WEC | 1000 Miglia Sebring 2023: vittoria Toyota con la 7 di Conway-Kobayashi-Lopez, Ferrari a podio al debutto

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Matteo Pittaccio
18 Marzo 2023 - 12:35
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Una solidissima Toyota fa la voce grossa nella prima gara del WEC, vincendo a Sebring con Conway, Kobayashi e Lopez. Podio al debutto per la Ferrari 499P, terza con Fuoco, Molina e Nielsen. In LMP2 trionfa Jota #48, dominio Corvette in GTE Am.

Mike Conway, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez trionfano nella 1000 Miglia di Sebring, primo round del FIA World Endurance Championship 2023, precedendo i compagni di squadra sulla Toyota #8, al secondo posto con Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, battuti dopo aver mantenuto la testa nella prima metà della corsa. Toyota Gazoo Racing inizia al meglio la nuova era dell’endurance, facendo valere la propria esperienza contro i grandi costruttori al debutto nella categoria Hypercar, Ferrari in primis. AF Corse, infatti, non è mai stata al passo delle due GR010 Hybrid, provando a giocare una carta diversa fermandosi per il primo pit stop al giro otto, quando le auto in pista stavano seguendo la Safety Car chiamata in causa per il pesante incidente di Luis Perez Companc (Ferrari AF Corse Richard Mille #83), ribaltatosi nella prima curva del quinto giro (pilota ok).

La corsa si è subito complicata per Antonio Fuoco e l’equipaggio #50, incappato in una penalità comminata per un sorpasso su una vettura GTE alla fine del regime di Safety Car. IL 26enne di Cariati ha scavalcato la GTE prima di oltrepassare la linea posta sul traguardo, ricevendo un drive through decisamente pesante. La lunghezza della gara ha tuttavia permesso al team di recuperare terreno e, nonostante la difficoltà nel gestire le gomme da parte di Molina, il trio ha battuto la Cadillac-Chip Ganassi Racing conquistando un podio storico. Dall’altro lato del box abbiamo notato meno serenità. L’equipaggio #51 di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi ha faticato a tenere il passo della Ferrari #50, crollando nel momento in cui Alessandro Pier Guidi si è scontrato con la Ferrari AF Corse GTE #54 guidata in quel momento da Castellacci. Il contatto laterale, avvenuto in curva 14, ha comportato un testacoda della 499P Hypercar, finita contro la Porsche 911 RSR Project1-AO del malcapitato Gunnar Jeannette, tornato in gara dopo la sostituzione del paraurti posteriore. Pier Guidi ha dovuto effettuare un giro intero con la gomma posteriore sinistra forata e la sospensione dello stesso lato KO. Dopo una riparazione di circa venti minuti, la Hypercar #51 è tornata in pista chiudendo la gara al quindicesimo posto assoluto, settimo di classe. Nonostante la disavventura, Ferrari può ritenersi soddisfatta: entrambe le auto sono state lontane dai problemi tecnici, perdendo tempo rispetto a Toyota (scenario assolutamente prevedibile) ma avendo la meglio sulle LMDh di Cadillac e Porsche.

A tal proposito, così come successo nella 24 Ore di Daytona dell’IMSA il confronto tra Cadillac e Porsche è andato a favore di General Motors, quarta sul traguardo con il trio Westbrook-Lynn-Bamber, a dieci secondi dal podio assoluto. Dall’altro lato c’è Porsche, quinta e sesta con le 963 di Cameron-Christensen-Makowiecki (#5) e Estre-Lotterer-L. Vanthoor (#6). A Weissach il bilancio è sicuramente più positivo rispetto a Daytona, soprattutto nei confronti dell’affidabilità. Tuttavia, qualche problema si è ancora verificato – soprattutto sul fronte elettronico – confermando il ruolo di prima forza che Cadillac vanta tra le LMDh del WEC, anche grazie all’esperienza accumulata con Dallara nel periodo Dpi.

Un incubo la gara di Peugeot, ai box al primo giro con la #94 di Menezes-Duval-Müller per un problema al sistema di alto voltaggio. L’equipaggio non è stato classificato, tornando sì in pista ma soffrendo un altissimo numero di problemi tecnici che preoccupano in vista delle prossime gare. Trentunesima posizione per la 9X8 #93 di Mikkel Jensen, Paul di Resta e Jean Eric-Vergne, anche loro fermi ai box dopo pochi giri. Comunque, il primo equipaggio Peugeot ha completato 213 dei 239 giri totalizzata da Toyota, portando a casa un maggior numero di dati utili a comprendere dove e come lavorare per risolvere i problemi che tutt’ora affliggono la 9X8. Da segnalare il contatto tra Mikkel Jensen e la Vanwall di Esteban Guerrieri, quest’ultimo tamponato dalla Peugeot #93 dopo aver rallentato per l’inizio della Full Course Yellow. Parlando di Vanwall, il team di Colin Kolles ha chiuso la gara al trentesimo posto, dimostrandosi più solido delle aspettative. Non sono mancati gli intoppi, tra i quali citiamo la rottura della sospensione causata dal testacoda di Jacques Villeneuve a due ore dalla fine. Considerando i pochissimi km macinati nei test, la gara di Villeneuve-Dillmann-Guerrieri non è stata affatto male, di certo migliore se confrontata alla prestazione di Glickenhaus, costretta ad alzare bandiera bianca per un problema tecnico occorso al giro 62.

Non sono mancate le emozioni in LMP2, categoria in cui il debuttante David Beckmann, Ye Yifei e William Stevens hanno ottenuto il successo di fronte alla United Autosport #22 di Filipe Albuquerque, Frederik Lubin e  Phillip Hanson, secondi per la gioia del team di Zak Brown e Richard Dean, affranto dal ritiro dell’Oreca #23 di Joshua Pierson, Oliver Jarvis e Tom Blomqvist, parcheggiata per un problema elettronico mentre occupava saldamente il primo posto. A chiudere il podio troviamo Prema Racing con la numero 63: Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat ed una splendida Doriane Pin hanno messo mano al primo posto quando la Jota #48 ha effettuato uno splash&go a dieci minuti dalla fine. Tuttavia, anche Prema si è fermata con soli tre minuti restanti, cedendo il primato a Jota Sport ed il secondo posto a United Autosports.

Corvette ha spazzato via la concorrenza in LMGTE Am, trionfando con Ben Keating, Nicolas Varrone e Nicky Catsburg, in controllo per più di metà corsa. Un peccato aver perso le Iron Dames – Sarah Bovy, Michelle Gatting, Rahel Frey – in lotta fino a quando Frey è finita fuori pista in curva uno danneggiando la carrozzeria posteriore. I minuti persi hanno portato le Iron Dames in fondo alla classifica, permettendo a Dempsey-Proton (Christian Ried, Mikkel Pedersen e Julien Andlauer) di artigliare il secondo posto, difeso negli ultimi stint dalla Ferrari Kessel Racing #57 guidata da Daniel Serra, Takeshi Kimura e Scott Huffaker. AF Corse si è classificata al quarto posto con la #21 di  Costantini-Mann-De Pauw, giunti davanti alla #54 (Castellacci-Flohr-Rigon) coinvolta nell’incidente di Pier Guidi.

RISULTATI UFFICIALI 1000 MIGLIA DI SEBRING 2023

RISULTATI UFFICIALI 1000 MIGLIA DI SEBRING 2023

Immagine di copertina: Toyota Gazoo Racing – Twitter

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