WEC | 24h di Le Mans 2025, Ferrari fa tre di fila! Kubica, Hanson e Ye trionfano con la #83: Porsche #6 seconda in rimonta (da 21a!) davanti alla 499P #51

Autore: Riccardo Puccetti rick.pct
Pubblicato il 15 Giugno 2025 - 18:00
Tempo di lettura: 8 minuti
WEC | 24h di Le Mans 2025, Ferrari fa tre di fila! Kubica, Hanson e Ye trionfano con la #83: Porsche #6 seconda in rimonta (da 21a!) davanti alla 499P #51
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In LMP2 è la Inter Europol #43 a trionfare, in LMGT3 è la Porsche Manthey #92 ad addolcire la pillola alla casa di Stoccarda

Si concludono le magiche 24 ore dell’edizione 2025 della gara endurance più famosa al mondo, la 24 ore di Le Mans. La vittoria assoluta va alla 499P di AF Corse #83, del trio di Robert Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson. Per Ferrari è l’edizione del numero tre: terza vittoria di fila a Le Mans, tre vetture diverse a vincere la gara, vettura numero #83 a prendersi la vittoria quest’anno.

Ye e Kubica, in particolare, assaporano questa vittoria con un sapore speciale, dopo aver perso negli ultimi momenti l’edizione 2021 a bordo dell’Oreca del team WRT. Tutti e tre i piloti, invece, vincono per la prima volta, con Kubica e Ye che vincono per la prima volta anche per il proprio paese di appartenenza (Polonia e Cina, rispettivamente). La Polonia è anche rappresentata dalla vittoria di Inter Europol #43 in LMP2, che nonostante il Drive Through nelle fasi finali della gara ha mantenuto il distacco sulla #48 di VDS Panis Racing.

In una giornata di primati e prime volte, ora verrà analizzato più in dettaglio quanto successo nelle ultime sei ore di questa magica gara.

Hypercar

Se dovesse essere descritta l’ultima fase di gara, potrebbe essere riassunta come un lotta tra una Porsche “Davide” vs una Ferrari “Golia” in una posizione di vantaggio.

La svolta definitiva di queste ultime sei ore è stata quando la #83 ha preso il comando all’inizio della ventesima ora, quando la Ferrari #51 è stata costretta a effettuare una seconda sosta ai box in due giri a causa di una bandiera gialla a tutto il circuito arrivata nel momento sbagliato, momento nel quale Alessandro Pier Guidi è finito in testacoda nella ghiaia dentro alla Pit Lane, perdendo circa 50 secondi.

Da quel momento in poi, la vettura #83 sembrava la vittoria in pugno, nonostante le comunicazioni radio che indicavano la possibilità che venissero invocati ordini di scuderia. Tuttavia, la rimonta tardiva della Porsche #6, che aveva Kevin Estre al volante per le fasi finali, non ha dato alla Ferrari alcuna opportunità di dare priorità alle vetture ufficiali, che stavano anche lottando con problemi al motore nelle fasi finali.

Kubica ha effettuato la sua sosta finale a 40 minuti dalla fine, montando quattro pneumatici Michelin nuovi. Estre invece ha optato per non cambiare le gomme, riducendo di fatto il gap a poco più di dieci secondi. Nel finale, però, il vantaggio pneumatici del pilota polacco si è fatto sentire, tagliando il traguardo con 14 secondi di vantaggio e con ben 12 posizioni guadagnate.

La Porsche #6 del trio Campbell/Estre/Vanthoor ha concluso in seconda posizione, concludendo una gara epica a tutti gli effetti, avendo rimontato dal fondo della griglia. A completare il podio è stato l’equipaggio della #51 leader del campionato WEC composto da Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado. Gli ordini di scuderia hanno invece relegato la vettura gemella #50 dei vincitori dello scorso anno Miguel Molina, Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen in quarta posizione.

Will Stevens, Alex Lynn e Norman Nato hanno portato a casa la Cadillac #12 al quinto posto, a 1 minuto e 48 secondi dai vincitori. La Cadillac alla fine non ha avuto il mordente e il passo gara per accompagnare la sua capacità sul giro secco che le aveva dato la Qualifica in pugno. A chiudere in sesta posizione invece è stata la GR010 #7, nella livrea celebrativa della Toyota GT-One. Anche per lei una gara sostanzialmente tranquilla, fatta di recupero costante, stroncato però da un Drive Through nell’ultima ora di gara

Per trovare un’altra Porsche, dobbiamo scendere fino al settimo posto: la #5 di Michael Christensen, Julien Andlauer e Mathieu Jaminet è stata staccata di un giro, anche a causa di una foratura avvenuta durante il corso della diciottesima ora di gara. Subito dopo troviamo la #38 di Sebastien Bourdais, Jenson Button e Earl Bamber, che si è inserita tra le rimanenti Porsche Penske classificandosi ottava. Per la vettura del marchio americano varie penalità e anche una possibile investigazione per una possibile violazione del regolamento tecnico. Fino ad ora la posizione rimane confermata.

