WEC | 24h di Le Mans: diramata la entry list definitiva

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 18 Maggio 2016 - 19:30
Tempo di lettura: 5 minuti
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WEC | 24h di Le Mans: diramata la entry list definitiva

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L’Automobile Club de l’Ouest ha reso nota la entry list definitiva per la 24h di Le Mans 2016, che si svolgerà tra un mese esatto. Saranno presenti ben sessanta auto: 9 LMP1, 23 LMP2, 14 GTE-Pro, 13 GTE-Am ed una “innovative car”, della quale parleremo più avanti.

Nessuna sorpresa nella categoria regina, le LMP1 presenti saranno le stesse già iscritte a tutto il WEC e tra i piloti vi sarà una sola variazione, con Pierre Kaffer che sostituirà James Rossiter sulla CLM del team ByKolles. La decisione da parte di Audi e Porsche di schierare solo due vetture in luogo delle tre viste in azione nelle scorse edizioni ha privato il parco partenti di due sicure protagoniste (non a caso, la macchina campionessa in carica è la terza 919 Hybrid…), oltre ad avere tolto anche qualche nome di spicco per quanto concerne i piloti: non volendo menzionare Nico Hülkenberg, impegnato nel Gran Premio d’Europa a Baku, con l’assenza di Marco Bonanomi la LMP1 sarà di fatto priva di colori italiani per la prima volta da quando è stata istituita, nel 2004.

Pienone assoluto in LMP2, e qui si storce un po’ il naso sulla possibilità di vedere numeri del genere anche l’anno prossimo con i nuovi regolamenti tecnici (obbligo di vetture coperte, solo quattro costruttori eleggibili e motore unico Gibson). Tante scuderie provenienti dall’ELMS, su tutte la G-Drive Racing che schiererà nuovamente la Gibson 015S con Dennis/Dolan/van der Garde attuali leader della serie endurance europea e il team Thiriet by TDS vincitore tre giorni fa della 4h di Imola. Vi sarà poi il ritorno del team KCMG, vincitore l’anno scorso ma passato nel 2016 alla GTE-Am: Richard Bradley e Matthew Howson cercheranno di replicare il successo di dodici mesi fa affiancati dal nipponico Tsugio Matsuda, pilota ufficiale Nissan. Per ciò che riguarda i team del mondiale, Mikhail Aleshin sostituirà David Markozov sulla BR01 #27 mentre sarà assente l’Oreca #45 del team Manor, defezione che ha permesso proprio a Bradley di ritornare una tantum nel team di Hong Kong.

La GTE-Pro si preannuncia esplosiva. Delle quattordici vetture presenti, ben tredici saranno gestite ufficialmente: Ferrari, Corvette, Ford, Porsche e Aston Martin si daranno battaglia pressoché ad armi pari, in attesa dei correttivi del Balance of Performance. Ferrari, assoluta dominatrice dell’inizio di stagione, si dovrà confrontare con la Corvette campionessa in carica e vincitrice dei due grandi eventi di inizio stagione negli Stati Uniti, Daytona e Sebring. Gavin/Milner/J. Taylor sono i vincitori 2015, ma l’equipaggio compagno di squadra ha ancora il dente avvelenato per l’anno scorso, con il terribile incidente occorso a Magnussen nelle qualifiche che è costato la partecipazione alla gara di quella che doveva essere la C7R di punta. Tornando alle Rosse, Bruni/Calado e Bird/Rigon saranno raggiunti rispettivamente da Alessandro Pierguidi e Andrea Bertolini, a formare due terzetti di altissimo livello; ma l’impegno di Maranello non termina qui, poiché in pista ci sarà anche la 488 della Risi Competizione, con i piloti ufficiali USA Fisichella/Malucelli/Vilander. Schieramento a ranghi completi per quanto concerne Ford, con le due vetture del campionato IMSA ad aggiungersi alle GT del WEC, e anche qui i grandi calibri non mancheranno con nomi quali Scott Dixon, Sébastien Bourdais e Dirk Müller tra i più blasonati. Aston Martin schiererà il sestetto già impegnato nel mondiale, mentre Porsche tornerà “one-off” con due 911 ufficiali pilotate da Estre/Pilet/Tandy e Bamber/Bergmeister/Makowiecki, a fianco della vettura del team Proton-Dempsey che tanto ha faticato in questo inizio di stagione.

Rimpolpato anche lo schieramento della GTE-Am, che vedrà sette auto aggiungersi a quelle già protagoniste di tutto il campionato. Quattro di queste saranno Ferrari, con la seconda 458 della AF Corse tra le altre, con una vettura a testa per Aston Martin, Corvette e Porsche. Tra i nomi nuovi più importanti spiccano Townsend Bell, in procinto di disputare anche la 500 Miglia di Indianapolis tra una decina di giorni, e la talentuosa pilota danese Christina Nielsen, compagna di squadra di Alessandro Balzan (grande assente, peraltro) nel campionato americano.

E veniamo alla categoria dedicata alle nuove tecnologie. Quest’anno nel cosiddetto “Garage 56” non vi saranno innovazioni “chiassose” come la Deltawing, bensì una Morgan LMP2 adattata alle esigenze di Frédéric Sausset: 46 anni, francese, nel 2012 ha subìto l’amputazione di gambe e braccia a causa di un virus che infettò un banalissimo graffio ad un dito. Da allora, Sausset si è dedicato pienamente all’intento di prendersi una rivincita sulla vita, e a Le Mans piloterà una vettura speciale dotata di un particolare volante che sarà agganciato alle protesi delle braccia, mentre i pedali saranno gestiti da sensori posti sotto le cosce del pilota. Il progetto è appoggiato dalla Oak Racing (struttura che l’anno scorso vinse il mondiale LMP2 con G-Drive) e Sausset sarà affiancato alla guida da Jean-Bernard Bouvet e da Christophe Tinseau, secondo classificato in LMP2 nell’edizione 2012 della Sarthe.

Appuntamento con la kermesse francese, dunque, tra un mese esatto.

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