Una collaborazione fra NASCAR, IMSA, WEC, Chevrolet, Hendrick Motorsports e Goodyear porterà la nuova vettura della Cup Series alla 24 ore di Le Mans della prossima stagione a 47 anni di distanza dall’unico esperimento a cavallo dell’Atlantico
Con un annuncio arrivato completamente a sorpresa, NASCAR ed IMSA hanno svelato il progetto top secret che hanno tenuto nascosto negli ultimi mesi: la vettura Next Gen, che ha debuttato in Cup Series lo scorso mese dopo oltre un anno di test, sarà al via della 24 ore di Le Mans del 2023 come parte del cosiddetto “Garage 56”. Per le stock car non sarà un debutto assoluto nella classicissima endurance francese, bensì un ritorno a 47 anni di distanza. Allora furono iscritte due vetture dopo un accordo fra il promoter della 24 ore e Bill France Jr., figlio del fondatore della NASCAR stessa e fratello di Jim che oggi era a dare l’annuncio.
Fino a ieri mattina Sebring era solo il centro del superweekend endurance con protagoniste WEC ed IMSA, la prima con la 1000 miglia di domani e la seconda con la 12 ore di sabato. Poi arriva la notizia che si terrà una conferenza stampa congiunta fra NASCAR ed IMSA e riguardante una notizia di livello assoluto. Di più non si viene a sapere, nulla filtra e non ci sono rumor di alcun tipo.
Regna un silenzio assoluto e l’hype sale perché nessuno riesce (o meglio, può) dire nulla, nemmeno quelli legati alla notizia stessa. Solo alle 18:00 italiane, l’ora della conferenza stampa, si riesce ad intuire la grandezza dell’annuncio e molti probabilmente riusciranno a processarlo diversi minuti dopo talmente enorme è la sorpresa.
Sul palco si presentano Steve Phelps e Jim France come rappresentanti della NASCAR, Jim Campbell per la Chevrolet, Rick Hendrick dell’omonimo team, Stu Grant della Goodyear, Pierre Fillon dell’ACO e John Doonan dell’IMSA. Tutte queste persone (e anche altre) sono state coinvolte negli scorsi mesi in un progetto che vedrà compimento solo tra 15 mesi. A dare l’annuncio però è Leigh Diffey, commentatore della NBC: la NASCAR torna a Le Mans per la prima volta dal 1976.
In quella occasione, dopo un accordo fra il promoter della 24 ore e Bill France Jr., vennero schierate al via due vetture della Cup Series (oltre ad altre quattro IMSA), una del team di Hershel McGriff (con lo stesso Hershel ed il figlio Doug al volante) ed una di Junie Donlavey con Dick Brooks, Dick Hutcherson ed il francese Marcel Mignot ad alternarsi alla guida. Le due auto non videro il traguardo, anzi una finì ko per una perdita d’olio dopo appena due giri e l’altra dopo 11 per un problema alla trasmissione.
Ma se allora la trovata fu più che altro pubblicitaria, ora invece la questione è decisamente più seria – seppur legata al “Garage 56” dedicato alle vetture sperimentali – e legato al rinnovato legame di collaborazione fra WEC ed IMSA e che vedrà come apice le vetture Hypercar che potranno correre in entrambi i campionati.
Il progetto, sviluppato come detto da IMSA e NASCAR, ha come base la nuova vettura Next Gen, un’auto decisamente meno pensata esclusivamente per gli ovali bensì per essere un modello utilizzabile su ogni tipo di pista e decisamente con un passo nel terzo millennio viste le innovazioni sensibili rispetto alle generazioni precedenti utilizzate in Cup Series negli ultimi 70 anni.
La vettura, opportunamente modificata per poter disputare una 24 ore e non solo una corsa di circa 3-4 ore come in Cup Series, è e sarà sviluppata in collaborazione (in un crescendo di importanza) con Goodyear, Chevrolet ed Hendrick Motorsports, il team che ha vinto negli ultimi due anni il titolo e che ha anche sempre tenuto d’occhio l’endurance. Il legame è anche con la NASCAR stessa visto che l’Action Express Racing, che schiera due Cadillac (sempre gruppo Chevy) fra le DPi in IMSA, è di proprietà sempre di Jim France.
I dettagli tecnici delle modifiche che saranno apportate alla vettura non sono ancora noti visto che il progetto è solo all’inizio (l’unico indizio era un test disputato l’anno scorso dall’IMSA con una vettura Next Gen a Daytona con Felipe Nasr al volante). Si sa solo chi è stato messo a capo del progetto, ovvero Chad Knaus, il crew chief che ha vinto sette titoli con Jimmie Johnson e che ora è Vice President of Competition dell’Hendrick Motorsports. Knaus l’anno scorso era stato ospite a Le Mans per la 24 ore, ma si pensava solo ad una vacanza e non ad un primo tassello di qualcosa di più grande.
