terza piazza per Bleekemolen/Keating a quota 34.

Forte del suo calendario “stagionale”, il WEC non si fermerà nemmeno alla conclusione dell’annata canonica. Il prossimo appuntamento con il mondiale endurance è per il 14 dicembre in Bahrain, gara rientrata in calendario nel campionato 2019-2020 con un format da 8 ore anziché 6.

Classifica

Immagine copertina: fiawec.com


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