Il WEC sbarca in Texas per il secondo ed ultimo appuntamento americano della stagione 2017. Quella che si disputerà nella serata italiana tra sabato e domenica è destinata ad essere, per il momento, l’ultima 6h di Austin valida per il mondiale endurance. L’approvazione del calendario 2018-2019 sancirà infatti il ritorno a Sebring, che ospitò la prima prova assoluta del nuovo WEC nel 2012, e l’abbandono del Circuit of the Americas, che comunque nelle ultime quattro stagioni ha sempre regalato gare emozionanti e imprevedibili.
Il campionato 2017, dopo le gare del Nürburgring e di Città del Messico, sembra essere ormai indirizzato verso chi non sarà più della partita l’anno prossimo. Il dominio Porsche in Germania e Messico è stato a dir poco netto, con due doppiette perentorie accompagnate peraltro da un umiliante doppiaggio delle Toyota nella 6h disputatasi sull’autodromo intitolato ai fratelli Rodríguez. D’altra parte la versione high downforce della TS050, che si era pure permessa di battere le 919 Hybrid “scariche” a Spa, a parità di aerodinamica si sono rivelate essere diverse spanne indietro rispetto alle rivali tedesche causano un enorme danno per lo spettacolo in pista, che in LMP1 negli ultimi anni non è mai mancato.
Il vantaggio di Bamber/Bernhard/Hartley, piloti della Porsche #2, è pertanto salito a 41 punti su Buemi/Davidson/Nakajima dopo il terzo successo stagionale ottenuto in Messico. Il trio vincitore di Silverstone e Spa-Francorchamps dovrà invece fare a meno di Anthony Davidson, che non gareggerà negli Stati Uniti per motivi personali e dunque verrà sostituito da Stéphane Sarrazin, il quale potrà dunque fregiarsi di avere corso su tutte e tre le Toyota viste in gara quest’anno: la #9 in Belgio, la #7 a Le Mans e la #8 ad Austin.
L’obiettivo di Porsche sarà dunque quello di portare anche la #1 in cima alla classifica mondiale, impresa non facile visto che Jani/Lotterer/Tandy distano ben 29 punti dai piloti della Toyota #8. In caso di eventi particolarmente favorevoli non si esclude quindi un gioco di squadra a favore della vettura campione in carica per recuperare il maggior numero di punti possibili.
I ripetuti problemi accusati dal team DC Racing in Messico hanno sostanzialmente riaperto la lotta per il titolo della LMP2. Bruno Senna e Julien Canal, con la vittoria di due settimane fa, hanno esattamente dimezzato il loro distacco in classifica (da -46 a -23) da Jarvis/Laurent/Tung, che pur avendo vinto tre gare (Le Mans compresa) dovranno ancora spingere per avere ragione del team Rebellion. A Città del Messico è finalmente tornata al vertice la vettura che potrebbe risultare l’ago della bilancia di questo duello, ossia la Alpine Signatech, anche se non bisogna dimenticare l’esiguo ritardo di Gustavo Menezes da Canal/Senna, che è di appena nove lunghezze. Il californiano sarà affiancato fino al termine della stagione da Nicolas Lapierre e da André Negrão, formando un equipaggio ben assortito che conserva qualche residua speranza di confermare il titolo 2016. Atteso alla riprova di Austin anche il team Manor, reduce dal primo podio stagionale in Messico con la #24 di Hanley/Rao/Vergne.
Con quattro gare ancora da disputare, il mondiale GTE-Pro è ben lungi dal trovare un padrone assoluto. In Messico la Ford #67 di Priaulx/Tincknell ha mantenuto la leadership della classifica nonostante un weekend parecchio difficile ma il vantaggio su Lietz/Makowiecki è sceso ad appena otto punti. Porsche sta crescendo a piccoli passi ma con grande concretezza: pur correndo raramente da protagonisti, l’austriaco e il francese hanno già collezionato tre podi in cinque gare e sono pienamente in corsa per il titolo, anche se per realizzare totalmente la loro rincorsa iridata saranno chiamati giocoforza a vincere almeno una gara. Chi invece concretizza ben poco è senz’altro la Ferrari, prima sotto la bandiera a scacchi in Messico con la #51 ma penalizzata di dieci secondi per un eccesso di velocità in regime di FCY, a vantaggio di un’Aston Martin tornata prepotentemente in gioco per la conferma del titolo vinto l’anno scorso. Calado/Pierguidi distano 26 punti dal duo di testa e hanno una sola lunghezza di vantaggio su Adam/Serra/Turner e su Sørensen/Thiim, ma bisogna dire che in questo momento la 488 e la Vantage sembrano essere più “in palla” della Ford GT e della Porsche 911 RSR. In lotta per il titolo anche Davide Rigon, distante un punto e mezzo dai suoi compagni di squadra. Per Austin è stata apportata una piccola modifica al Balance of Performance, riguardante Ford: le GT americane subiranno un “dimagrimento” di due chilogrammi e un aumento di 0,01 millibar di boost ratio ad ogni regime del motore.
