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Vittoria o ritiro: la svolta Mercedes in Cina 2012

di Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 14 Aprile 2018 - 18:00
Tempo di lettura: 3 minuti
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Vittoria o ritiro: la svolta Mercedes in Cina 2012
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Aprile 2012: a Stoccarda il consiglio d’amministrazione della Mercedes con tutti gli azionisti presenti affrontava una delle riunioni più importanti della sua recente storia sportiva. Il progetto Formula 1 “partito” nel 2010 come costruttore e non solo come fornitore di motori non stava andando per il meglio.

I risultati non arrivavano, così come le vittorie e anche il ritorno di Schumacher alle corse dopo il ritiro del 2006  non aveva dato quella marcia in più per arrivare al vertice. Durante la riunione, Ingo Speich – in rappresentanza del fondo Union Investetment – dichiarava: ” Dobbiamo seguire l’esempio della BMW che ha abbandonato la Formula 1. E’ un impegno che negli ultimi 10 anni non ha portato a nulla”.

Una presa di posizione applaudita dalla maggior parte dei presenti e che il presidente del gruppo, Dieter Zetsche grande sostenitore del progetto F1, dovette incassare quasi a sorpresa. Qualche giorno dopo, sul circuito di Shanghai in Cina, Nico Rosberg portava al successo la Mercedes di fatto iniziando step by step il processo “vincente” del team anglo-tedesco che la porterà a dominare il Circus negli anni successivi.

Una vittoria che nella storia sia di Rosberg che della Mercedes fu storica. Per Nico fu il primo successo in Formula 1 in 111 gare, arrivato dopo la prima pole in carriera ottenuta al sabato. Per la Mercedes il ritorno alla vittoria nel mondiale 57 anni dopo il successo di Juan Manuel Fangio nel 1955 a Monza con la meravigliosa W 196 STR.

Ironia dei “numeri” così come le gare di Rosberg, 111, il successo della freccia d’argento in Cina arriva dopo 111 anni dalla prima vittoria Mercedes alla Nice Speed Week del 1901. I numeri e le coincidenze in quel week-end erano tutte a favore della squadra di Stoccarda che già dalle qualifiche del sabato piazzava una prima fila storica con Schumacher in scia al compagno di team. 

Lo stesso Schumacher fu sfortunato protagonista della gara, essendo costretto al ritiro a causa del fissaggio errato dell’anteriore destra, perdendo la possibilità concreta di salire sul podio per provare a portare a casa una clamorosa doppietta. La W03, che poi nel corso della stagione non si rivelò più in grado di lottare per il vertice insieme a Ferrari, Red Bull e Mclaren, aveva un sistema “particolare” successivamente copiato dagli altri: l’F-Duct all’anteriore.

Dopo la sua introduzione da parte della McLaren nel 2010, la soluzione che permetteva attraverso la chiusura di un buco tramite il gomito o ginocchio e una canalizzazione di “stallare” l’ala posteriore era stata bandita dal regolamento. La Mercedes, in maniera più sofisticata, la reintrodusse all’anteriore permettendo all’ala di stallare in rettilineo e trovare carico in percorrenza di curva.

A Shanghai questo sistema si era rilevato vincente ma nel corso della stagione non aveva sempre dato i frutti sperati. Successivamente il vero problema della W03, e poi quella della W04 nel 2013, era l’elevato consumo delle gomme che limitava in diversi circuiti le prestazioni.

Quel successo di Rosberg 6 anni fa resterà comunque nella storia del team perché – molto probabilmente – se non fosse arrivato la Mercedes avrebbe lasciato il mondo della Formula 1.

Immagini: https://www.ausmotive.com/

 

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