Toyota imprendibili sul tracciato di casa, solo un sesto e un settimo posto per le Ferrari
Il WEC ha finalmente ripreso la sua marcia verso il traguardo conclusivo della stagione 2023 con le qualifiche della 6h del Fuji, penultimo appuntamento del campionato. Toyota ha dominato la scena su una pista storicamente favorevole come quella casalinga, piazzando un secco 1-2 e con la miglior prestazione registrata da uno dei suoi piloti nipponici, Kamui Kobayashi. Pole position in 1:27.794 per la vettura #7, nettamente nuovo record della pista per la categoria LMH con un miglioramento di un secondo e mezzo rispetto al 2022.
La sessione riservata alle Hypercars è stata peraltro segnata da uno scroscio di pioggia negli ultimi minuti che naturalmente ha impedito ai protagonisti della categoria regina di migliorare i propri tempi. Brendon Hartley, ad esempio, ha accusato 624 millesimi di ritardo sulla GR010 Hybrid #8 pur riuscendo a portare a casa la seconda posizione con margine.
Seconda fila tutta marchiata Porsche con le due 963 LMDh factory del team Penske. Kévin Estre sulla #6 ha staccato di 30 millesimi esatti Frédéric Makowiecki sulla #5, con un distacco dalla Toyota in pole a cavallo tra gli 89 e i 92 centesimi di secondo. Quinta l’unica Cadillac in corsa, guidata da Alexander Lynn e poco staccata dalle due auto di Weissach.
Solo un sesto e un settimo posto per le Ferrari, ancora in piena corsa per i titoli mondiali ma piuttosto sfavorite in questo weekend dal bollettino del Balance of Performance. Se le 499P pesano quattro chili in meno rispetto alle Toyota, c’è anche un passivo di nove kW a cui dover fare fronte oltre a nove MJ in meno utilizzabili negli stint di gara domani. Molto vicine le due vetture di Maranello, con la #51 di James Calado davanti alla #50 di Nicklas Nielsen nel confronto sul giro secco; il britannico ha pagato un secondo e 197 millesimi da Kobayashi.
Ancora una volta attardate le Peugeot, il cui podio centrato a Monza sembra già lontano e non solo a livello temporale. Almeno sulla prestazione pura le 9X8 sono decisamente rientrate nei ranghi ai piedi del monte sacro giapponese, con Mikkel Jensen a due secondi sulla #93 e Loïc Duval addirittura a quattro sulla #94. Le vetture del Leone sono state precedute anche dalle Porsche private e alle loro spalle si trova solo la Vanwall, peraltro non troppo lontana dalla seconda 9X8.
In LMP2 Philip Hanson ha messo a segno la prima pole position della carriera sulla vettura #22 del team United Autosports, fermando il cronometro sul tempo di 1:32.182. Come sempre la corsa al punto extra delle qualifiche è stata intensa e ad appena 91 millesimi dal britannico si è inserito Louis Délétraz sulla #41 del team WRT. Terzo posto per l’altra United Autosports, la #23 guidata da Oliver Jarvis, poi la Jota #28 con Pietro Fittipaldi a sei decimi. Piazzamenti nelle retrovie per i prototipi del team Prema, con la #9 ottava e la #63 decima.
Il confronto consolidato in GTE è quello tra la Corvette di Ben Keating e la Porsche Iron Dames guidata da Sarah Bovy. Questa volta è stato lo statunitense a prevalere, portando la C8R #33 davanti alla 911 RSR #85 con una differenza di 85 millesimi: 1:38.338 il riferimento del gentleman driver texano, sulla vettura che si è già aggiudicata il titolo mondiale in quel di Monza. Terzo posto per la Aston Martin gestita dal team giapponese D’Station Racing, con il pilota di casa Satoshi Hoshino al volante, mentre la prima Ferrari si è classificata solo quinta con Hiroshi Koizumi sulla #21 del team AF Corse.
Il semaforo verde per la 6h del Fuji è previsto per la prima mattinata italiana di domani, alle ore 4:00.
Classifica:
Immagine copertina: fiawec.com
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.