Abbiamo fatto una chiacchierata con Luca Ghiotto, chiedendo al pilota italiano le sue impressioni sul presente e sulle opzioni future
Nella cornice dell’ELMS a Imola, P300.it ha avuto il piacere di intervistare Luca Ghiotto, pilota per Inter Europol Competition in LMP2, fresco di partecipazione alla 24h di Le Mans. Ecco cosa ci ha raccontato sulla sua attuale esperienza e su quelle che potrebbero essere le prospettive per il futuro.
Come sta andando questo weekend qui a Imola, e come è andata la qualifica che è stata sicuramente complessa per via delle condizioni meteo e per via del fatto che è stata rimandata anche per un po’ di tempo?
“Il weekend in generale è andato bene, abbiamo fatto un buon lavoro anche sulle condizioni di completamente asciutto, sia in FP1 che soprattutto in FP2, infatti ero abbastanza fiducioso nel caso di una qualifica “normale”. E quindi la pioggia ha scombussolato i piani soprattutto perché, avendo visto quanto ci ha messo ad asciugare prima del restart, prima della Pro-Am, nessuno si aspettava che avrebbe asciugato così in fretta poi alla fine, soprattutto dopo l’ultima bandiera rossa nel nostro turno. La pista era 6 o 7 secondi più veloce di prima, che è stato uno shock. Infatti credo che alla fine il risultato della qualifica sia più una questione di chi ha rischiato di più, perché ovviamente quando hai un one shot così, alla fine, non sapendo le condizioni della pista, è proprio una questione di quanto vuoi rischiare, nel senso può andare bene o male, e credo che noi abbiamo fatto la giusta percentuale, nel senso che P2 va bene, ovviamente avrei voluto la pole, soprattutto a casa, ma comunque è meglio P2 di magari perdere un giro o comunque essere magari in quinta sotto stile, quindi è bene così.“
Poi, secondo te Imola è una pista adatta alle LMP2 più del Mugello, o pensi che la pista toscana sia migliore?
“Il Mugello secondo me a livello di tipologia di pista, per il fatto che non ha curve lente, permette di sfruttare di più le peculiarità di questa macchina, che tendenzialmente è la downforce. Magari in piste come Imola invece hai curve in cui soffri di più, per il peso, ad esempio nella variante alta, o magari nella Tosa, o comunque nelle curve lente. Nel complesso credo che il Mugello permetta alle LMP2 di essere più performanti, ovviamente non sto dicendo che vadano piano a Imola, anzi tutt’altro, però sì, ovviamente i prototipi, soprattutto le LMP2 come erano le vecchie LMP1, hanno il loro punto di forza nella downforce, quindi le piste in cui non ci sono grosse frenate, curve lente, ma curve di terza marcia, più come al Mugello, sono probabilmente le piste in cui si riesce ad esprimersi al meglio.“
Ti volevo chiedere anche un commento su quello che è stato l’evento di le Le Mans di quest’anno: come è andata, come ti è sembrato, con un confronto rispetto alle tue aspettative prima di iniziare l’evento
“Allora, ho sentito tante cose sulle Le Mans prima di andarci, ero andato a Daytona nel 2012, ed era stato un evento che mi ha raggiunto tantissimo. Tutti quelli con cui avevo avuto il modo di parlare mi avevano detto che se un giorno andrai a Le Mans sarà un altro scalino sopra, e devo dire che le aspettative sono state rispettate alla grande, perché l’evento in sé è qualcosa di indescrivibile, se non lo si è mai vissuto, penso sia anche difficile trovare le parole per dire veramente com’è. La gara in sé per noi in realtà stava andando anche relativamente bene fino alla fine, ovviamente eravamo in classe Pro-Am, con la mia macchina, eravamo secondi di classe alla fine, a poco meno di 23 ore alla fine. Poi alla fine abbiamo avuto purtroppo un problema al pit limiter (o meglio al volante, che non ha attivato il pit limiter) quindi abbiamo avuto una penalità stop and go di un minuto, e poi gli ultimi 40 minuti abbiamo dovuto portare a casa la macchina solo in quinta e sesta, abbiamo perso quasi tutte le marce, quindi mi sembra che l’ultima ora ci ha un po’ rovinato quello che di buono è stato fatto prima.“
Pensi di tornare a Le Mans, magari non per forza in LMP2, ma anche in Hypercar o in GT3?
“Ovviamente Le Mans resta sempre un pallino fisso nella testa di ogni pilota, quindi se ci sarà l’occasione di tornare sono ovviamente felicissimo di farlo, credo che attualmente sia troppo presto per sapere effettivamente se tornerò o no, perché comunque le line-up per Le Mans si discutono a fine anno. Spero di tornare, è tutto bellissimo e ovviamente dopo averla finita quest’anno spero di poterci tornare per avere oltre ad arrivare al traguardo un risultato migliore.“
E l’ultima cosa c’è una possibilità di tornare in IndyCar quest’anno o l’anno prossimo?
Nel lato Indy c’è sempre del lavoro in corso, ci sono sempre persone che stanno mettendo il mio nome nel paddock, mi è piaciuto un sacco l’anno scorso, quindi se ci fosse l’occasione di tornare ovviamente sarei ben felice. E’ sempre una cosa a cui non posso dare una risposta certa, penso che tutti i sedili sono pieni quindi per alcuni versi non dipende nemmeno da me, quindi vedremo, ormai per quest’anno credo che sarà difficile. Lo vedremo per il 2026. Comunque sicuramente mi è piaciuto tanto, è un campionato che offre tantissime possibilità dal punto di vista di diventare professionisti e farsi una carriera, quindi sicuramente diciamo che adesso la considero oltre all’endurance l’unica altra buona opzione per il futuro.
Un sentito ringraziamento a Luca Ghiotto per l’intervista.
Media: DPPI
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