In ottica 2018, proprio ieri è stato presentato il nuovo gioiello di casa BMW, quella M8 GTE con cui Monaco di Baviera tornerà a dare l’assalto alla 24h di Le Mans dopo diversi anni di stop a causa di un regolamento FIA-ACO troppo restrittivo per la M6, che comunque non ha impressionato nemmeno negli Stati Uniti. È stato pubblicato anche qualche scatto “rubato” di quella che dovrebbe essere la nuova Vantage, che porterà una ventata d’aria fresca in Aston Martin dopo tanti anni di stallo.
Per concludere, ad Austin si rinnoverà la battaglia tra Porsche, Aston Martin e Ferrari per il titolo GTE-Am. Come l’anno scorso, la vettura italiana si è trovata in difficoltà nelle gare americane e ha perso la leadership di campionato a favore dell’ottimo trio della Proton Competition formato da Cairoli/Dienst/Ried, i quali ora hanno dieci lunghezze di vantaggio su Dalla Lana/Lamy/Lauda e 16 su Griffin/Mok/Sawa. Potrebbero risultare come aghi della bilancia le seconde vetture di Porsche e Ferrari, rispettivamente la Gulf Racing #88 e la Spirit of Race #54, ormai tagliate fuori dalla lotta per il titolo.
Novità per quanto riguarda l’orario di gara: il decadimento della concomitanza con il campionato IMSA ha permesso agli organizzatori di anticipare la corsa di ben cinque ore, pertanto si gareggerà tra le 12:00 e le 18:00 locali in luogo del precedente orario 17:00-23:00. Eurosport trasmetterà la corsa dal semaforo verde fino alle 22:55 italiane, per poi riprendere dalle 23:30 fino alla conclusione.
2017 6h of Austin – Circuit of the Americas
Round 6/9
14-16 settembre 2017
INFO CIRCUITO
Lunghezza del circuito: 5,513 km
Durata di gara: 6 ore
Numero di curve: 20
Senso di marcia: antiorario
RECORD
Distanza di gara: 6h00:31.331 (187 giri, 1030,931 km) – Loïc Duval/Tom Kristensen/Allan McNish – Audi – 2013
Giro gara LMP1: 1:47.052 – Loïc Duval – Audi – 2016
Giro prova LMP1: 1:45.703 – André Lotterer – Audi – 2016
Giro gara LMP2: 1:54.559 – Mike Conway – Oreca – 2013
Giro prova LMP2: 1:54.656 – John Martin – Oreca – 2013
Giro gara GTE-Pro: 2:03.520 – Kamui Kobayashi – Ferrari – 2013
Giro prova GTE-Pro: 2:02.833 – John Edwards – BMW – 2017 (NB: record WEC 2:03.368, Marco Sørensen, Aston Martin, 2016, FP3)
Giro gara GTE-Am: 2:04.830 – Nicki Thiim – Aston Martin – 2013
Giro prova GTE-Am: 2:05.564 – Matteo Malucelli – Ferrari – 2013
Vittorie pilota: 2 – Timo Bernhard, Brendon Hartley, Mark Webber
Vittorie costruttore: 2 – Audi, Porsche
Pole pilota: 1 – Loïc Duval, Tom Kristensen, Allan McNish, Sébastien Buemi, Anthony Davidson, Nicolas Lapierre, Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb, Marcel Fässler, André Lotterer, Benoît Tréluyer
Pole costruttore: 2 – Audi
Podi pilota: 4 – Loïc Duval
Podi costruttore: 7 – Audi
ALBO D’ORO
PROGRAMMA
Giovedì 14 settembre
12:00-13:30 (19:00-20:30) Prove Libere 1
16:30-18:00 (23:30-1:00) Prove Libere 2
Venerdì 15 settembre
10:00-11:00 (17:00-18:00) Prove Libere 3
15:05-16:05 (22:05-23:05) Qualifiche
Sabato 16 settembre
12:00-18:00 (19:00-1:00) Gara – Eurosport 1 (19:00-22:55, 23:35-1:00)
NB: tra parentesi gli orari italiani.
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