Voi, che commentate leggendo solo i titoli… non abbiamo bisogno di voi

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
28 Agosto 2018 - 17:41
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Se non fosse che le fantastiche (!) regole del web andrebbero a penalizzare l’indicizzazione del sito, ci sarebbe da pubblicare tutti gli articoli sui DisSocial Network con titolo unico: “P300 ha pubblicato qualcosa di nuovo”. Foto universale, niente testo iniziale. Una serie di anteprime tutte identiche nelle quali, se uno vuole capire di cosa si sta parlando, è costretto a consumare una caloria per fare un clic in più del mouse.

Questa storia del commentare gli articoli valutando solo l’anteprima, la foto ed il titolo, è una roba che mi dà i nervi a fior di pelle. È offensivo, svilente, provocatorio, sgamabile in tempo zero, poco furbo. Perché vi si becca subito, poche palle. Un commento che segue ad una lettura è adeguato alla lettura stessa. Si capisce praticamente subito se un commento articolato è il risultato della comprensione di un testo, perché nella maggior parte dei casi chi non ha aperto il pezzo scrive cose presenti nel pezzo stesso come se fossero idee sue. Tac. Altrimenti ci sono quelli che si limitano ad un “Sì”, ad un “No”, ad un “Vero”, rispondendo magari ad un titolo posto in forma di domanda. 

Fate ridere, ma soprattutto fate incazzare. Perché non avete il minimo rispetto nei confronti di chi il pezzo l’ha pubblicato e di tutto il lavoro che sta alle spalle di un sito web. E per sito web, sia chiaro, non intendo quelli gratuiti messi a disposizione di X piattaforme dove fanno tutto gli altri e tu devi solo scrivere. Parlo di siti mantenuti in proprio come questo che richiedono ORE (sì, ORE) di manutenzione, aggiornamento e gestione al giorno tra server, piattaforme, backup dei dati. Siti che richiedono sacrifici da parte di chi ci lavora e di chi gli è intorno, che richiedono weekend passati a scrivere con notti insonni invece che andare a fare una gitarella al mare. Per il piacere di chi? Di chi poi si limita al titolo e commenta a sproposito? Ma stiamo scherzando o siamo seri?

A me, personalmente, interessa ZERO se uno non è tecnico e non capisce cosa ci sia dietro ad un sito web. Anzi, chiunque voglia può contattarmi così glielo spiego per filo e per segno. Se io, dopo quasi sei anni a spendere almeno tre o quattro ore al giorno nella manutenzione di tutto questo, ci metto tre ore a scrivere un articolo come quello dell’altra sera su Raikkonen, iniziato alle 23.30 di domenica e postato alle 2.30 del mattino di lunedì, mi aspetto che quanto meno venga letto visto il lavoro che c’è stato alle spalle, prima di essere commentato.

Se noi pubblichiamo un Magazine di 92 pagine che ha richiesto un mese (UN MESE) di lavoro di più persone ad ogni ora del giorno e della notte ed il risultato è vedere gente che ne commenta IL TITOLO, la sola voglia che viene è quella di chiudere baracca e lasciare il tutto in mano a chi fa disinformazione con le pagine di Facebook, usando screenshot presi dalla televisione invece che foto prese da un’agenzia pagata, mettendo il suo loghetto su foto altrui e con un italiano che rasenta la soglia del ridicolo.

Quindi, cari miei che commentate i nostri articoli senza averli letti, fateci un favore. Noi abbiamo il diritto di pubblicare i nostri link, voi avete la possibilità di non leggerli come già in molti fate. E se non li leggete, evitate di commentarli. E se vi dà fastidio questo sfogo perché vi sentite chiamati in causa cambiate direttamente lido. Togliete il like o il follow dai nostri social, andate altrove. Non ce ne facciamo niente di gente che ci prende per i fondelli, non siamo allineati con questo mondo dei social che crea solo ignoranza. Non ci interessa avere un pubblico di 100 di cui 95 che fanno finta di leggere e vogliono farsi furbi o più belli degli altri. Preferiamo tenerci stretti i cinque che ci seguono davvero. Pochi ma buoni.

Mi sono rotto le palle. Ma forse si era capito.

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2 Commenti su “Voi, che commentate leggendo solo i titoli… non abbiamo bisogno di voi”
FrAnZ dice:
Alessandro Secchi dice:

Sfogo forse inopportuno ma dopo un po’…

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