Con il prologo di Barcellona ha preso il via la stagione 2019-2020 del WEC, l’ultima prima dell’abolizione della classe LMP1 in favore delle hypercars. Nei due giorni di test collettivi in Catalunya a svettare sono state nuovamente le Toyota, con il miglior tempo segnato da José María López sulla #7 in 1:29.141. L’argentino ha preceduto di 46 millesimi Kazuki Nakajima, che ha segnato il riferimento della vettura #8 campione in carica. Dopo i test privati di Le Castellet la Casa giapponese ha portato al prologo l’ultima versione della sua TS050, di cui verrà prodotta ovviamente anche una versione a basso carico aerodinamico per Le Mans 2020.
I correttivi dell’Equivalence of Technology utilizzati in Spagna hanno reso la situazione piuttosto interessante, almeno guardando i tempi nudi e crudi. Rebellion Racing, presentatasi a Barcellona con due vetture ma sempre più indirizzata verso l’utilizzo di una sola R13 per gran parte della stagione, ha concluso al terzo posto con Gustavo Menezes a 267 millesimi da “Pechito”. Le Oreca-Gibson hanno girato in questi due giorni con un peso minimo di 824 chilogrammi contro i 918 delle Toyota, con un flussometro di carburante posto a 115 kg/h contro gli 80 delle ibride giapponesi.
Dopo le tante difficoltà incontrate nell’ultimo anno tra l’abbandono di Manor, i problemi finanziari e il passaggio dai motori Mecachrome agli AER, si è finalmente ripresentata anche la Ginetta G60 LTP1. Le due vetture britanniche, che hanno svolto molti test a porte chiuse rinunciando di fatto all’intera stagione 2018-2019 dopo la prima apparizione a Le Mans, verranno schierate direttamente dalla compagine di Lawrence Tomlinson. Il miglior riferimento di Ginetta a Barcellona è stato stabilito da Luca Ghiotto, chiamato in extremis a pochi giorni dai test, in 1:29.697, mezzo secondo più lento di López. Davvero niente male per una vettura che due anni fa a Le Mans pagava otto secondi alle Toyota sul giro secco. Tra i piloti alternatisi al volante delle G60 figurano anche Egor Orudzhev e Stéphane Sarrazin, rimasti a piedi dopo la chiusura del programma SMP Racing, nonché Mathias Beche, Stéphane Richelmi e il vincitore della Le Mans 2003 Guy Smith.
Per quanto riguarda Rebellion, invece, oltre ai confermati Menezes, Bruno Senna e Nathanaël Berthon si sono presentati in Spagna anche Norman Nato e Felipe Nasr. Per il francese potrebbe trattarsi di un salto di categoria, in quanto attualmente impegnato nell’ELMS con il team G-Drive, mentre il brasiliano sta continuando a proporsi in tutte le categorie più importanti del mondo: dopo la sfortunata esperienza in Formula E, Nasr sta continuando a correre con successo nell’endurance statunitense ma, dopo avere girato con la Rebellion R13, lunedì prossimo proverà anche la Dallara IndyCar del team Schmidt a Mid-Ohio.
Sulla Toyota #8 è salito anche Brendon Hartley, pronto al ritorno nel WEC dopo avere lasciato Toro Rosso e Porsche nel giro di pochi mesi. Il neozelandese ha concluso con il settimo tempo assoluto.
Nella classe LMP2, che in questa stagione sarà praticamente un monomarca Oreca, Nyck de Vries ha messo tutti in riga con il tempo di 1:31.659 sulla 07 del Racing Team Nederland. La compagine olandese ha peraltro svolto dei test comparativi tra le nuove gomme Goodyear e le Michelin, optando infine per queste ultime. De Vries ha preceduto di 57 millesimi Paul di Resta, in forza al team United Autosports passato da Ligier a Oreca recentemente, e di 197 millesimi André Negrão sulla Alpine Signatech. L’equipaggio guidato da Zak Brown si è collocato nella top 5 anche con Filipe Albuquerque e Philip Hanson, mentre Nicolas Lapierre, passato a Cool Racing dopo avere vinto il titolo con Alpine, ha segnato il sesto crono. Tra i protagonisti anche Thomas Laurent, che parteciperà al campionato 2019-2020 con Alpine ma ha potuto dedicare solo una giornata alla LMP2, salendo poi sulla Toyota di cui è pilota di riserva.
Unica scuderia a non utilizzare le Oreca è la Cetilar Racing, passata dalla gestione tecnica di Villorba a quella di AF Corse. Giorgio Sernagiotto ha segnato il 18° tempo tra tutti i piloti LMP2 pagando due secondi e sei decimi a de Vries ma precedendo Andrea Belicchi, suo compagno di equipaggio, di circa tre decimi.
Parecchio impoverita dal ritiro di Ford e dall’abbandono di BMW, che ha preferito concentrarsi sull’IMSA, anche la GTE-Pro sta cercando di mantenere alto il suo livello di interesse. Il primo round della sfida tra Porsche, Ferrari e Aston Martin ha visto prevalere la Casa del Cavallino, con il miglior tempo del padrone di casa Miguel Molina. La presenza dello spagnolo è dovuta al forfait di Sam Bird, che non parteciperà al prossimo campionato a meno di una revisione del calendario che possa conciliare i suoi impegni in Formula E. Molina ha staccato di 58 millesimi Kévin Estre, al volante della Porsche 911 in versione 2019: la nuova creatura di Weissach monta un motore da 4200cc (contro i 4000 della versione 2017) ma dal punto di vista estetico non presenta troppe novità, in attesa del modello 2020 che dovrebbe utilizzare un propulsore turbo. Anche in questa occasione, Aston Martin ha preferito restare nell’ombra portando a termine solo 79 tornate e quasi solo con Marco Sørensen, fermatosi a un secondo e tre decimi da Molina.
Ben più ricca, come noto, la pattuglia della GTE-Am. In questo caso non è stata una vettura italiana a segnare il miglior tempo, bensì un pilota di casa nostra. Trattasi naturalmente di Matteo Cairoli, passato dal team Proton al team Project 1 campione in carica e finalmente inserito in un equipaggio da titolo: il comasco, nella stagione 2019-2020, dividerà una Porsche con Egidio Perfetti e David Heinemeier Hansson. I piloti Porsche hanno dominato la due giorni catalana piazzando al secondo posto Thomas Preining, passato da Gulf Racing a Proton, al terzo Jörg Bergmeister e al quarto Benjamin Barker. A quasi sette decimi ha concluso Giancarlo Fisichella, pronto ad un’altra stagione nel WEC con il team AF Corse in equipaggio con Francesco Castellacci e Thomas Flohr.
Tra poco più di un mese la seconda superseason del WEC si aprirà a tutti gli effetti con il primo appuntamento, la 4h di Silverstone.
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