P300.it ha intervistato Antonio Serravalle, pilota Isotta Fraschini nel WEC, durante il weekend della 6 ore di Imola. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
da Imola
P300.it si è recata davanti al box Isotta Fraschini per intervistare Antonio Serravalle, uno dei piloti impiegati dal costruttore italiano nel WEC. Riportiamo di seguito le sue risposte alle nostre domande.
L’intervista, doppiata in italiano, verrà pubblicata prossimamente anche su Parc Fermé.
Ciao Antonio, grazie di esserti prestato a svolgere quest’intervista. Sei un pilota giovane, ma hai comunque tanta esperienza sulle spalle. Da dove è nata la tua passione per le corse?
“Amo correre fin da quando sono piccolo! Mio papà mi ha comprato il primo kart quando avevo 3 anni, e, da allora, ho partecipato a molte gare sia in Europa che in America e in Canada, vincendo parecchio. Tutto è partito dai kart.”
Hai corso diversi anni nelle feeder series dell’Indycar. Quali sono le differenze principali tra quelle vetture e le Hypercar?
“Le formula sono molto più leggere della Hypercar e devono essere guidate in modo completamente diverso. Essere al volante di un prototipo è un’esperienza davvero incredibile, nonostante sia molto più pesante rispetto a una vettura da Indy Lights.”
Al termine del 2022 ti sei trasferito a tempo pieno sui prototipi. Perché hai scelto di fare questo cambiamento?
“Il mio obiettivo originario era quello di prendere la via delle formula in Europa, ma il COVID ha stravolto i piani e sono dovuto tornare in America. Non avevo un gran budget, quindi ho corso con un team quasi di mia proprietà. Sono venuto qui grazie alla chiamata di Duqueine, con cui ho partecipato alla 24 ore di Daytona, facendo un bel risultato. Sono davvero contento di guidare una Hypercar!”
Hai parlato della 24 ore di Daytona, nella quale hai corso in classe LMP3. Quali sono le principali differenza tra quella vettura e una Hypercar?
“Sia la Hypercar che la LMP3 sono vetture pesanti, quindi lo stile di guida da adottare è molto simile. La Isotta Fraschini, però, è molto più potente rispetto all’altra classe di prototipi, con cui è comunque difficile impostare la traiettoria in curva. Bisogna essere molto pazienti per capire come guidare al meglio una LMP3.”
Hai assaporato l’aria sia del paddock dell’IMSA che di quello del WEC. Quale è la tua gara preferita e perché?
“La gara principale dell’IMSA è la 24 ore di Daytona, un’esperienza veramente intrigante. Il WEC, invece, ha Le Mans, che non credo abbia bisogno di presentazioni. In realtà in entrambi i campionati c’è tanto seguito, quindi non posso scegliere.”
Quest’anno corri a tempo pieno con Isotta Fraschini. Quali sono gli obiettivi personali e della squadra?
“L’obiettivo del weekend è quello di finire la gara, cosa che non ci è riuscita in Qatar per un problema tecnico. Le FP1 sono andate bene, nelle FP2 abbiamo avuto problemi, ma penso che nulla possa impedirci di puntare a raggiungere il traguardo. Inoltre, penso che prima di Le Mans saremo più competitivi, visto che arriveranno degli aggiornamenti che, secondo i piani, potrebbero farci recuperare terreno sugli avversari.”
Sei giovane e hai ancora molti anni di carriera davanti. Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
“Adesso voglio solo passare più tempo dentro l’abitacolo e dimostrare a tutti che sono veloce e che posso competere con gli altri. Non ho fatto test prima di saltare in auto, ecco perché voglio guadagnare passo ed essere sempre più performante, almeno in questo momento. Tutto il resto viene dopo.”
Abbiamo finito le domande. Vuoi ringraziare qualcuno prima di terminare l’intervista?
“Vorrei ringraziare tutti voi e tutti gli spettatori che sono venuti a Imola!”
Ringraziamo Antonio per la disponibilità e Fulvio di Isotta Fraschini per aver organizzato l’intervista.
Media: Isotta Fraschini
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