WEC | Le Mans: Toyota al comando, Porsche #2 all’inseguimento

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di Federico Benedusi @federicob95
19 Giugno 2016 - 09:06
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La notte è passata in quel di Le Mans e si può dire che questa edizione della 24 ore sia una delle più spettacolari ed avvincenti di sempre. La Porsche #2 è all’inseguimento delle due Toyota, con la #5 passata al comando grazie a Sébastien Buemi e la #6 subito dietro con Mike Conway.

Grande protagonista delle ore notturne è stato Marc Lieb, capace di recuperare il distacco che lo separava dalle Toyota nonostante una foratura che lo ha costretto ad una sosta imprevista mentre si trovava al comando. Il tedesco aveva ereditato la prima posizione dalla TS050 #6, vittima di un inconveniente alla tabella portanumero costatole diversi secondi.

Il passo del pilota Porsche ha permesso al team di Weissach di rientrare in gioco ma il suo eccelso lavoro è stato in parte vanificato da Romain Dumas, assolutamente incapace di reggere il passo delle vetture giapponesi una volta sceso in pista. Il muretto della #2 ha quindi optato per una pronta sostituzione con Neel Jani, che si è rimesso in caccia dei fuggitivi.

Le due Toyota si sono fermate durante la Safety Car intervenuta attorno alle ore 7:30 per rimuovere alcune vetture ferme nella via di fuga. Pneumatici nuovi e cambio piloti, con Buemi e Conway scesi in pista e tornati al comando dopo la sosta di Jani, che ha preferito una sosta dopo la neutralizzazione. Proprio sul finire della 18esima ora di gara, Marc Lieb è tornato in pista.

Prosegue in sordina la gara delle Audi, al quarto e al quinto posto e notevolmente distaccate dalla testa. Si è invece tristemente concluso il sogno Rebellion, che alle 4:30 ha visto fermarsi sull’Hunaudières anche la vettura #13 pilotata da Tuscher.

La LMP2 ha preso nettamente la via del team Signatech, grazie ai magistrali turni di guida di Menezes e Lapierre che hanno scavato un solco rispetto agli avversari. A causare definitivamente la Safety Car di cui sopra è stato Pierre Thiriet, uscito di pista ad alta velocità mentre occupava il secondo posto di classe. Piazza d’onore ereditata dalla G-Drive #26, pilotata dal sempre efficiente René Rast, davanti alla BR01 #37 del team SMP, mentre è uscita di scena anche la Alpine #35, finita violentemente a muro a causa del cedimento di una sospensione pochi minuti prima dell’uscita di Thiriet.

Prosegue il duello Ferrari-Ford in classe GTE-Pro. La lotta per la vittoria sembra essersi ristretta alla 488 del team Risi e alla vettura #68 gestita da Chip Ganassi: Fisichella, Vilander e Malucelli hanno percorso uno stint notturno senza la minima sbavatura, spesso imponendo un ritmo insostenibile per gli inseguitori Bourdais, Hand e Müller i quali, nelle ultime battute della 18esima ora, hanno dovuto scontare un drive through per avere lasciato acceso il motore durante un rifornimento. Podio momentaneamente completato dalla Ford #69, trovatasi però a fare i conti con la rimontante Aston Martin #95, spinta in particolar modo da Darren Turner. Gara definitivamente conclusa per la Ferrari #51 e per la Corvette #64, finita a muro con Tommy Milner alla prima variante poco prima delle 7:00.

In GTE-Am, Townsend Bell ha dominato la scena nelle ore notturne prendendo un buon vantaggio sulla Porsche #88, pilotata a lungo da Patrick Long ma ciononostante incapace di ricucire il distacco scavato da Bell quando alla guida della 911 del team Proton si trovava ancora Al Qubaisi. Terza piazza per la Ferrari #83 della AF Corse davanti alla gemella del Clearwater Racing. Protagonista in negativo è stato senza dubbio Paul Dalla Lana, autore di altri due fuoripista che hanno coinvolto, nel secondo caso, anche una LMP2 del team Extreme Speed.

Procedono in 43esima posizione Frédéric Sausset e la sua équipe, parecchio rallentati durante la notte ma sempre coraggiosamente in gara.

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