A chiudere le migliori dieci Hypercar troviamo la Porsche #4 di Tandy, Nasr e Wehrlein, insieme alla prima delle due Alpine, la numero #35, condivisa da Ferdinand Habsburg, Paul-Loup Chatin e Charles Milesi. Gara in sordina per il costruttore francese, che comunque termina in maniera positiva, visto che la #36 è appena dietro in undicesima posizione. Per la seconda vettura d’azzurro la gara nella parte finale non è stata facile, data anche un’escursione nella ghiaia a Mulsanne.

Dodicesima piazza per la Peugeot #94, mai competitiva abbastanza per impensierire le vetture di testa. A seguire è la Aston Martin Valkyrie #009, la meglio piazzata delle due auto britanniche, al 13° posto, tre giri indietro. Per il costruttore debuttante è un ottimo risultato quello di oggi, con entrambe le vetture che hanno terminato la gara.

In 14° piazza chiude la Porsche privata di Proton Competition, seguita dall’altra Aston Martin #007. Molto indietro la Toyota #8 e la Peugeot #93, vittime di problemi vari nel corso della gara. BMW invece chiude la gara con la coda fra le gambe, visto un doppio ritiro a causa di problemi meccanici. La #20 è tornata in pista e ha chiuso la gara in 18° posizione, ma con 12 giri di ritardo dalla testa. La #15 ha chiuso invece ai pit.

Gli unici due ritiri in Hypercar sono stati le due Cadillac aggiuntive di Action Express Racing e Wayne Taylor Racing, entrambe fermatesi in pista con perdite di potenza nelle ore del mattino.

LMP2

La vittoria nella classe LMP2 della 24 Ore di Le Mans 2025 è andata al team Inter Europol Competition, con Nick Yelloly che ha conquistato il successo insieme a Jakub Smiechowski e Tom Dillmann dopo un’emozionante rimonta finale seguita a una penalità drive-through. La squadra polacca ha dominato gran parte della gara con la sua Oreca 07 Gibson #43, prendendo il comando della classe entro la prima ora quando la TDS Racing #29, partita dalla pole position, ha perso posizioni nonostante un ottimo stint iniziale.

Per Inter Europol si tratta del secondo trionfo LMP2 a Le Mans in tre edizioni, in una gara sostanzialmente tranquilla ad eccezione di una sostituzione del muso dopo un’escursione nella ghiaia di Smiechowski.

Durante le prime fasi, VDS Panis Racing è emersa come principale rivale di Inter Europol grazie alla rimonta di Esteban Masson e Franck Perera dall’11° posto in griglia. Le due formazioni si sono alternate al comando per tutta la notte e fino al mattino. Il colpo di scena è arrivato quando Yelloly ha ricevuto un drive-through per violazione dei track limits, permettendo temporaneamente alla VDS Panis di Masson di riprendere la testa prima di subire un improvviso calo di prestazioni. Yelloly ha quindi sfruttato i suoi pneumatici nuovi per una spettacolare rimonta negli ultimi 20 minuti, tagliando il traguardo con quasi due minuti di vantaggio sul team rivale.

Nel frattempo, la vettura AO by TF #199 ha ottenuto un doppio risultato: terzo posto assoluto in LMP2 e vittoria dominante nella categoria Pro-Am con PJ Hyett, Dane Cameron e Louis Deletraz. La loro Oreca ha beneficiato di un incidente iniziale tra RLR M Sport e Algarve Pro Racing che ha eliminato i leader Pro-Am, permettendo loro di controllare la categoria per quasi tutta la durata.

La #9 Iron Lynx-Proton di Jonas Ried, Maceo Capietto e Reshad De Gerus ha completato una bella rimonta per il quarto posto nonostante una penalità, precedendo la TDS n. 29 che ha chiuso quinta assoluta e seconda in Pro-Am. Il podio Pro-Am si è completato con la Proton Competition n. 11, sesta di classe assoluta.

LMGT3

Manthey Racing ha conquistato la seconda vittoria consecutiva nella classe LMGT3 della 24 Ore di Le Mans, con Richard Lietz che ha concluso in prima posizione dopo 341 giri completati.

