WEC | Intervista a Jenson Button: “C’è ancora del margine di miglioramento, sia per quanto riguarda me stesso, sia per quanto riguarda la macchina”

Autore: Francesco Gritti
franz_house_vg franz_house_vg
Pubblicato il 19 Aprile 2025 - 14:45
Tempo di lettura: 5 minuti
WEC | Intervista a Jenson Button: “C’è ancora del margine di miglioramento, sia per quanto riguarda me stesso, sia per quanto riguarda la macchina”
P300
Home  »  IntervisteTopWEC

P300.it ha intervistato Jenson Button, pilota di Cadillac Hertz Team Jota nel WEC, durante la 6 Ore di Imola. Ecco le risposte alle nostre domande

da Imola – Jenson Button è una leggenda vivente del motorsport. Il suo charme e la sua grande professionalità incantano ancora oggi giornalisti e tifosi di tutto il mondo. P300 ha avuto la possibilità di fare qualche domanda al campione 2009 di Formula 1 nell’hospitality di Cadillac Hertz Team Jota.

Ciao Jenson, è un onore poter parlare con te. Per diverse stagioni non hai corso a tempo pieno in nessun campionato. Perché hai deciso di tornare in piena attività?

“Ho fatto un bel po’ di gare qua e là per mondo in diverse categorie, come rallycross, off road, baja e NASCAR. Certo, mi sono divertito, ma mi sono reso conto che in questo momento della mia vita è importante fare una stagione completa in un campionato, perché è così che acquisisci informazioni, visto che passi molto tempo in macchina. L’anno scorso è stato bello, perché ho imparato molto sulle gare di durata, che sono completamente diverse. Quest’anno è iniziato con la sicurezza di poter fare bene a Le Mans, sia da parte mia che da parte del team. Lavorare con i ragazzi Cadillac è molto divertente. L’unione di Jota e Cadillac è incredibile, perché hanno già ottenuto davvero molto in pochissimo tempo. Mi piace lavorare con loro. Abbiamo una lineup fortissima, formata da piloti di esperienza provenienti da diverse categorie da tutto il mondo, in cui hanno vinto molti campionati.”

Hai corso in molti campionati nella tua carriera. Quale ti ha preparato meglio a questa nuova sfida?

“Sono abituato a guidare una vettura con molta aerodinamica, che è stata alla base delle auto che ho guidato nella mia carriera. Sono abituato così, quindi quando sono passato a vetture con meno downforce mi sono trovato in difficoltà. Per esempio, la NASCAR è stata, almeno all’inizio, complessa da guidare. Anche quest’auto, che è una Hypercar, ha meno aerodinamica di una F1 e devi guidarla in modo simile a una GT. C’è voluto un po’ per capirla e per essere più aggressivo, cosa che non mi è naturale e che ho dovuto imparare. Penso che il Super GT, a livello di tempi sul giro, sia la categoria più vicina a questa. Le GT500, però, sono leggermente più veloci e hanno più grip meccanico di quest’auto. Due anni qui mi hanno permesso di comprendere bene il tipo di gara, che avviene con due categorie in pista, e quanto sia feroce questa competizione.”

Questa è la tua seconda stagione nel WEC. Puoi parlarci un po’ della crescita del team e le tue aspettative per il 2025?

“Parlando del team, è bello lavorare con loro. Hai bisogno di una buona comunicazione con il tuo ingegnere, e qua ce l’ho. Quest’anno l’auto è più adatta al mio stile di guida, quindi è più facile trovare la velocità. C’è ancora del margine di miglioramento, sia per quanto riguarda me stesso, sia per quanto riguarda la macchina, perché il tempo che puoi passare alla guida della tua auto nei test è decisamente limitato. Ci stiamo già concentrando sulla 24 Ore di Le Mans, che è la gara che tutti vogliono vincere, ma, nonostante ciò, vogliamo essere competitivi anche nelle altre piste che affronteremo in questa stagione. Cercheremo di avere un bel weekend qui a Imola. Penso che, però, questa gara sia più complessa per noi rispetto alle LMH, perché possono tagliare i cordoli più facilmente. In caso ottenessimo un bel risultato qui con entrambe le auto arriveremmo a Spa, dove penso che saremo molto competitivi, con il morale alto.”

Imola è una pista speciale per te. Come ti senti ogni volta che vieni qui?

“Ho molti ricordi speciali legati ad Imola. Ci ho corso molte volte in F1, ma la penultima volta che ho fatto una gara è stato nel 2006, quindi molto tempo fa. Sono passati 19 anni ed è pazzesco, no? Mi è sempre piaciuto correre qui. In questo tracciato conta molto la qualifica, visto che non si sorpassa molto facilmente. Qui ho siglato la mia prima pole position in Formula 1, il che è epico. In quella gara feci secondo alle spalle di Michael (Schumacher n.d.r.). Essere con lui sul podio in Italia è stato fantastico, visto che lui correva con Ferrari. Anche l’anno dopo ho conquistato la top 3, ma sono stato squalificato. Nonostante ciò, per me, è stato comunque un podio. Nella mia carriera ho vissuto dei bei momenti qui, quindi tornare a correre qui dopo molti anni è stato piacevole. Certo, è stato diverso affrontare la pista con queste auto, che sono molto più grandi delle vecchie F1. Devi anche guidare in modo diverso, perché devi utilizzare di più il cordolo e non hai la potenza frenante di una Formula. Certo, è tosta, ma penso di essermi adattato bene e quest’anno mi sento sicuro di ciò che posso fare in questa pista e di come posso spingere la Cadillac al limite.”

Ringraziamo Jenson per il suo tempo e Lizzie di Jota per averci permesso di entrare in contatto con il pilota.

Media: Jenson Button on Instagram

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA