Alpine scrive la storia in Giappone: la #35 di Milesi, Chatin e Habsburg resiste a Peugeot e Porsche in una 6h del Fuji caotica e spettacolare.
La 6h del Fuji 2025 sarà ricordata come la giornata che ha cambiato la storia recente dell’endurance. Alpine ha finalmente spezzato l’incantesimo, conquistando il suo primo trionfo nel WEC proprio ai piedi del Monte Fuji: un successo sofferto, spettacolare e carico di significato, firmato da Charles Milesi, Paul-Loup Chatin e Ferdinand Habsburg.
L’equipaggio della #35, scattato dalla nona casella, ha resistito all’assalto di giganti come Peugeot e Porsche, imponendosi in una gara caotica fatta di safety car, incidenti e colpi di scena.

Non sono mancate le sorprese: l’Aston Martin Valkyrie, con la #009, ha centrato altri preziosi punti iridati (sesto posto) dimostrando di poter, finalmente, competere con i mostri sacri della categoria; Cadillac e Ferrari, invece, hanno vissuto un pomeriggio da incubo, vittime di errori, sfortune. L’equipaggio #12 di Jota Sport, autore della pole, ha sofferto di una safety car nel momento meno opportuno, cosa che ha fatto perdere contatto con la testa della gara.
In casa Ferrari, invece, a limitare le prestazioni delle tre 499p di Maranello è stato principalmente di un BoP severo che ha ricacciato le Rosse e la Gialla di AF Corse in fondo al gruppo. Ai margini della top 10 ha concluso la Ferrari #50, undicesima davanti alla Porsche #99 del Proton Competition, vettura che per diversi minuti è stata capace addirittura di comandare la classifica con Nicolas Varrone alla guida. Più staccate, la Cadillac #38 del Team Jota (seconda in griglia) e l’altra Alpine #36, entrambe doppiate di un giro, così come la Ferrari #51 che ha chiuso quindicesima al termine di una gara ricca di penalizzazioni per l’equipaggio ferrarista.
Weekend amaro anche per Toyota, con la GR010 #8 soltanto sedicesima a due giri dai vincitori, dopo aver dovuto scontare un pesante drive through di 3 minuti per un incidente nelle fasi iniziali mentre l’altra parte del box Aston Martin THOR e BMW hanno vissuto una giornata da dimenticare: la Valkyrie #007 ha visto sventolare la bandiera a scacchi con svariati giri di anticipo, ritiratasi dopo una frittata made in Aston Martin con Tom Gamble che ha centrato in pieno una Vantage GT3 mentre la M Hybrid #15 del Team WRT è stata costretta al ritiro dopo appena 68 tornate, a seguito di un pesantissimo shunt contro le barriere.

LMGT3
La classe LMGT3 ha offerto uno dei finali più incandescenti della stagione. A spuntarla, dopo una rimonta entusiasmante e un colpo di scena negli ultimi minuti, è stata la Corvette #81 di TF Sport guidata da Van Rompuy, Andrade ed Eastwood, che ha ereditato la vittoria dopo la penalità inflitta alla Ferrari #21 di Alessio Rovera, Heriau e Mann. La vettura di AF Corse aveva infatti tagliato per prima il traguardo, ma una sanzione di cinque secondi per un’irregolarità in pit lane ha ribaltato le sorti della corsa.
Sul podio sono così salite anche la BMW #31 del Team WRT, terza, e la Porsche #92 Manthey EMA, quarta dopo una lotta serrata con la Ferrari #54 di AF Corse. Buona prestazione anche per l’Aston Martin #27 di Heart of Racing Team, sesta davanti alla Corvette #33 di TF Sport.
La top 10 è stata completata da un gruppo compatto con Lexus, McLaren e Ford Mustang protagonisti di battaglie fino alla bandiera a scacchi, confermando la LMGT3 come la categoria più imprevedibile e combattuta del Mondiale.

Il Sol Levante, ancora una volta, ha offerto al Mondiale una cartolina unica: tra caos e colpi di scena, la 6h del Fuji ha incoronato nuovi protagonisti e rilanciato vecchie certezze. Un capitolo di pura endurance, destinato a rimanere impresso nella memoria di questa stagione.
Adesso il Mondiale Endurance, con le sue ultime incertezze, si sposta in Bahrain con la “8h del Bahrain” il prossimo 8 novembre, in programma sul circuito di Sakhir.
QUI la classifica completa provvisoria della gara.
Media: DPPI
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