Ferrari tra le prime dieci, rammarico per Aston Martin in Hypercar e difficoltà per Porsche, solo ottava con la #5
Ad un anno dall’ultima pole position nel WEC, ottenuta proprio in Bahrain, Toyota Gazoo Racing è tornata ad occupare la prima fila grazie al miglior tempo di Kamui Kobayashi sulla GR010 #7. Il pilota e Team Manager giapponese ha fermato il cronometro su 1:46.826, seguito a breve distanza dal compagno Brendon Hartley con 1:46.977. Finalmente trovato il modo di sorridere, ora la possibilità di fare bene in gara è grande. Ora qui sotto verranno analizzate entrambe le categorie, partendo dalla classe regina.
Hypercar
Kobayashi ha adottato una strategia particolare nell’Hyperpole di 10 minuti: ha effettuato un giro aggiuntivo rispetto agli altri per portare in temperatura gli pneumatici. La scelta si è rivelata vincente, permettendogli di realizzare il tempo pole nel suo unico giro lanciato. Come già detto, il pilota e Team Manager giapponese ha fermato il cronometro su di un 1:46.826, davanti di un decimo alla vettura gemella di Brendon Hartley.

Le Hypercar giapponesi hanno regolato entrambe le Peugeot TotalEnergies 9X8, che hanno conquistato la seconda fila: terzo posto per Malthe Jakobsen sulla #94 e quarto per Jean-Éric Vergne sulla #93. Le vetture francesi hanno contenuto il distacco entro i quattro decimi dalla pole.
Tra i contendenti al titolo piloti, è la Cadillac Jota #12 a svettare con il quinto posto di Alex Lynn, che ha accusato però un ritardo di ben sette decimi. La Cadillac V-Series.R del Hertz Team Jota è obbligata a vincere e sperare nel miracolo sportivo per portare a casa il titolo piloti.
Marco Sørensen ha chiuso sesto con l’Aston Martin Valkyrie #009 del THOR Team. Risultato amaro per il marchio britannico che, dopo aver stampato il primo e secondo tempo nella prima sessione con lo stesso Sørensen e Ross Gunn (quest’ultimo poi nono in Hyperpole), non è riuscito a ripetere la prestazione quando contava davvero.
Antonio Giovinazzi è stato l’unico pilota Ferrari in grado di superare lo sbarramento della qualifica, ponendosi al settimo posto con la 499P #51 di AF Corse. Il pugliese ha contenuto il distacco dalla vetta entro il secondo, mettendo l’equipaggio leader del Mondiale Piloti in una posizione sicuramente positiva per la gara. Completano la top 10 la Porsche #5 di Julien Andlauer (ottavo), l’Aston Martin #007 di Gunn (nono) e la BMW #15 di Dries Vanthoor (decimo). Andlauer è stato bravo a tenere a galla il marchio tedesco in una qualifica difficile per molti.
Tra gli eliminati, figurano, in primis: la Ferrari #50 di Antonio Fuoco (11° posto), davanti alla AF Corse #83 guidata da Robert Kubica (12°). Entrambi sono rimasti esclusi dall’Hyperpole per meno di 0,050 secondi dal decimo tempo.
Prestazione sottotono per Alpine, fresca della vittoria al Fuji ma in affanno in qualifica. La squadra francese ha fallito l’obiettivo Hyperpole e partirà al 13° posto con la #36 e al 15° con la #35, con Earl Bamber sulla Cadillac Jota #38 in mezzo alle due Alpine. Mediocre anche la prestazione di BMW, pur sullo stesso livello di Alpine: decimo posto per la M Hybrid V8 #15 affidata a Dries Vanthoor e solo 16ª per la #20 di Sheldon van der Linde, autore di un bloccaggio simile a quanto visto da parte di Kevin Estre, sulla Porsche.
Proprio per la vettura di Stoccarda si tratta di una qualifica da dimenticare. Kevin Estre si è classificato ultimo sulla #6, per una serie di errori verificatisi tra il primo e il secondo tentativo. La lotta al titolo parte quindi dal retro come a Le Mans.
LMGT3
Finn Gehrsitz ha conquistato la seconda pole position in carriera nel WEC al volante della Lexus RC F LMGT3 #78 del team Akkodis ASP. Il pilota tedesco è stato capace di fermare il cronometro sul tempo di 2:01.661, ottenendo così la seconda partenza dal palo del 2025.

A tre decimi dalla vettura giapponese hanno trovato posto le Mercedes-AMG di Iron Lynx, che ha regalato alla casa tedesca il suo miglior risultato di sempre nel FIA WEC piazzando entrambe le vetture nei primi tre posti. Lorcan Hanafin si è qualificato secondo con la #60, mentre Lin Hodenius con la #61 ha chiuso terzo a pochi millesimi dal compagno di squadra, confermando i sorrisi nel garage della squadra italiana.
Il sandwich nippo-tedesco è completato dalla #87 di Clemens Schmid, già competitiva nelle prove libere, seguita dalla BMW M4 #31 di Timur Boguslavskiy (The Bend Team WRT), dall’Aston Martin Vantage AMR LMGT3 #27 di Zacharie Robichon (Heart of Racing Team-THOR) e dalla Ford Mustang #88 di Gianmarco Levorato (Proton Competition), settimo.
Ottavo tempo per la Vista AF Corse #21, contendente al titolo. Simon Mann è riuscito a classificarsi primo tra le vetture non a motore anteriore nella Hyperpole, pur accumulando un ritardo dalle altre contendenti. Appena dietro, la BMW WRT #46 di Valentino Rossi, che si è qualificata nona, precedendo la prima delle due McLaren di United Autosport, alla loro ultima gara prima della pausa nel 2026 per concentrarsi sul progetto Hypercar.
Giornata nero pece per le Porsche, appesantite di 20 kg questo fine settimana. La Porsche 911 GT3 R di Manthey 1st Phorm, leader del campionato, dovrà difendere la prima posizione partendo dalla 17ª piazza, subendo un secondo e mezzo di ritardo dal miglior tempo della Q1. Appena dietro, le compagne di marca Iron Dames, indietro di ulteriori altri quattro decimi. Entrambe le Porsche non sono riuscite a battere neanche la Ferrari #54, nonostante i problemi alla cinghia dell’alternatore (16°).
Deludenti, invece, le prestazioni di entrambe le Corvette TF Sport, della Ford #77 e della Aston Martin del team francese Racing Spirit of Leman #10, quartultima davanti alle sopracitate Ferrari e Porsche.

La stagione 2025 del FIA WEC si concluderà domani con la 8 Ore del Bahrain, con partenza alle ore 12:00 Italiane. Una gara che si preannuncia cruciale per l’assegnazione dei titoli sia in Hypercar che in LMGT3.
Media: DPPI
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