Toyota a due facce anche in Belgio, con la #8 ferma per un guasto all’ibrido, secondo posto per Alpine; Calado e Pierguidi conquistano una vittoria rocambolesca in GTE regolando la Porsche #92
Pur senza raggiungere i livelli della nevicata del 2019, la 6h di Spa-Francorchamps del 2022 non è stata banale dal punto di vista delle condizioni meteo e delle difficoltà conseguentemente proposte ai piloti del WEC. Il secondo appuntamento del mondiale endurance è andato in scena sotto il sole nel corso della prima ora, ma poi il bel tempo ha lasciato spazio ad un autentico acquazzone che si è protratto fino all’ultima ora e mezza comportando anche ripetute interruzioni e neutralizzazioni. Tra incidenti e stop per impraticabilità della pista si è arrivati a tre bandiere rosse, sei regimi di safety car e cinque di full course yellow.
Toyota si è presa una bella rivincita dopo la disfatta di Sebring vincendo con la vettura #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López, che in Florida non era nemmeno arrivata al traguardo. A pagare uno zero questa volta è stata però la #8, che dopo la prima bandiera rossa ha accusato un problema all’ibrido venendo parcheggiata a bordo pista da Sébastien Buemi. Se nel 2021 la GR010 Hybrid si era distinta per un’affidabilità pressoché impeccabile, quest’anno il team giapponese arriverà a Le Mans con qualche preoccupazione in più.
Toyota è emersa alla lunga distanza su Alpine e Glickenhaus, con la prima capace di portare la A480 al traguardo al secondo posto mentre la 007 LMH partita in pole è stata più sfortunata. Nicolas Lapierre, André Negrão e Matthieu Vaxivière, vincitori di Sebring, sono parsi un poco più appannati sulle Ardenne ma senza alcuna sbavatura hanno incassato altri punti importantissimi per il campionato nonostante i 27 secondi di gap incassati dai trionfatori odierni, mentre la squadra statunitense non è andata oltre il nono posto assoluto. Particolarmente sfortunata è stata la “chiamata” di Luís Felipe Derani, che per un malfunzionamento della radio ha chiesto gomme slick al termine di uno stint invece delle intermedie ritrovandosi poi su coperture non adatte per lo spezzone di gara successivo.
Con la Toyota #8 fuori gioco e la Glickenhaus lontana, il podio assoluto è stato completato dalla migliore delle LMP2, l’Oreca #31 del team WRT di Robin Frijns, Sean Gelael e René Rast. La squadra belga è stata particolarmente efficace dal punto di vista strategico durante le interruzioni, sfruttando la possibilità di cambiare le gomme durante la prima bandiera rossa e confidando correttamente in condizioni da bagnato non estremo. Il resto lo ha fatto soprattutto Frijns, che ha condotto uno stint eccezionale sotto la pioggia dopo essersi ritrovato addirittura al comando assoluto della gara, imponendo un passo migliore anche rispetto alla Toyota di Conway alle sue spalle.
Il trio Alpine ha conservato la leadership del campionato con 57 punti a fronte dei 39 di Romain Dumas e Olivier Pla, mentre le Toyota inseguono rispettivamente a 27 e 25 punti con la #8 e la #7.
Per WRT è arrivata una doppietta, poiché la #41 gestita in collaborazione con Realteam Racing si è piazzata seconda con Rui Andrade, Ferdinand Habsburg e Norman Nato. Molto combattuta la lotta per il terzo gradino del podio fino all’errore di Philip Hanson che ha estromesso definitivamente la #22 del team United Autosports, poi quinta. Jota Sport ha quindi vinto la battaglia portando in top 3 la #38 di António Félix da Costa, autore di un primo stint dominante sull’asciutto, Roberto González e Will Stevens. Quarto in rimonta il team Penske con un ottimo stint finale di Felipe Nasr.
I vincitori odierni sono anche i nuovi leader della classifica LMP2 con 52 punti contro i 46 di Oliver Jarvis e Joshua Pierson, vincitori a Sebring ma solo sesti in Belgio; terza posizione per i piloti di WRT Realteam con 41 punti.
Un’autentica impresa è quella portata a termine da Ferrari in GTE-Pro. Nonostante un Balance of Performance piuttosto sfavorevole, il maltempo ha esaltato entrambe le 488 e la #51 di James Calado e Alessandro Pierguidi si è aggiudicata la vittoria in un’ora finale al cardiopalma contro la più performante Porsche 911 RSR #92, dopo avere anche rischiato un pit stop in meno in regime di neutralizzazione. Michael Christensen ha cercato ogni varco possibile e impossibile per sfilare Calado, che invece ha difeso strenuamente un successo importantissimo e assolutamente impronosticabile. La giornata di Porsche è stata tutto sommato disastrosa, con l’errore di Kévin Estre alla primissima curva che ha compromesso la gara della gemella #91: il francese ha sbagliato la frenata della Source e nell’incrocio di linee all’uscita del primo tornante si è toccato con Gianmaria Bruni, che ha riportato il dechappamento della gomma posteriore sinistra venendo costretto ad una lunga sosta. La Ferrari #52 di Antonio Fuoco e Miguel Molina ha completato il podio davanti alla Corvette e appunto alla seconda Porsche, staccata di due giri.
Nonostante un sabato complicato sono sempre Christensen ed Estre i riferimenti della generale GTE, con 57 punti. La vittoria di Spa-Francorchamps ha rilanciato Calado e Pierguidi, ora secondi a quota 43, mentre Tommy Milner e Nick Tandy sono saliti a 39 con la quarta posizione di oggi.
Lotta a tre anche per il successo in GTE-Am, andato alla Porsche #77 del team Dempsey-Proton con Harry Tincknell che ha completato il già ottimo lavoro di Christian Ried e Sebastian Priaulx. Tincknell ha regolato le Aston Martin dei team TF Sport e NorthWest Racing pilotate nell’ultimo stint da Marco Sørensen e Nicki Thiim rispettivamente, mentre la migliore Ferrari si è classificata quarta con la #54 del team AF Corse guidata da Nick Cassidy, Francesco Castellacci e Thomas Flohr. Particolarmente sfortunate le Iron Dames, costrette ad una lunga rimonta per l’incidente del primo giro tra Christina Nielsen e Brendan Iribe sulla Porsche #56 del team Project 1: la stessa Nielsen, insieme a Rahel Frey e Doriane Pin, hanno recuperato dall’ultimissima posizione fino alla decima.
53 punti sono il riferimento della categoria GTE-Am in classifica generale, quello di Thiim insieme a Paul Dalla Lana e David Pittard, a fronte dei 47 di Sørensen insieme a Ben Keating e dei 43 dei conquistatori di Spa-Francorchamps.
Tra un mese sarà la volta dell’appuntamento più importante della stagione del WEC, quello con la 24h di Le Mans. Oltre ad essere la gara di maggior prestigio e storia, assegnerà punteggi doppi e pertanto sarà destinata a riscrivere tutte le classifiche generali di categoria.
Classifica:
Immagini: Toyota Gazoo Racing WEC Twitter, WRT Twitter, Ferrari Races Twitter, Proton Racing Twitter
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