A proposito di piloti, tutti i diretti interessati presenti alla conferenza stampa hanno detto che non c’è ancora nessun nome definito, anche se Rick Hendrick ha riferito che gli farebbe piacere avere a Le Mans almeno uno dei piloti attualmente attivi in Cup Series. Oltre alla leggenda (almeno per la NASCAR) Johnson, ora attivo in IndyCar ed IMSA bisogna infatti ricordare che Chase Elliott ha preso il via alla 24 ore di Daytona nel 2021 e che Kyle Larson ha vinto la classica della Florida con il Chip Ganassi Racing nel 2015 insieme a Scott Dixon, Tony Kanaan e Jamie McMurray.
Jim France, il primo a prendere la parola, ha ricostruito la sequenza degli eventi: “Sono passati quasi 50 anni da quando mio padre ha portato la NASCAR a Le Mans. Ricordo quando Dick Brooks tornò e gli chiesi cosa ne pensasse. Mi rispose: ‘Per prima cosa i tifosi hanno amato la vetture. Poi è stata una fantastica esperienza. Infine, è una sfida incredibile.’ Potete guardare tutte le altre persone sedute a questo tavolo: amano tutti le grandi sfide. Vogliamo davvero mettere insieme i tantissimi tifosi di Pierre [ovvero di Le Mans, nda] con le nostre vetture ed i nostri piloti.
È una grande opportunità. Ho parlato con Pierre riguardo al “Garage 56″, se ci fosse una chance di portare la nostra nuova vettura. Ci ha risposto che avrebbe lavorato su questo. Ci siamo incontrati ad agosto e ha risposto che avrebbe realizzato questo nostro sogno. Ho parlato poi con Rick [Hendrick, nda] se poteva essere interessato. È il campione in carica, è il proprietario del team più vincente della storia in Cup Series. Ho pensato che avrebbe rappresentato al meglio il nostro sport.”
Dopo i discorsi di rito di tutte le persone coinvolte, l’attenzione dei giornalisti coinvolti si è concentrata però sulle questioni concrete di questa partecipazione. Uno dei primi punti toccati è stato, ovviamente, come potrebbe realizzarsi pienamente questa collaborazione visto il calendario praticamente senza pause della Cup Series. Steve Phelps, presidente della NASCAR, non si è sbilanciato troppo ma ha detto che una soluzione si troverà; il calendario 2023 dovrebbe essere pubblicato, secondo fonti della stessa NASCAR della scorsa settimana, nel corso dell’estate.
Oltre al discorso piloti già citato, e su cui anche Chevrolet (la quale ha riferito che questo progetto non andrà ad intaccare quelli già esistenti di Cadillac e Corvette) avrà voce in capitolo, molto interessante è stato quello più tecnico. Ad una domanda diretta sul potenziale sfruttamento del “Garage 56” per testare l’elettrificazione (ancora tutta da definire) della Next Gen, John Doonan dell’IMSA ha risposto che è ancora presto per dirlo. Inoltre è da ricordare che sulla carta il debutto di un nuovo propulsore per la Cup Series, e che vedrebbe quasi certamente una qualche forma di elettrificazione e/o ibridizzazione, è previsto per il 2024, ma potrebbe ancora slittare così come successo per la Next Gen stessa.
La curiosità generale però ormai è stata stimolata e le domande sono fioccate: Jim France, rispondendo ad un quesito diretto, non esclude che in futuro ci sarà una classe Next Gen alla 24 ore di Daytona, ma sono idee e/o sogni che si potranno affrontare solo sul lungo termine, quindi prima di tutto quando gli attualissimi problemi di scarsità di forniture ai team della Cup Series saranno risolti e ovviamente dopo la Le Mans del prossimo anno.
Infine, in chiusura di conferenza, naturalmente sono arrivate le domande riguardo agli obiettivi di questa spedizione. A rispondere sono stati Jim France e Rick Hendrick. Il primo ha detto semplicemente: “L’obiettivo è finire la corsa e non ultimi.”, l’altro ha aggiunto: “Non andremo a Le Mans solo per girare in tondo.” Ed ovviamente questa frase non è riferita agli ovali, bensì al fatto che questo progetto, partito col botto andrà a Le Mans fra 15 mesi con l’obiettivo di lasciare ancora una volta tutti a bocca aperta come oggi.
Il video della conferenza stampa di Sebring:
Immagine: media.nascar.com
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