Il successo è arrivato con la Porsche 911 GT3 R #92 condivisa da Lietz, Ryan Hardwick e Riccardo Pera, che ha preceduto di 33.259 secondi la Ferrari 296 GT3 #21 di Francois Heriau, Simon Mann e Alessio Rovera. Si tratta del secondo successo stagionale WEC per Manthey dopo la vittoria nelle 6 Ore di Imola, dove paradossalmente aveva battuto la stessa BMW #46 Team WRT che si è rivelata ancora una volta rivale credibile prima dei problemi tecnici.

La strategia vincente di Manthey si è sviluppata gradualmente: partita quinta con Hardwick (che lo scorso anno guidava una Ford Mustang Proton), la Porsche in livrea blu ha inizialmente perso posizioni nelle prime fasi quando il pilota Bronze ha preso il via in mezzo a concorrenti più quotati. Dalla partenza, Mattia Drudi ha mantenuto la pole position con l’Aston Martin n. 27 Heart of Racing, mentre la Ferrari #21 di Heriau è scivolata al quarto posto, superata anche dalla Mercedes-AMG n. 61 Iron Lynx di Maxime Martin.

Il momento decisivo è arrivato verso metà gara quando la BMW #46 si è dovuta ritirare per problemi elettrici che hanno causato la perdita del servosterzo, lasciando Kelvin van der Linde bloccato nella ghiaia alle Curve Porsche dopo un testacoda. L’eliminazione della vettura condivisa con Ahmad Al Harthy e Valentino Rossi ha aperto la strada al dominio Porsche, con WRT che ha subito una doppia beffa quando anche la BMW gemella #31 si è fermata per danni causati da una collisione con un coniglio.

Senza più rivali credibili, la #92 ha controllato la situazione fino alla bandiera a scacchi, regalando a Manthey il bis dopo il 2024. Per Lietz si tratta del sesto trionfo a Le Mans (dopo il 2007, 2010, 2013, 2022 e 2024), mentre Hardwick e Pera hanno festeggiato la prima volta, con l’italiano che aveva già sfiorato il successo nell’edizione 2020 (secondo) e in quella 2023 (terzo).

Il podio LMGT3, come detto prima, si è completato con AF Corse che ha conquistato il secondo podio stagionale dopo la vittoria nella 6 Ore di Spa-Francorchamps, e TF Sport con la sua Chevrolet Corvette Z06 GT3.R #81 affidata a Tom van Rompuy, Rui Andrade e Charlie Eastwood.

Quarto posto per la Aston Martin Vantage GT3 Evo n. 27 del Heart of Racing Team (Mattia Drudi, Ian James, anche team principal, e Zacharie Robichon), seguita dalla Lexus RC F GT3 n. 87 di Akkodis ASP Team con Jose Maria Lopez, Petru Umbrarescu e Clemens Schmid, unica vettura del team rimasta in gara.

La seconda Porsche Manthey #90 e l’altra Corvette TF Sport #33 hanno chiuso sesta e settima, mentre Kessel Racing ha ottenuto l’ottavo posto con la Ferrari #57 di Takeshi Kimura, Casper Stevenson e Daniel Serra. Completano la top ten la Ford Mustang GT3 #77 di Proton Competition al nono posto e la Corvette AWA #13 (Orey Fidani, Lars Kern e Matt Bell) che ha centrato un eccellente debutto al decimo posto.

La classe LMGT3 ha registrato il maggior numero di ritiri tra tutte le categorie, con sette eliminazioni complessive. Tra le delusioni spicca la Porsche Iron Dames #85, anch’essa gestita da Manthey ma finita 16esima per problemi al cambio che le sono costati diversi giri, e la Mercedes-AMG n. 60 Iron Lynx di Lorcan Hanafin, tagliata fuori per la rottura della cinghia dell’alternatore che ha danneggiato una linea dell’olio.

Ritiri significativi hanno riguardato anche entrambe le McLaren 720S GT3 Evo di United Autosports: prima la #95 si è fermata dopo 5 ore e 41 minuti per problemi meccanici alla trasmissione, poi la #59 di Gregoire Saucy si è fermata nella penultima ora per i persistenti problemi all’alternatore. La vettura si è comunque riuscita a classificare avendo completato il 75% della distanza minima.

Altri ritiri hanno incluso la Ferrari #54 Vista AF Corse per guasto al sensore di coppia, mentre incidenti a Tertre Rouge e alle Curve Porsche hanno eliminato rispettivamente la Ford #88 Proton Competition e la Lexus #78 Akkodis ASP Team, quest’ultima dopo una prestazione promettente nelle prime fasi. Concludono i ritiri le BMW già sopracitate.

I risultati della gara possono essere consultati qui.

Media: DPPI

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