WEC | Le Mans: dominio di Toyota #7 nel primo quarto di gara

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di Federico Benedusi @federicob95
15 Giugno 2019 - 20:58
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Il primo quarto della 24h di Le Mans ha visto il dominio assoluto della Toyota #7, partita a ritmo molto sostenuto con Mike Conway e capace di costruire un vantaggio attorno al minuto sulla gemella #8 prima della seconda safety car, che ha fatto crollare il gap a 18 secondi. Il pilota britannico ha anche ritoccato il record assoluto sul giro di gara in 3:17.297, abbattendo il primato stabilito da André Lotterer quattro anni fa. Anche se Fernando Alonso ha parlato di un piccolo problema legato al motore, Toyota sembra avere attuato una tattica invero non imprevedibile: #7 al 100% delle sue possibilità per conquistare la vittoria, #8 “di conserva” per assicurarsi il titolo mondiale.

Tra le LMP1 non ibride sta andando in scena un bel confronto tra le BR1 del team SMP Racing e la Rebellion #3. Molto positivo lo stint di Stoffel Vandoorne sulla BR1 #11, che è riuscito a cucire il gap sulla R13 guidata da Nathanaël Berthon per poi affidare ai pit stop il sorpasso vero e proprio. La vettura #3 ha perso la posizione anche sulla BR1 #17, scivolando al quinto posto, ma la battaglia per il gradino più basso del podio assoluto è ancora in divenire.

Pomeriggio sfortunato per la Rebellion #1, che ha accusato una foratura nella prima ora di gara e poi ha rischiato di finire contro le barriere con Bruno Senna. Dopo avere recuperato qualche posizione, ora occupa la sesta piazza con tre giri di ritardo. Qualche problema di affidabilità ha colpito sia la BR1 del team DragonSpeed che la CLM del team Kolles, già più attardate in classifica.

In LMP2 il confronto per la prima posizione è tra la Alpine Signatech e la Aurus del team G-Drive, che al momento vede la prima al comando con un vantaggio irrisorio, dopo che il team russo ha dovuto scontare anche una penalità di dieci secondi per violazione di un regime di full course yellow. Duello in corso anche per la terza piazza tra la DC Racing #38 e la DragonSpeed #31, mentre più distaccata è la DC Racing #37 che completa la top 5. Sesto il team Graff, che completa il filotto Oreca, in rimonta dopo la retrocessione in griglia, mentre al settimo posto troviamo la Ligier #22 del team United Autosports. Sfortuna per la Dallara #29 del team Nederland, con un Nyck de Vries particolarmente in palla nel suo stint ma fermato da una foratura alla posteriore destra e retrocesso in 14esima posizione. Dopo un inizio difficile, il team Villorba è invece riuscito a riportare la #47 ai margini della top 10.

In GTE-Pro è lotta aperta tra vetture di Ferrari, Corvette, Porsche e Ford. Al comando c’è la 488 #51, che ha conquistato il primo posto grazie al sorpasso di Daniel Serra sulla Porsche #92 di Laurens Vanthoor avvenuto poco dopo la prima safety car, chiamata in causa dopo l’uscita di pista dell’Oreca del team RLR a Tertre Rouge. La Corvette #63 occupa la terza posizione in scia alle prime due vetture, a sua volta con un vantaggio minimo sulla Ford #69, rimessa in gioco proprio dalla suddetta safety car. La seconda neutralizzazione generale, dovuta al botto della Corvette #64 di Marcel Fässler, ha creato un “buco” tra la Ford #67 quinta e la #68 sesta.

Safety car che hanno avuto importanza vitale in GTE-Am, poiché hanno consentito alla Ford #85 del team Keating di guadagnare circa un minuto e quaranta secondi sulle inseguitrici. Buona parte del merito va attribuito anche a Jeroen Bleekemolen, autore di uno stint d’apertura davvero eccezionale. Al secondo posto si trova l’Aston Martin del team TF Sport, seguita dalle Ferrari dei team JMW e Weathertech. Quinta piazza importante in ottica campionato per la Porsche #56 del team Project 1, davanti alla Porsche Proton #77. Un’uscita di pista di Francesco Castellacci ha tolto momentaneamente dai giochi la Ferrari #54 del team Spirit of Race, mentre la gara della Porsche Proton #88, partita molto forte con Matteo Cairoli, è stata rovinata da Satoshi Hoshino, autore di due testacoda e del contatto che ha scatenato l’incidente della Corvette #64.

Immagine copertina: Toyota WEC Twitter

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