WEC | Città del Messico: Porsche inarrestabili, Aston beffa Ferrari in GTE

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di Federico Benedusi @federicob95
4 Settembre 2017 - 01:42
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Non c’è stata partita. Il quinto round del WEC 2017, la 6h del Messico, ha visto il dominio assoluto da parte del team Porsche, con una doppietta mai messa in discussione da una Toyota decisamente lontana a livello di prestazioni a parità di configurazione ad alto carico aerodinamico. A vincere è stata ancora la 919 #2 di Bamber/Bernhard/Hartley, che ha viaggiato in tandem con la gemella #1 finché quest’ultima non è stata penalizzata con un drive through per eccesso di velocità in corsia box, dopo poco più di due ore di corsa. L’unico brivido per l’equipaggio dominatore del campionato è arrivato circa un’ora dopo, quando si è resa necessaria la sostituzione del flussometro della benzina, operazione necessaria che tuttavia ha richiesto solo pochi secondi.

Pesante sconfitta per Toyota, con entrambe le TS050 doppiate dalla corazzata tedesca. Nonostante la vettura #7 sia parsa globalmente più veloce, una logica di classifica mondiale ha imposto il gioco di squadra per favorire la #8, salita così sul gradino più basso del podio. Quest’ultima è stata sfavorita anche da una sosta effettuata pochi secondi prima di una FCY, che ha invece permesso alle altre tre LMP1 di fermarsi senza eccessive perdite di tempo. A tal proposito sono state solo due le neutralizzazioni occorse durante la gara, entrambe nelle ultime battute: la prima per una pallina da baseball entrata in pista tra le due varianti del primo settore, la seconda per un detrito.

Aumenta a dismisura il vantaggio dei vincitori odierni su Buemi/Davidson/Nakajima, ora lontani 41 punti dalla leadership della classifica generale. A -29 dal trio Toyota si trovano i piloti della Porsche #1, che da Austin potrebbero anche giovare di qualche gioco di squadra volto a centrare una doppietta Porsche in campionato.

A dare maggiore spettacolo ci hanno pensato le LMP2. La vittoria è andata al team Rebellion con la #31 di Canal/Prost/Senna grazie ad una gara davvero ispirata da parte del pilota brasiliano, che è riuscito anche a porre rimedio ad un testacoda. Il secondo posto pareva nelle mani della Manor #24, ma un testacoda di Ben Hanley a quattro minuti dalla conclusione ha risolto un estenuante duello a favore della Alpine Signatech di Lapierre/Menezes/Negrão. Terza piazza, quindi, per Hanley/Rao/Vergne. Pesante battuta d’arresto per i dominatori del campionato, i piloti del team DC Racing #38 Jarvis/Laurent/Tung, costretti ad una lunga sosta da un problema alla frizione e solo noni di categoria al traguardo. Si dimezza dunque il vantaggio in classifica dei tre piloti della scuderia gestita da Jackie Chan, ora a +23 su Canal/Senna.

Gigantesca beffa in casa Ferrari, prima sotto la bandiera a scacchi con la #71 ma penalizzata di dieci secondi per un eccesso di velocità in regime di FCY. Il successo è dunque andato in extremis all’Aston Martin #95 di Sørensen/Thiim davanti alla coppia Bird/Rigon, successo comunque meritato da parte dei danesi che hanno corso una gara davvero solida. A tal proposito bisogna registrare un miglior funzionamento del Balance of Performance, che ha consentito al motore aspirato Aston Martin di giocarsela ad armi pari con il turbo Ferrari senza però distruggere incredibilmente la concorrenza come avvenuto l’anno scorso. Il podio è stato completato dalla Porsche #91 di Lietz/Makowiecki, che non è stata mai in grado di impensierire le avversarie ma ha capitalizzato al massimo gli inconvenienti altrui: in particolare, la Ferrari #51 e la Ford #66 si sono rese protagoniste di una gara disastrosa, culminata in un doppio scontro tra Calado e Pla. Entrambi ne sono usciti con una gomma forata ma il francese della Ford se n’è accorto in ritardo, tagliando la linea di ingresso box e subendo così un primo drive through; a questa penalità se n’è aggiunta un’altra analoga, per avere causato il suddetto incidente, oltre all’aggiunta di dieci secondi sul tempo finale per motivo identico a quello che è costato la vittoria alla Ferrari. Non è andata molto meglio alla #51, costretta ad una sosta aggiuntiva per un non meglio precisato problema meccanico alla fine della quarta ora. Nonostante un deludente quarto posto, Priaulx/Tincknell sono ancora i leader della classifica generale con 96 punti, contro gli 88 di Lietz/Makowiecki e i 78,5 di Rigon.

Nuova vittoria in GTE-Am per la Porsche del team Proton, trascinata nuovamente da un Matteo Cairoli strepitoso. Dopo un iniziale tentativo di fuga, l’Aston Martin #98 è stata scavalcata e staccata, terminando ad un giro di ritardo dai vincitori, mentre la 911 #86 del team Gulf con Barker/Foster/Wainwright ha concluso terza. Grazie a questo risultato, Cairoli/Dienst/Ried sono i nuovi leader di categoria con 114 punti, dieci in più di Dalla Lana/Lamy/Lauda e 18 su Griffin/Mok/Sawa, che oggi hanno chiuso lo scarno gruppo delle GTE “private”.

Il prossimo appuntamento con il WEC è tra due settimane, per la 6h di Austin.

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