Un track limit violato toglie il primato alla Ferrari #51, che scivola terza; qualifica a due facce per Toyota dopo l’incidente di Hartley
Il totale cambio di rotta del WEC, tornato in breve tempo ai fasti delle ultime grandi battaglie dell’epoca LMP1, si sta brillantemente osservando anche nel terzo round della stagione 2023 a Spa-Francorchamps. Il duello tra Ferrari e Toyota si è rinnovato ancora una volta e oggi Maranello ha sentito strozzarsi in gola, dopo la bandiera a scacchi, la gioia di una pole position.
Antonio Giovinazzi aveva marcato il giro più veloce delle qualifiche in 2:00.777 ma una violazione di track limits all’uscita di Les Combes è costata la cancellazione della pole position alla 499P #51, retrocessa così al terzo posto alle spalle della Toyota #7 e della gemella Ferrari #50.
Kamui Kobayashi ha in parte lenito, per il team giapponese, il dolore per l’uscita di Brendon Hartley, finito contro le barriere del Raidillon nel primo giro di lancio della sessione. Se domani la #8 sarà costretta a partire dal fondo dello schieramento, la #7 capeggerà invece il gruppo alla Source. Con il crono di 2:00.812, Kobayashi non è riuscito a ritoccare il suo stesso record in qualifica (segnato due anni fa) per l’inezia di 65 millesimi.
Seconda posizione ereditata da Miguel Molina sulla 499P #50, che ha pagato 24 millesimi alla pole position e ha staccato Giovinazzi di 137. Alla festa si è unita anche la Cadillac #2, grazie all’ottima prestazione di Earl Bamber che si è fermato a 231 millesimi da quello che sarebbe stato un autentico colpaccio.
La classifica prosegue con la Cadillac #3 di Sébastien Bourdais, wildcard in questa 6h di Spa-Francorchamps, e con la migliore delle Porsche che nell’occasione è risultata essere la #6 guidata da Kévin Estre. Buon debutto anche per la 963 privata del team Jota Sport di Will Stevens, settimo a sei decimi dall’esemplare factory gestito da Penske. Poco distante da Stevens si è collocato Olivier Pla sulla Glickenhaus mentre continuano le sofferenze di Peugeot, lontana quasi due secondi e mezzo dal riferimento odierno.
Tom Blomqvist, sulla #23 del team United Autosports, ha regolato il gruppo delle LMP2. Il britannico figlio d’arte, in 2:05.979, ha preceduto Louis Délétraz sulla #41 del team WRT e Daniil Kvyat sulla #63 del team Prema. Il russo, ben riadattatosi al clima da gara dopo un anno di stop completo, ha a sua volta preceduto di una manciata di millesimi la WRT #31 di Robin Frijns, la Jota di Pietro Fittipaldi e la Prema #9 di Bent Viscaal.
Tra le GTE ha svettato l’Aston Martin Vantage AMR dell’Oman Racing Team by TF Sport guidata da Ahmad Al Harthy, in 2:17.216. Margine importante per il pilota mediorientale, che ha staccato di poco meno di due secondi la Porsche delle Iron Dames guidata da Sarah Bovy, mentre in terza posizione si è collocata un’altra vettura di Weissach, la #88 del team Proton con Ryan Hardwick alla guida. Da segnalare per le Gran Turismo l’incidente in qualifica di Phillip Hyett, con la 911 del team Project 1 che vede anche Matteo Cairoli in equipaggio, e l’assenza della Ferrari #21 del team AF Corse a causa di un violento scontro con la gemella #54 nelle prove libere di ieri.
In settimana è invece arrivato l’immediato ritiro dalle competizioni di Paul Dalla Lana, che ha dunque lasciato le redini dell’Aston Martin del team NorthWest Racing. La gestione tecnica della vettura è passata al team Heart of Racing con un equipaggio tutto nuovo composto da Ian James, Daniel Mancinelli e Álex Riberas, sesti nelle prove ufficiali di oggi.
Alle 12:45 di domani la bandiera verde per l’edizione 2023 della 6h di Spa-Francorchamps.
Classifica:
Immagine copertina: TGR WEC Twitter
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